La passione di Carol Rama

Attraverso 200 opere, la mostra alla GAM di Torino ripercorre l’incessante sperimentazione di tecniche e l’inquietudine vitale dell’artista, Leone d’oro alla carriera nel 2003.

La GAM presenta una grande mostra retrospettiva dedicata all’artista Carol Rama (1918-2015) la cui opera anticonformista e trasgressiva emerge nella sfera culturale ed artistica di Torino negli anni Trenta e Quaranta del Novecento per attraversare con passione e vitalità l’intero secolo.

In apertura: Carol Rama, Lusinghe, 2003. Tecnica mista e incisione su carta foderata. 25 x 35 cm. Photo Andy Keate. Qui sopra: Carol Rama, Nonna Carolina, 1936. Acquerello su carta. 24 x 35 cm. Photo Roberto Goffi, Torino

Figlia di un piccolo imprenditore che produceva anche biciclette, l’autodidatta Carol Rama inizia a dipingere fin dalla prima adolescenza. In seguito a episodi familiari dolorosi, tra i quali le cure psichiatriche della madre e il probabile suicidio del padre, la sua arte diviene un modo per esorcizzare sofferenza e paure interiori. Tra gli amici annovera Felice Casorati, Edoardo Sanguineti e Corrado Levi, e conosce Pablo Picasso, Man Ray, e Andy Warhol. Leggenda vuole che la sua prima mostra nel 1945 venisse chiusa dalla polizia per oscenità. Ha vissuto e lavorato in una casa torinese di via Napione, dove ogni oggetto assumeva valori simbolici fino a fare della casa una grande opera d’arte totale. Nel 2003 riceve l’importante riconoscimento del Leone d’oro alla carriera alla Biennale di Venezia, giunto dopo quasi settant’anni di attività intensa. Muore a 97 anni nella sua casa studio.

A sinistra: Carol Rama, Appassionata, 1940. 41.5 x 30.5 cm. Acquerello e matita su carta. Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris. GAM – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino. A destra: Carol Rama, Opera n. 11 (Renards), 1938. Acquerello su carta. 105 x 85 cm. Collezione privata, Torino. Photo Studio Dario & Carlos Tettamanzi

Con una selezione di circa 200 opere, la mostra ripercorre l’incessante sperimentazione di tecniche e l’inquietudine vitale dell’artista attraverso momenti salienti: dai primi acquerelli apertamente erotici ed espressionisti della serie Appassionata negli anni Trenta e Quaranta, ai collage/bricolage tattili degli anni Sessanta e Settanta in cui composizioni di materiali inquietanti, come siringhe, piccoli occhi in vetro o camere d’aria in gomma, sembrano guardare lo spettatore da fondi pittorici informali e magmatici, fino ai lavori e alle incisioni che l’artista realizza dagli anni Ottanta, dove appaiono corpi, dentiere, lingue, organi genitali, figure di animali e scarpe abitate da falli. Le opere esprimono un desiderio sempre acceso verso l’arte e la vita, vissute con trasporto empatico.

Carol Rama, Appassionata, 1940. Acquerello e matita su carta. 23 x 33 cm. Photo Gonella 1999

La sua arte anticipa le ricerche di generazioni artistiche recenti. Curata da Teresa Grandas e Paul B. Preciado per il museo MACBA di Barcellona e realizzata in collaborazione con la GAM e altri tre musei europei, la mostra giunge ora a Torino, nella città dove l’artista ha sempre vissuto e lavorato e nel museo che conserva molti dei suo capolavori.

Carol Rama nel suo studio. Photo Roberto Goffi © Archivio Carol Rama


12 ottobre 2016 – 5 febbraio 2017
La passione secondo Carol Rama
GAM Torino
Curatori: Teresa Grandas, Paul B. Preciado