Domestikator simboleggia il potere dell’umanità sul mondo, rende omaggio alla genialità, alla raffinatezza e alle capacità dell’umanità, al potere organizzativo e all’uso di questo potere per dominare e addomesticare l’ambiente naturale. L’atto di addomesticamento, tuttavia, spesso porta alla ricerca o addirittura al superamento dei confini. Solo pochi tabù sono sopravvissuti, e sono questi i tabù a cui si rivolge Domestikator.
Allo stesso tempo, si potrebbe sostenere che la stessa umanità si è fatta addomesticare dai sistemi ottimizzati e dalle organizzazioni del mondo digitale e dal progresso della scienza.
I temi di Domestikator coincidono con una serie di temi ricorrenti nel lavoro di Atelier Van Lieshout, come utopia, distopia, idealismo, potere, etica, religione, amore e riproduzione. Domestikator fa parte della serie in corso New Tribal Labyrinth.
Questo lavoro presenta una visione di un mondo futuro ma primitivo, una società abitata da tribù immaginarie in cui l’etica sarà di poca importanza. Questo mondo vedrà un ritorno all’agricoltura e all’industria, ai rituali e riti, e Domestikator è pensato come un tempio per una nuova religione, un luogo in cui il sommo sacerdote può indirizzare le masse.
fino ad agosto 2017
The Good, the Bad and the Ugly, Jahrhunderthalle, Bochum, Germania
Concept: Atelier Van Lieshout
Con il supporto di: Stiftung Pro Bochum
Sponsor principale: RWE Stiftung für Energie und Gesellschaft
Una produzione di: Ruhrtriennale