The Price of Desire

La regista Mary McGukian racconta la storia dell’unico esempio di architettura domestica progettata da Eileen Gray, Villa E.1027, e il controverso rapporto con Le Corbusier.

Mary McGukian, The Price of Desire, 2015
Il Milano Design Film Festival 2015 si è aperto, per precisa scelta delle curatrici, con il film Mary McGukian su Eileen Gray.
Il film è costruito come un confronto tra Le Corbusier – che parla alla telecamera e racconta la sua versione della storia – ed Eileen Gray che è invece la protagonista del film, alla quale la regista dà la prima e l’ultima parola. Ne esce il ritratto di una professionista con una dedizione infinita per il lavoro, una grande integrità artistica e una inesauribile energia. Due storie che si intrecciano, due versioni della stessa vicenda che non corrispondono.
Mary McGukian, The Price of Desire, 2015
Mary McGukian, The Price of Desire, 2015
La Gray conobbe molto bene Le Corbusier, con il quale rimase in contatto dagli anni Venti sino alla morte di lui nel 1965, proprio nelle acque antistanti la villa E.1027 nelle vicinanze del Cabanon, il buen retiro in legno dell’architetto a Cap Martin. Il film è l’occasione per ristabilire la verità sulla paternità dell’opera e su una vicenda storica dai contorni drammatici.
Mary McGukian, The Price of Desire, 2015
Mary McGukian, The Price of Desire, 2015
Eileen Gray lavorò al progetto e seguì il cantiere per oltre tre anni, ne studiò i dettagli, i percorsi, l’esposizione di ogni stanza, la vista ideale e i passaggi da un ambiente all’altro, ne disegnò gli arredi e gli interni. Jean Badovici, suo compagno e redattore della rivista Architecture Vivante, dopo la loro separazione, invitò Le Corbusier a soggiornare alla villa. E qui l’architetto decise di dipingere sui muri intonsi della casa otto murales che ironizzavano sulla bisessualità di Eileen e sulla natura del suo rapporto con l’amante.
Mary McGukian, The Price of Desire, 2015
Mary McGukian, The Price of Desire, 2015
Un gesto irriverente che si accompagnò al mancato riconoscimento della Grey quale unica, innovativa e originale progettista e interior designer dell’opera. Encomiabile anche il lavoro di ricerca sui documenti storici di The Price of Desire che ribadisce una verità storica e celebra la figura di una donna che è stata una delle più importanti protagoniste del Novecento.
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