Gli esoscheletri della nuova campagna Balenciaga

La maison di moda presenta la collezione primaverile ’22, accompagnando ogni capo con le sculture cibernetiche dell’artista giapponese Hiroto Ikeuchi.

Nell’anno che ha segnato per la moda – così come tanti altri ambiti della cultura e intrattenimento – l’atteso ritorno alla sfera fisica e alle passerelle in presenza del pubblico, Balenciaga sembra voler costruire una sua strada del tutto indipendente nel digitale e nel metaverso. E non sembra volersi fermare. Dopo pochi mesi, infatti, dal lancio delle skins Fortnite e dal mini-episodio de I Simpson, la maison ha da poco presentato la campagna della collezione primavera ’22 implementando ogni look con coperture facciali cibernetiche.

Negli scatti del fotografo Andrea Artemisio, i look prêt-à-porter debuttati durante la sfilata virtuale – comprese le collaborazioni con Gucci (The Hacker Project) e con Crocs (Balenciaga Crocs 2.0), e le Balenciaga Runner Sneaker – sono completati e inglobati dalle opere cyberpunk, cibernetiche, esoscheletriche dell’artista giapponese Hiroto Ikeuchi, la quale aveva già prestato l’anno scorso le sue opere per un video musicale di Arca (KLK ft. Rosalía).

In una delle sintetiche immagini, una modella indossa una tuta esoscheletrica disegnata dall’artista in collaborazione con il produttore di robot Skeletonics, un team di inventori, il cui obiettivo è quello di sostenere “l’evoluzione del genere umano lanciando una nuova era di tecnologia che espande la gamma e la funzione dei nostri movimenti”. Chiamata MPS-15sk “Multi”, questa speciale suit è dotata anche di un tablet incorporato nella parte anteriore dell’armatura e di altoparlanti installati nelle spalle per riprodurre musica.

L’opera sarà esposta presso il flagship del brand ad Aoyama, Tokyo, mentre altre delle sculture cibernetiche verrano messe in mostra all’interno delle boutique giapponesi della maison e in quella francese di Paris-Montaigne.

I capi, inoltre, sono stati presentati al pubblico anche con un cortometraggio, diretto da Yilmaz Sen, che vede i modelli sfilare attraverso una sequenza di stante impossibilmente interconnesse tra di loro nella vita reale, le cui finestre permettono di vedere ora metropoli scintillanti, ora ambienti remoti e meraviglie naturali. Il video si conclude con lo slogan “Here is anywhere” (Qui è ovunque).

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