Sessantré anni, studi in architettura a Venezia, Lorenzo Mattotti ha scelto la via dell’illustrazione e del fumetto sin dall’inizio degli anni Ottanta, quando debutta con Incidenti, seguito dalla graphic novel Fuochi, che avvia il sodalizio con lo scrittore Jerry Kramsky, al secolo Fabrizio Ostani. Sempre in quegli anni, per l’esattezza nel 1983, Mattotti, unendo le forze con i bolognesi Igort, Daniele Brolli, Jerry Kramsky, Marcello Iori e Giorgio Carpinteri, crea il gruppo Valvoline, che pubblica l’inserto omonimo sulla rivista Alter Alter di Oreste Del Buono, mitico direttore di Linus dal 1972 al 1981.

Bologna, all’epoca, era la culla della cultura underground e sperimentale italiana che ruotava attorno al DAMS (primo esperimento italiano in ambito accademico di un intero corso di laurea dedicato ad argomenti come lo spettacolo, la musica e le arti in genere) e mescolava fumetto, arte, design, musica, grafica e cinema.

Proprio a questi esordi, e alle sue favole surreali e fantastiche dalle linee morbide, con bianchi e neri drammatici o colori decisi, il festival di fumetto BilBolBul dedica una grande mostra, curata da Giovanna Durì all’Accademia di Belle Arti di Bologna. L’esposizione inaugura il 20 ottobre, anticipando di un mese il calendario del festival (24-26 novembre 2017), e offre l’occasione di scoprire e riscoprire uno dei più raffinati autori italiani, attraverso un centinaio di manifesti, disegni e tavole a fumetti originali.

In aggiunta, saranno esposti i nuovi ritratti che Mattotti ha creato per il Bologna Jazz Festival, introducendo così il rapporto tra musica e disegno, tema conduttore dell’XI edizione della rassegna internazionale di fumetto, che quest’anno punta sugli studenti e su un pubblico di giovanissimi.