Ettore Favini, Paesaggio da bere

L'artista riflette sulla natura dell'agave, che impiega trent'anni per fiorire e, una volta sbocciata, muore nel giro di pochi istanti.

Secondo appuntamento per PPS//Meetings, il progetto, a cura di Helga Marsala, parallelo e integrato alla mostra PPS – Paesaggi e Popoli della Sicilia, curata da Giovanni Iovane per l'Archivio S.A.C.S. di Riso. Protagonista Ettore Favini con "Paesaggio da bere", opera che parte da un lavoro concepito un anno fa, "Tutta una vita per pochi attimi di bellezza", che riflette sulla singolare natura dell'agave, pianta che impiega circa trent'anni per raggiungere la fioritura e che, una volta sbocciata, muore nel giro di pochi istanti. L'idea, seguendo un progressivo processo di astrazione, si è evoluta giungendo all'attuale forma scultorea, affiancata, per l'occasione, ad altre piccole sculture e a un'installazione sospesa.
Venerdì 14 gennaio alle 18 a Palazzo Riso, una conferenza/performance alla galleria SACS, Alessio Planeta, della casa vinicola siciliana, è stato invitato dall'artista ad assaporare della tequila – distillato alcolico dell'agave – e a tradurre in parole le sue percezioni immediate, legate al gesto del bere. L'ingresso alla performance è libero, il progetto scultoreo, nella Project Room, sarà poi visitabile fino al 19 gennaio, all'interno di "PPS – Paesaggio e popolo della Sicilia", sempre a Palazzo Riso.

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