Snoop Dogg trasforma i suoi blunt in opere d’arte da 148.000 dollari

Iconico rapper e ora anche artista visivo, insegna come accendere un’asta vendendo spinelli spenti.

Si racconta che qualcuno riuscisse a trasformare l’acqua in vino. Snoop Dogg sembra averla presa come sfida personale e ora trasforma spinelli già fumati in vere opere d’arte.

La serie, intitolata Ashes to Art, composta da mozziconi di blunt fumati dall’icona rap statunitense, è stata battuta in un’asta online sulla piattaforma 32auctions dal 15 al 18 agosto, raggiungendo la cifra complessiva di 148.100 dollari.

Il progetto nasce da The Joint Venture, iniziativa che vede la collaborazione del rapper con l’artista e curatrice Erica Kovitz, e trasforma con fare giocoso e provocatorio reliquie personali e feticci pop in opere.

Tra queste ci sono anche i roach fumati da Snoop Dogg, che per l’occasione vengono sigillati in teche di resina, spesso pitturate e arricchite con pigmenti, glitter e piccoli elementi decorativi, trasformando ciò che era tanto effimero da esser già stato fumato in un vero e proprio oggetto da collezione.

Foto Bruce Baker da Flickr

Il pezzo più conteso dell’asta è stato senza dubbio Snoop Doggy Dogg Genesis Burn, l’opera che incorpora l’iconica foto segnaletica scattata nel 1993 dal Dipartimento di Polizia di Los Angeles al cantante, arrestato per omicidio e in seguito assolto.

Bruciacchiata ai bordi con cenere di marijuana, con tanto di mozzicone incapsulato, la foto firmata con lo storico alias “Snoop Doggy Dogg” ha raggiunto da sola un valore di 70.000 dollari.

Gli altri lotti, collocati tra 9.000 e 16.500 dollari, comprendevano Doggystyle Decoded, opera che racchiude un CD originale dell’album del 1993, un filtro e un posacenere in metallo, e Tiphany Smokes, tre roach incastonati come a librarsi liberi su un poetico fondo azzurro cielo.

Per ora la collezione prevede una ventina di pezzi, ma è aperta la possibilità di commissioni personalizzate: oltre ad acquistare la reliquia resinata, i collezionisti possono scegliere il roach e partecipare alla dimostrazione del processo di conservazione.

D’altronde, se è vero che è l’unicità a fare di un’opera una reliquia preziosa, è altrettanto vero che in questo caso nessuno metterebbe mai in dubbio la capacità del suo creatore di produrne infinite altre.


Nato Calvin Broadus Jr., in arte Snoop Dogg, è uno dei rapper più celebri e longevi dell’hip hop. Debutta nei primi anni ’90 sotto l’ala di Dr. Dre con Doggystyle (1993), pietra miliare del rap West Coast.

Oltre alla musica, Snoop Dogg è diventato un personaggio globale, grazie al suo stile rilassato, all’umorismo e alle collaborazioni con cinema, TV, moda e sport. La cultura della marijuana è parte integrante della sua immagine, simbolo del suo impegno attivista nella legalizzazione.

Non è nuovo al mondo dell’arte visiva: ha collaborato con artisti e brand, partecipato a mostre, opere digitali e progetti NFT venduti per centinaia di migliaia di dollari. A fare la differenza, in Ashes to Art, è che qui il valore dei pezzi è dato dall'inclusione di mozziconi di blunt da lui consumati personalmente. È come comprare la palla di Cristiano Ronaldo dopo un gol storico o le scarpe di Michael Jordan in una finale NBA: l’oggetto diventa reliquia perché porta con sé la storia e l’energia — o, nel caso di Snoop, sarebbe meglio dire l’iconico chill — del suo proprietario.

Immagine di apertura: Snoop Dogg, Snoop Doggy Dogg Genesis Burn. Courtesy Joint Venture

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