Superfici sonore

Con Surfaces Sonores il giovane designer francese Pierre Charrié mette in discussione l’archetipo dell’altoparlante domestico e inventa nuovi oggetti sonori.

Pierre Charrié, Surfaces Sonores. View of the installation at Musée des Arts Décoratifs, Paris
Con Surfaces Sonores – progetto che è stato esposto al Musée des Arts Décoratifs di Parigi durante Les D’Days –  Pierre Charrié porta avanti la sua ricerca sul suono e le sue possibilità di utilizzo nel campo del design.
Surfaces Sonores riproduce il suono senza altoparlante, risuonando come uno strumento musicale grazie a un buzzer collegato al retro dell’oggetto.
Pierre Charrié, Surfaces Sonores
Pierre Charrié, Surfaces Sonores. Luthia nasce da un intervento artigianale sul progetto Surfaces Sonores, che combina la tecnologia dei vibratori acustici con l'abilità di un liutaio. L'oggetto è concepito con tecniche di produzione tradizionali: una tavola di abete rosso viene tensionata con una struttura di barre trasversali e montata su una base che conferisce stabilità all'oggetto
Realizzati in compensato di acero, gli elementi della collezione sono realizzati con uno stampo a presione. La curva ottenuta dà loro la stabilità, la rigidità e la leggerezza necessarie per una qualità ottimale del suono. A seconda delle loro dimensioni, le superfici permettono l’amplificazione di frequenze alte, medie o basse. Ogni superficie interpreta la partizione di uno strumento diverso, riproducendo le condizioni di ascolto di un set acustico (di uno String Quartet, per esempio). Giocando con i codici di strumenti musicali, il progettista mette in discussione l’archetipo dell’altoparlante domestico e inventa nuovi oggetti sonori.

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