![A2 Architects: Pulp press A2 Architects: Pulp press](/content/dam/domusweb/it/notizie/2014/04/24/_a2_architects_pulppress/01-pulp-press-a2-gk.jpg.foto.rmedium.jpg)
![A2 Architects, Pulp Press at Kristefos Museum, Kistefos, Norway A2 Architects, Pulp Press at Kristefos Museum, Kistefos, Norway](/content/dam/domusweb/it/notizie/2014/04/24/_a2_architects_pulppress/02-pulp-press-a2-gk.jpg.foto.rmedium.jpg)
![A2 Architects, Pulp Press at Kristefos Museum, Kistefos, Norway A2 Architects, Pulp Press at Kristefos Museum, Kistefos, Norway](/content/dam/domusweb/it/notizie/2014/04/24/_a2_architects_pulppress/03-pulp-press-a2-gk.jpg.foto.rmedium.jpg)
L’immagine è un ritratto iperrealistico della macchina da stampa (dismessa nel 1950) ricostruito virtualmente e virtualmente rinnovato per riprendere a funzionare. Le tubature sono state sostituite, mentre le valvole originali e le componenti mancanti sono state cercate per oltre un anno per ricreare il simulacro. La presenza fisica dell’opera proiettata è esaltata dalla quantità crescente di lastre virtuali di pasta di cellulosa che produce quotidianamente – file digitali che si ispirano alle immagini storiche.
Questi file si accumulano all’interno del disco rigido metallico posato su una struttura in calcestruzzo prefabbricato e mensole di ottone all’interno del padiglione, emulando le balle di cellulosa che si accatastavano accanto al mulino. Quando il disco rigido è pieno viene sostituito da un altro, espandendo continuamente il progetto. Mentre la società comincia a vivere in un mondo senza carta, l’opera ci ricorda che anche i dati digitali vengono memorizzati nello spazio fisico.
![A2 Architects, Pulp Press at Kristefos Museum, Kistefos, Norway A2 Architects, Pulp Press at Kristefos Museum, Kistefos, Norway](/content/dam/domusweb/it/notizie/2014/04/24/_a2_architects_pulppress/04-pulp-press-a2-gk.jpg.foto.rmedium.jpg)
![](/content/dam/domusweb/it/notizie/2014/04/24/_a2_architects_pulppress/gallery/05-pulp-press-a2-jg.jpg.foto.rmedium.png)
Pulp Press, Kistefos, Norvegia
Artista: John Gerrard
in collaborazione con: A2 Architects e Inseq Technical Design
Completamento: 2013