Halley, l’“altra” lampada di Richard Sapper

Flessibile e bilanciata, la lampada del designer tedesco si ispira alle comete ed è il risultato di una sfida arrivata a trent’anni dalla celeberrima Tizio.

Questo articolo è stato pubblicato in origine su Domus 1087, febbraio 2024.

Al principio del nuovo millennio, una start-up della Silicon Valley, la Lucesco Lighting, chiama Richard Sapper (1932-2015) per proporgli una nuova sfida: disegnare, a distanza di oltre 30 anni dalla sua geniale architettura luminosa, la Tizio, un’altra lampada da tavolo. A una condizione: integrare nel rigoroso design la tecnologia Led, per rivelarne le potenzialità come fonte d’illuminazione domestica. 

Avevo bisogno che la base di questa lampada fosse il più lontano possibile dalla sua testa, perché sul mio tavolo di lavoro c’è sempre un gran caos. Quindi, vicino a me non c’è spazio per collocare la base di una lampada.

Il maestro tedesco, cultore di una progettazione ‘ingegneristica’ che determina la forma dell’oggetto, è incuriosito, ma scettico, perché “i Led bianchi che avevo visto fino ad allora davano una luce molto ‘antipatica’, mentre il colore della luce per me ha un’importanza fondamentale”, raccontava su Domus 883 del 2005. Predilige invece le sorgenti luminose calde, come quella delle lampadine tradizionali, che gli ricordano “un piccolo sole”.

Schizzi progettuali di Richard Sapper © Richard Sapper Archives

Solo la promessa dei tecnici di lavorare sul colore della luce lo convince. Ha carta bianca. Inizia così a progettare partendo dalle sue esigenze personali, di lettore, studioso e disegnatore, le medesime premesse che avevano generato la Tizio. Vuole poter spostare, avvicinare, allontanare il braccio per avere la sorgente luminosa sempre a disposizione.

“Avevo bisogno che la base di questa lampada fosse il più lontano possibile dalla sua testa, perché sul mio tavolo di lavoro c’è sempre un gran caos. Quindi, vicino a me non c’è spazio per collocare la base di una lampada”, raccontava. Nei disegni d’archivio, oggi custodito dagli eredi, il designer annota brevi appunti sulla struttura e schizza la base angolare e il sistema di bracci asimmetrici, afferrabili grazie a uno spessore collocato alle estremità. Sei snodi consentono una rotazione a 360 gradi dei bracci nello spazio.

Courtesy of Stilnovo

Per verificare il bilanciamento corretto dei pesi, affida a un modellista la realizzazione di prototipi: il design di Sapper si appropria così della terza dimensione, con soluzioni tecniche che trovano una sintesi magistrale in una compiutezza formale cinetica. Grazie ai Led, il diffusore può avere dimensioni molto ridotte: una piccola testa luminosa raffreddata da una ventola, inserita in una piccola coda; H = wie Halley (“H = come Halley”), annota. Il progetto prende il nome della famosa cometa e si completa con un accorgimento poetico ma, naturalmente, funzionale: il piccolo contrappeso, che dà stabilità alla struttura, è la Terra attorno a cui orbita Halley. Stilnovo, storica azienda attenta a recuperare i capolavori d’illuminazione dei maestri del design, ripropone oggi la raffinata lampada attualizzando la funzione della ‘coda’ del diffusore; la ventola di raffreddamento è sostituita da un sistema dimmerabile di prossimità, che consente l’accensione e la regolazione dell’intensità semplicemente avvicinando una mano.

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