Festival Hautes Tensions

Tra circo, danza hip hop e un contest di parkour la Villette diventa terreno di gioco per corpi in movimento. In tensione. In alta tensione.

Il circo e la danza hip hop hanno invaso gli spazi della Villette, il più grande parco culturale della capitale francese, per la terza edizione del Festival Hautes Tensions ("Alte Tensioni"). Dal 16 al 28 aprile, il parco progettato da Bernard Tschumi nel 1979 ha accolto una vera e propria kermesse all’insegna del corpo, dei suoi limiti e soprattutto della voglia e del bisogno di superarli. Spingere le possibilità del movimento al di là della fisica. La sfida. La virtuosità. L’oltre. L’ultra. Tutto questo è "Hautes Tensions". E non solo. L’evento di chiusura ha confermato e rinforzato la vocazione del festival: domenica 28 aprile Xtreme Gravity si è proposto come luogo d’incontro (più che di sfida) dei migliori traceur di Francia.

Spingere le possibilità del movimento al di là della fisica. Tutto questo è Hautes Tensions

I traceur, dal verbo tracer che significa letteralmente segnare, disegnare, sono vettori di diversione (se non di sovversione) dello spazio urbano. Con il proprio corpo come solo strumento di espressione i traceur segnano e (ri-)disegnano la città, nonché la Grande Halle della Villette che si è trasformata per un giorno in vero e proprio percorso del combattente a forza di travi, impalcature, carcasse di automobili e container. "Xtreme Gravity", nato da un’idea di RStyle (associazione dedita allo sviluppo delle culture urbane) e di Malik Diouf (co-fondatore dell’arte dello spostamento e degli Yamakasi), è il primo campionato di Francia di Yamakasi, meglio conosciuto sotto il nome di “parkour” o anche “free running”. Lo Yamakasi, reso celebre dall’omonimo film di Luc Besson del 2001, rappresenta l’art du deplacement, ovvero l’arte dello spostamento. La disciplina è fondata negli anni Ottanta in Francia da un gruppo di nove ragazzi che si autodefiniscono Gli Yamakasi. La parola yamakasi deriva dalla lingua bantu Lingala, parlata in Congo. Ya makási significa “corpo forte”, “spirito forte”, “persona forte”.

In apertura e qui sopra: Festival Hautes Tensions, Parc de la Villette, Parigi 2013. Compagnia Les Objets Volants

Diffuso in origine nelle banlieue di Parigi, il parkour oggi si estende e acquisisce uno status ufficiale. Ne sia la prova il fatto che domenica 28 aprile chiunque ha potuto assistere alle evoluzioni freestyle di questi acrobati di strada che si appropriano delle architetture urbane scalando le facciate, saltando da una ringhiera a un parapetto, danzando con l’acciaio e con l’asfalto.

Il circo e la danza hip hop hanno invaso gli spazi della Villette, il più grande parco culturale della capitale francese

Intanto, per due settimane tutti gli spazi della Villette sono stati consacrati alle forme emergenti del circo e della danza hip hop con 17 compagnie e una moltitudine di percorsi disparati. Si sono passati in rassegna il circo, la sua poetica e il suo lato onirico grazie alla compagnia Pré-O-Coupé che con Nikolaus produce lo spettacolo TOUT EST BIEN! L’acrobazia, il canto, l’equilibrio, il trapezio e il clown: tutti questi ingredienti sono riuniti per una versione contemporanea di un freak show alla Barnum. Non poteva mancare la magia: la compagnia Le Phalène si è interrogata su come distogliere l’attenzione e controllare i processi di percezione del reale.

L’arte dei giocolieri ha trovato una variante originale con la compagnia Les Objets Volants e con il loro siteswap, ovvero come declinare delle partizioni a base di sequenze di cifre che descrivono la ritmica particolare di ogni lancio e che permettono di dedurre delle figure inedite. Il tutto su fondo di musica elettrorganica.

Per sublimare il concetto d’incontro e d’incrocio tra differenti discipline, il festival Hautes Tensions ha inaugurato nel 2013 le scene (con)divise, un formato originale in cui nell’ambito della stessa serata diverse compagnie si esibiscono con formati corti, dai 10 ai 15 minuti. Mentre Kosh ritma la serata con la sua beatbox derisoria e impertinente, quattro compagnie si alternano sul palco per un tripudio del corpo engagé. Madrootz è un giovane collettivo che riunisce parte dei pionieri del movimento Krump in Francia. Una danza raramente visibile sul palco, molto arrabbiata, d’ispirazione tribale, che flirta con le arti marziali, nata nei sobborghi di Los Angeles negli anni Novanta e resa celebre grazie al film Rize di David Lachapelle.

Dal canto suo, la R.A.F. crew, consacrata campione del mondo nel 2009 a Las Vegas, porta alla Villette la versione corta del suo R.A.F. City’z del 2010 al Théâtre National de Chaillot. E infine si sono affrontate sei donne per Zamouda Crew e sei uomini per La Meute: le prime, stilose breakdancer si sono battute, hanno ballato e si sono dimenate contro i pregiudizi sessisti. Gli altri hanno difeso il collettivo, il branco (la meute, appunto) contro l’individuo, volteggiando a sei, altrimenti niente.

L’acrobazia, il canto, l’equilibrio, il trapezio e il clown: tutti gli ingredienti sono riuniti per una versione contemporanea di un freak show alla Barnum

La danza, soprattutto quella urbana, è stata all’onore: hip hop, breakdance, capoeira, danza contemporanea se non addirittura classica. New style, krump, popping, locking, house e waacking. Le influenze sono state molteplici: dalla danza africana alle arti marziali, dal combat alla salsa al jazz rock. Per dieci giorni, la Villette è stata un parco più che mai live, vivant. Terreno di gioco per corpi performanti in movimento. In tensione. In alta tensione.

Festival Hautes Tensions
Parco de La Villette, Parigi
dal 16 al 28 aprile 2013

Festival Hautes Tensions

Tra circo, danza hip hop e un contest di parkour la Villette diventa terreno di gioco per corpi in movimento. In tensione. In alta tensione.

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