Volumi mobili

Nella campagna di Noto una casa per vacanze realizzata da Maria Giuseppina Grasso Cannizzo offre una soluzione esemplare alla questione della ricerca di superfici e volumi aggiuntivi.

Chiamata a rispondere alle 'semplici ma esigenti' richieste del programma funzionale per le 'vacanze' di una signora milanese (qualche stanzetta in più, con un bagno, per gli ospiti; un'altezza minima dei vani superiore ai tre metri e, immancabile, la vista verso il mare in tutte le camere), l'architetto ha subito costatato che non potevano essere risolte all'interno della superficie coperta consentita dalle norme locali. È stato così che la ricerca della cubatura integrativa è stata risolta, come recita la relazione di progetto, 'frazionando il volume complessivo in due parti: volume edificabile e volume aggiunto e imprimendo il movimento a quest'ultimo'. Una strategia che ha generato 'una configurazione variabile' del complesso edificato, basata sulla dipendenza strutturale del volume aggiunto da quello edificabile, e nella quale le sezioni e l'altezza del solaio di copertura sono fatte in modo da contenere i due corpi distinti e un terrazzo coperto.

Il corpo fisso, riservato alla casa padronale, è realizzato con elementi prefabbricati di cemento armato, quello mobile, destinato alla residenza degli ospiti, con struttura di ferro. Il movimento di questo secondo corpo avviene lungo due binari ancorati alla struttura portante del terrazzo. In fase di chiusura esso rientra completamente sotto il piano di copertura e coincide, di fatto, con i sistemi di chiusura, assicurando, insieme a una serie di pannelli pivotanti e ad alcuni rudimentali ma funzionali dispositivi interni, un'efficace difesa anti-effrazione.

Chiusa, la casa si presenta quasi priva di dettagli e modanature, a parte la struttura portante del terrazzo sulla quale sono ancorati i due binari lungo i quali scorre il corpo mobile