Subodh Gupta

“Guests, Strangers and Interlopers” indaga identità ambigue attraverso l’uso evocativo di oggetti ritrovati, invitando lo spettatore a considerazioni su sé stesso e sugli altri.

Subodh Gupta, Terminal, 2010. Brass and thread Dimensions variable. Courtesy of the artist and Hauser & Wirth, Zurich, Switzerland and New York.
Lo SCAD Museum of Art ha presentato la prima personale negli Stati Uniti dell’artista Subodh Gupta. “Guests, Strangers and Interlopers” indaga identità ambigue e diversità attraverso l’uso evocativo di materiali e oggetti ritrovati, invitando lo spettatore a considerazioni su sé stesso e sugli altri.
Subodh Gupta, Terminal, 2010. Brass and thread Dimensions variable. Courtesy of the artist and Hauser & Wirth, Zurich, Switzerland and New York.
Subodh Gupta, Terminal, 2010. Ottone e filo Dimensioni variabili. Courtesy l'artista e Hauser & Wirth, Zurigo e New York
Questa mostra esplora la personale ricerca di Sabodh Gupta i cui dà a contenitori e a oggetti di tutti i giorni riferimenti simbolici legati a mobilità e spiritualità.
Subodh Gupta, From the earth, but not of it (II-III), 2016. Found terracotta pot, steel, fiberglass, plaster 51 x 50 x 27 in. Courtesy of the artist and Hauser & Wirth, Zurich, Switzerland and New York.
Subodh Gupta, From the earth, but not of it (II-III), 2016. Vaso di terracotta ritrovato, acciaio, fibra di vetro, gesso. Courtesy l'artista e Hauser & Wirth, Zurigo e New York
L’installazione “Terminal” è una costellazione di torri alte dai 30cm ai 4,5m. Queste sono composte da contenitori domestici in ottone impilati, intrecciati e interconnessi con un filo. Questi totem formano un paesaggio di guglie, torri, moschee e templi in paesaggi urbani reali.
Subodh Gupta, Known Stranger, 2014. Materiali misti 151 x 65 x 71 in. Courtesy of the artist and Hauser & Wirth, Zurich, Switzerland and New York.
Subodh Gupta, Known Stranger, 2014. Mixed media, 383 x 165 x 180 cm. Courtesy l'artista e Hauser & Wirth, Zurigo e New York
La mostra include anche una nuova serie dal titolo From the earth, but not of it. Ciascuna delle sette opere della serie è una giara in terracotta alta circa un metro. La trasformazione simbolica di questi oggetti trovati è realizzata con l’aggiunta di pentole, fili e fibra di vetro, tutto rivestito in gesso. I contenitori modificati si trasformano in forme figurative nonostante la loro iniziale familiarità. Realizzate con i materiali della terra, diventa qualcosa di letteralmente alieno, rivelando la presenta di qualcosa di sovrannaturale e cosmico anche nel quotidiano.
Subodh Gupta, From the earth, but not of it (II-III), 2016. Found terracotta pot, steel, fiberglass, plaster 51 x 50 x 27 in. Courtesy of the artist and Hauser & Wirth, Zurich, Switzerland and New York.
Subodh Gupta, From the earth, but not of it (IV-VII), 2016. Vaso di terracotta ritrovato, acciaio, fibra di vetro, gesso. Courtesy l'artista e Hauser & Wirth, Zurigo e New York

fino al 15 gennaio 2017
Subodh Gupta: “Guests, Strangers and Interlopers”
a cura di Storm Janse van Rensburg
SCAD Museum of Art
601 Turner Blvd, Savannah, Georgia

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