ISIA, 30 anni di design

Una pubblicazione dedicata ai trent'anni dell'ISIA, la Facoltà del Design di Faenza, celebra lo spirito sperimentale e la molteplicità delle personalità che hanno operato, e tuttora operano, per mantenerlo vivo.

Nel maggio 2010, l'ISIA (Istituto Superiore per le Industrie Artistiche) ha festeggiato i primi trent'anni di vita: un appuntamento che ha celebrato la storia di questa eccellenza della didattica del design in Italia, ma che ha costituito anche l'occasione e l'incentivo per fissare e riflettere su tre decenni di studi, di progetti ed esperienze che caratterizzano il modello dell'ISIA di Faenza. Da questo stimolo è nato il libro ISIA>30 years of design, edito dalla casa editrice Nomos. Il volume, a cura di Daniela Lotta, ripercorre fra immagini (oltre 200) e parole l'avventura trentennale dell'università del design.

L'Istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Faenza (ISIA) è uno dei quattro ISIA (Faenza, Firenze, Roma, Urbino) che in Italia si occupano di ricerca e sperimentazione nel settore del design. Come gli altri tre, l'ISIA di Faenza ha sperimentato una via italiana alla didattica del design, praticando un modello formativo con un'organizzazione da cui, attorno ai due tracciati storici degli istituti di design (Product Design e Visual Design), si sviluppano delle opzioni didattiche di complemento che vanno dal Packaging Design al Fashion Design, dall'Automotive Design al Videomaking.

L'avventura dell'ISIA di Faenza parte nel 1980. In quell'anno, forte di un Comitato scientifico didattico composto, fra gli altri, dallo storico dell'arte Andrea Emiliani, dal ceramista scultore Carlo Zauli e da Bruno Munari, consulente d'eccellenza per la didattica, prende forma l'università del design.
Qui sopra: Vincenzo Battaglia, <i>Grucciolo</i>, gruccia in plexiglass che ingloba un circuito elettrico a LED ad alta luminosità e basso consumo energetico; l'accensione avviene per contatto tra l'oggetto e il supporto murale in profilato d'acciaio in cui passa la corrente elettrica. Anno accademico 2005/2006; dicente M. Mami. <br>In apertura: Valentina Del Bianco, <i>Arco</i>, caraffa in ceramica rifinita a terzo fuoco in oro e platino. Anno accademico 2003/04. Docente: F. Bertoni.
Qui sopra: Vincenzo Battaglia, Grucciolo, gruccia in plexiglass che ingloba un circuito elettrico a LED ad alta luminosità e basso consumo energetico; l'accensione avviene per contatto tra l'oggetto e il supporto murale in profilato d'acciaio in cui passa la corrente elettrica. Anno accademico 2005/2006; dicente M. Mami.
In apertura: Valentina Del Bianco, Arco, caraffa in ceramica rifinita a terzo fuoco in oro e platino. Anno accademico 2003/04. Docente: F. Bertoni.
Il fine è la Progettazione e la Tecnologia ceramica, il mezzo costituito da una didattica d'avanguardia in sintonia con il tessuto produttivo locale, la volontà quella di trasformare in percorso universitario la straordinaria esperienza della cultura didattica scaturita in precedenza dall'Istituto Statale d'arte per la ceramica Gaetano Ballardini. La sede è fissata nello storico Palazzo Mazzolani, messo a disposizione dalla Provincia di Ravenna: nel cuore della città delle ceramiche.
Gianmarco Antolini, <i>Luce accesa</i>, alterazione sperimentale di un archetipo di oggetto d'uso realizzato all'interno del corso di Semiotica. Anno accademico 2010-2011. Docente: S. Caggiano.
Gianmarco Antolini, Luce accesa, alterazione sperimentale di un archetipo di oggetto d'uso realizzato all'interno del corso di Semiotica. Anno accademico 2010-2011. Docente: S. Caggiano.
Dal 1993, l'istituto ha ampliato il suo orizzonte a tutti i materiali, affrontando i diversi temi del design, in risposta alla necessità di formare studenti capaci di muoversi in scenari sempre più articolati. Da quel momento alla complessità della professione, che vede il design come un valore diffuso, corrisponde una complessità didattica caratterizza da insegnamenti teorici e di approfondimento delle questioni storico-artistiche, e da insegnamenti tecnico-operativi affidati a professionisti del settore rappresentativi dei diversi ambiti della cultura del progetto.
Gabriele Berto, <i>C.B.</i>, anno accademico 2011-2012, tesi di II livello; docenti: G. Medri, D. Liotta. Il tappo di pane chiude il vasetto sigillando gli ingredienti durante la cottura in forno; una volta tolto, si rovescia il contenuto del vasetto sul crostino, pronto per essere consumato.
Gabriele Berto, C.B., anno accademico 2011-2012, tesi di II livello; docenti: G. Medri, D. Liotta. Il tappo di pane chiude il vasetto sigillando gli ingredienti durante la cottura in forno; una volta tolto, si rovescia il contenuto del vasetto sul crostino, pronto per essere consumato.
Il volume sarà presentato martedì 29 gennaio, alle ore 18.00 presso la Triennale di Milano.
Oltre al presidente dell'ISIA di Faenza, Anty Pansera, e al direttore, Roberto Ossani, parteciperanno Arturo dell'Acqua Bellavitis, presidente della Fondazione Museo del Design, Rodrigo Rodriquez, past president dell'ISIA di Firenze, Francesco Pinoni, direttore della Banca di Romagna, e naturalmente Daniela Lotta, curatrice del volume ISIA>30.
Parteciperanno inoltre molti di coloro che — in questi anni — hanno dato il loro contributo alla crescita di questa Istituzione: da Gianni Arduini a Paolo Zani, passando per molte lettere dell'alfabeto.
Pagine del volume <ISIA>30 Years of Design</i>, a cura di Daniela Lotta, Nomos Edizioni, Busto Arsizio 2012.
Pagine del volume 30 Years of Design, a cura di Daniela Lotta, Nomos Edizioni, Busto Arsizio 2012.
Pagine del volume <ISIA>30 Years of Design</i>, a cura di Daniela Lotta, Nomos Edizioni, Busto Arsizio 2012.
Pagine del volume 30 Years of Design, a cura di Daniela Lotta, Nomos Edizioni, Busto Arsizio 2012.

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