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DOMUS: Scopri la Storica Rivista di Architettura, Design e Arte DOMUS: Scopri la Storica Rivista di Architettura, Design e Arte
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      Giovani designer: cinque progetti emblematici per un futuro sostenibile

      Giovani designer: cinque progetti emblematici per un futuro sostenibile

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      The Arch. è il film che ci mostra come l’architettura cambia la nostra vita

      dach&zephir - Couteau Chien

      Bricolerus culturali, il duo dach&zephir (Florian Dach e Dimitri Zephir) ha fatto dell’indagine sui processi di creolizzazione del design una modalità originale per analizzare le pratiche di riappropriazione di senso relative a oggetti d’uso comune afferenti a specifiche comunità locali. Pensata come una analisi performativa e partecipativa, la loro ricerca sul coltello Chien, oggetto d’uso quotidiano nelle Antille francesi, ne immagina nuove funzioni rese possibili dall’ibridazione tra componenti e materiali umili. Trasformato in un oggetto aumentato, il coltello diventa uno strumento polivalente per pulire pesci, pelare la frutta, o anche solo essere appoggiato perpendicolarmente ad una superficie o essere appeso ai passanti della cintura grazie all’aggiunta di un gancio.

      https://dachzephir.com/

      foto Andrès Baron

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      dach&zephir - Couteau Chien

      Progetto espositivo e di ricerca di Anna Bernagozzi, docente dell'ENSAD e curatrice.

      www.infinitecreativityfiniteworld.com

      @dach&zephir

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      dach&zephir - Couteau Chien

      Progetto espositivo e di ricerca di Anna Bernagozzi, docente dell'ENSAD e curatrice.

      www.infinitecreativityfiniteworld.com

      @dach&zephir

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      dach&zephir - Couteau Chien

      Progetto espositivo e di ricerca di Anna Bernagozzi, docente dell'ENSAD e curatrice.

      www.infinitecreativityfiniteworld.com

      foto Andrès Baron

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      Infinite Creativity for a Finite World

      Progetto espositivo e di ricerca di Anna Bernagozzi, docente dell'ENSAD e curatrice.

      www.infinitecreativityfiniteworld.com

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      Simon Ballen Botero - Suelo Orfebre

      Assistente presso i Formafantasma, il colombiano Simon Ballen Botero porta avanti una ricerca focalizzata sulla valorizzazione delle relazioni simboliche tra oggetti, persone, e dimensione locale. Con Suelo Orfebre, Ballen Botero si focalizza su un sottoprodotto estrattivo delle miniere d’oro della regione di Marmato, in Colombia: la jagua. Simile alla sabbia e originariamente utilizzata per la produzione di bottiglie in vetro, la jagua è oggi sostituita da materiali più economici e stabili e riversata a tonnellate nel fiume Cauca, causando inevitabili danni ambientali. In collaborazione con Pieter van Dyck, soffiatore di vetro olandese, Ballen Botero ha animato laboratori con giovani delle comunità locali per immaginare nuove modalità di impiego della jagua. I progetti partecipati scaturiti dal workshop creano linfa vitale per rigenerare l’artigianato: un modo non solo per creare nuove forme di reddito, ma anche per restituire protagonismo all’immaginario locale, decolonizzandolo da soluzioni progettuali proprie della cultura occidentale.

      https://www.simonballen.com/

      foto Simon Ballen

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      Simon Ballen Botero - Suelo Orfebre

      Progetto espositivo e di ricerca di Anna Bernagozzi, docente dell'ENSAD e curatrice.

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      foto Simon Ballen

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      Simon Ballen Botero - Suelo Orfebre

      Progetto espositivo e di ricerca di Anna Bernagozzi, docente dell'ENSAD e curatrice.

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      Simon Ballen Botero - Suelo Orfebre

      Progetto espositivo e di ricerca di Anna Bernagozzi, docente dell'ENSAD e curatrice.

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      Simon Ballen Botero - Suelo Orfebre

      Progetto espositivo e di ricerca di Anna Bernagozzi, docente dell'ENSAD e curatrice.

      www.infinitecreativityfiniteworld.com

      foto Simon Ballen Botero

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      Simon Ballen Botero - Suelo Orfebre

      Progetto espositivo e di ricerca di Anna Bernagozzi, docente dell'ENSAD e curatrice.

      www.infinitecreativityfiniteworld.com

      foto Simon Ballen

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      Eugenia Morpurgo - Materiali Sintropici

      Il lavoro di Eugenia Morpurgo si inserisce nel filone di ricerca dei materiali post fossili e circolari, da lei analizzati secondo una prospettiva cosiddetta “sintropica”, ovvero anti-entropica. Prodotti generalmente da scarti agricoli o forestali, questi materiali si possono ispirare a tecniche tradizionali o incarnare soluzioni innovative e tecnologicamente avanzate: qualunque sia il caso, la visione elaborata da Morpurgo non si limita a perseguire un ridotto impatto ambientale, ma anche a promuovere una cultura polivarietale e una finalità rigenerativa all’interno del più ampio ecosistema. Concepita come una piattaforma aperta, la sua biblioteca di materiali sintropici comprende, tra gli altri, feltro e pelle ricavata dagli alberi di pino, colla ottenuta dalle patate, filamento 3d a base di pomodoro. Tuttora in divenire, la ricerca punta alla creazione di un database che possa guidare i suoi utilizzatori nella scelta dei materiali sulla base delle caratteristiche del luogo di utilizzo e dei possibili impieghi.

      https://syntropicmaterials.eumo.it/

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      Eugenia Morpurgo - Materiali Sintropici

      Installazione Syntropic materials alla Maison POC pour l'economie circulaire presentata nel programma di Lille World Design Capital, curatela di Giovanna Massoni

      foto Eugenia Morpurgo

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      Infinite Creativity for a Finite World

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      Eugenia Morpurgo - Materiali Sintropici

      Composito di mais  ÖLÖTL sviluppato da Anne-Sophie Flores.  

      foto Eugenia Morpurgo

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      Eugenia Morpurgo - Materiali Sintropici

      Filamento di pomodoro di Canapuglia

      foto Eugenia Morpurgo

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      Andrea De Chirico - Superlocal

      Motivato dalla consapevolezza che la produzione non debba necessariamente ricercare la massimizzazione (della resa, del profitto…), ma anche la sostenibilità ambientale e sociale, il romano Andrea De Chirico ha fondato Superlocal 0 miles production, una piattaforma decentralizzata per favorire la produzione di oggetti dal basso. Attraverso il coinvolgimento di una rete di designer e piccoli atelier locali, mappati e resi accessibili ai potenziali utilizzatori/produttori finali, Superlocal anima workshop di co-creazione e rende possibile l’implementazione di oggetti che ibridano tecnologie di fabbricazione digitale a tecniche tradizionali e valorizzano materiali di scarto.

      Sgabello, sviluppato a Londra con Opendesk. 2016, foto Andrea Der Chirico

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      Andrea De Chirico - Superlocal

      Roma, 2020. Workshop a Kalma

      foto Flavia Baldini

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      Infinite Creativity for a Finite World

      Roma, 2020. Workshop a Kalma

      foto Flavia Baldini

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      Progetto espositivo e di ricerca di Anna Bernagozzi, docente dell'ENSAD e curatrice.

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      Andrea De Chirico - Superlocal

      Workshop all'Università di Bolzano, 2018

      foto Arturo Zilli

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      Alexia Venot - Collettivo Vivant.es

      Designer e ricercatrice francese distintasi per progetti sperimentali intorno ai tessuti e il loro rapporto con la società (Hay&Husk), Venot ha lavorato con alcuni studenti dell’ENSAD –  Zoé Arnaud, Pauline Aubry, Antoine Behagel, Marianna Faleri, Séverine Luxerrois, Phi Lou-van – per individuare una modalità aggregativa capace di favorire una consapevolezza rinnovata e partecipata intorno alle specie viventi. L’esito della ricerca è il Kombucha bar, un carrello mobile che vuole non solo promuovere le proprietà della Kombucha, una bevanda fermentata virtuosa per l’organismo, ma anche favorire lo scambio di saperi intorno ad approcci curativi spesso marginalizzati. Preparato attraverso una serie di incontri, dibattiti e workshop che hanno coinvolto numerosi progettisti, artisti e botanici, il carrello bar si trasforma in un dispositivo per rinnovare il proprio legame con l’ecosistema e difendere la trasmissione femminile di pratiche ancestrali in questi ambiti di cura. 

      Alexia Venot con gli studenti dell'ENSAD Zoé Arnaud, Pauline Aubry, Antoine Behagel, Marianna Faleri, Séverine Luxerrois, Phi Lou-van. Foto Antoine Behagel

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      Alexia Venot - Collettivo Vivant.es

      Bar per la Kombucha con piante invasive e medicinali

      foto Antoine Behagel

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      Alexia Venot - Collettivo Vivant.es

      Workshop di Ariane Leblanc, Nicolas Carrier e Marie Ouazzani, autori di rituali e degustazioni sulle piante commestibili.

      foto Alexia Venot

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      Alexia Venot - Collettivo Vivant.es

      Progetto espositivo e di ricerca di Anna Bernagozzi, docente dell'ENSAD e curatrice.

      www.infinitecreativityfiniteworld.com

      foto Alexia Venot

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