Il tavolo e le sedie diventano sempre più alti inoltrandosi nello spazio, giocando con la prospettiva e permettendo di vedere tutti gli oggetti esposti sin dall’ingresso. Tuttavia, poiché i prodotti non possono essere visti nel dettaglio, i visitatori possono avvicinarsi e usare le sedie come scalini su cui salire per ispezionare più da vicino i singoli elementi.
Anche se simile a un tavolo da pranzo comune, il risultato finale è uno spazio espositivo concettuale che permette allo spettatore di visualizzare tutti i prodotti da varie angolature e distanze. Tutti gli oggetti esposti sono nuovi progetti, ognuno realizzato in collaborazione con artigiani o industrie locali giapponesi. Inoltre, tutti sono progettati per mostrare i processi e le tecniche artigianali, i materiali e le finiture.
Per trasmettere al meglio questa attenzione per i dettagli, gli oggetti esposti sono tutti di colore nero. Nel saggio di Junichiro Tanizaki Libro d’Ombra, c’è un passaggio dedicato all’atto di mangiare uno yokan (un dolce tradizionale a base di pasta di fagioli neri) al buio, al fine di sviluppare una gamma di sapori più viva, proprio come in questa mostra, in cui tutte le informazioni relative al colore sono state rimosse per incoraggiare lo spettatore a concentrarsi su altri aspetti, più essenziali.
L’idea è che più da vicino si guarda nelle ombre di qualcosa, più ci si rende conto dei ricchi colori che nasconde, e questo è il concetto che sta dietro al nome “Colourful Shadows”; un tentativo di far luce sulla complessità artigianale giapponese che rimane, per così dire, nascosta dal mondo, nel buio.
Colorful Shadows
Design: nendo