Cersaie 2019. Progettare con il colore: un incontro di Domus

Domus incontra Baolab e studio Marcante-Testa il 23 settembre. Ecco l'articolo che Domus Paper ”Ceramica e dintorni”, allegato all'ultimo numero, dedica al laboratorio creativo che si trova a Milano, nel cuore del quartiere Brera

“Un libro che sto scrivendo parla dei cinque sensi, per dimostrare che l'uomo contemporaneo ne ha perso l’uso”. Così Italo Calvino commentava, in una conferenza tenuta nel 1983 all’Institute for the Humanities dell’Università di New York, una raccolta di racconti dedicata ai cinque sensi che lasciò incompiuta al momento della sua morte. L’opera, che sarà pubblicata postuma con il titolo Sotto il sole giaguaro (Garzanti, Milano 1986), denunciava la perdita delle percezioni immediate date dai sensi.
Se vogliamo contestualizzare il lavoro dello studio Baolab, possiamo partire proprio da qui: dalle interfaccia sensoriali degli oggetti e dagli strumenti interpretativi che i nostri sensi mettono in atto per elaborarle. Secondo Manuela Bonaiti ed Emma Clerici di studio Baolab, gli oggetti hanno superfici narrative fatte di matericità, colore, ritmo e decoro che possono essere gestite sul piano tattile, cromatico e percettivo.
Tra queste, quella cromatica è dal loro punto di vista la più potente da esperire. “Il colore è persuasivo”, spiega Manuela Bonaiti, “e veicola, oltre alle sensazioni fisiologiche, anche quelle relative a memoria, storia e cultura”. “Gli apporti culturali sono un po’ più labili perché attengono alle scienze umane. Il giallo, per esempio, è un colore molto controverso che in Francia esprime dei concetti, in Italia altri, in Cina e in Africa l’opposto ancora. Perché il colore è una risposta interpretativa, non è mai una risposta solo fisiologica”.
Rientriamo quindi nel campo delle appercezioni, vale a dire percezioni che possono rimanere inavvertite e che nel profondo suscitano una reazione fisiologica ma anche fortemente interpretativa. Questo è l’ambito prediletto d’intervento dello studio milanese. Entrambe architetti, Manuela Bonaiti ed Emma Clerici fondano Baolab nel 2007. 

Qui e in apertura: alcune tavole frutto della ricerca sui trend del settore di riferimento di Luxottica, 2015

Dotata di una grande capacità di astrazione, Manuela ha un approccio teorico al progetto e una grande curiosità per i materiali capaci di fornire soluzioni innovative. Emma ha attraversato i mondi dell’industria e della ricerca e, dopo auna lunga esperienza nel centro stile di una casa automobilistica e come ricercatrice da Material Connexion, è riuscita ad attivare, con Baolab, il nesso tra i due ambiti.
Il lavoro di consulenza che lo studio propone ai marchi che chiedono di riposizionare i propri prodotti sta a cavallo tra l’analisi dei linguaggi estetici di riferimento e la ricerca di soluzioni tecnologiche innovative. Avendo per larga parte una componente di determinazione culturale, il colore viene gestito da logiche guidate dall'analisi dei linguaggi estetici nascenti. Determinare la nuova palette colore della conceria Pasubio che produce pelli per l’industria automobilistica ha significato per Baolab analizzare i linguaggi utilizzati in ambiti attinenti: l’ufficio e lo sport, entrambi affini perché è proprio da essi che il mondo dell’auto mutua i concetti di funzionalità e di prestazione. Sulla base di una ricerca iconografica così modulata, vengono definiti dei cluster semantici forti come riferimenti estetici per la creazione di una nuova gamma cromatica.

O ancora, in una collaborazione recente con Garage Italia, Baolab ha lavorato sull’immagine di una delle icone del design italiano, la Fiat 500 Spiaggina, ripensandone gli interni e intervenendo sui rivestimenti dei sedili, originariamente concepiti in midollino intrecciato. Li ha riproposti in un intreccio in corda di polipropilene, del diametro di 7 millimetri, definendone i colori a seconda delle carrozzerie.

Il progetto di consulenza sui trend di sviluppo del settore per il marchio di occhiali Luxottica ha portato invece Baolab a individuare macrotendenze afferenti a mondi altri rispetto a quello in esame, e a strutturare una palette cromatica e un abaco di materiali da proporre come traccia per lo sviluppo del prodotto.
“La ricerca per Luxottica ci ha portate a definire alcune tendenze che poi si strutturano e che prendono di volta in volta assetti estetici diversi”, spiega Manuela. “Abbiamo analizzato il mondo dell’arte, del cinema e della grafica, che sono gli ambiti più liberi perché svincolati da una finalità produttiva. Poi siamo passate ad analizzare il mondo del prodotto, anche quello della moda, cercando un’eventuale ricaduta nello street style.”

La palette cromatica frutto di questa indagine viene letta in termini assoluti. Continua Bonaiti: “Definiamo una grammatica che dia all’azienda una direzione, suggerendo il mondo verso cui dovrebbe muoversi in ambito cromatico: come dei neutri abbastanza puliti, degli accenti più profondi e squillanti e dei desaturati, e proponendo i materiali che permettano di raggiungere un dato effetto estetico: l’uso di acetati o metacrilati per la trasparenza del colore, per esempio”.

Dietro il lavoro di Baolab c’è l’interesse a intercettare e controllare le tecnologie innovative e alla contaminazione di mondi produttivi differenti. Pur avendo un approccio tecnico al progetto, Manuela ed Emma lavorano su un solo oggetto guardandone tanti.

Dove:
Bologna
Location:
Caffè della Stampa – Centro Servizi – Agorà dei media, Cersaie
Quando:
23 settembre
Orari:
Dalle ore 12.00 alle ore 12.45

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