La Jerusalem Design Week sfida l’ineluttabilità del reale e si trasforma in un circo

È un desiderio di sospensione dal quotidiano quello che ritroviamo nel tema scelto da Anat Safran e Tal Erez, rispettivamente direttore artistico e chief curator della nuova edizione della Jerusalem Design Week che si apre il 1 luglio 2021 nel vecchio padiglione della Hansen House, l’antico lebbrosario della città. Con “Runaway Circus”, la ribalta viene offerta alla possibilità di fare dell’eccentricità e della fuga il pretesto di una grande festa popolare – tutti gli anni il festival è inaugurato con una serata ad entrata libera che accoglie una grandissima partecipazione della Gerusalemme laica, oltre che della mondana Tel Aviv.

In una congiuntura particolare segnata dalla battuta d’arresto del Covid, il design ripensato attraverso le lenti del circo assume il ruolo di agent provocateur, suggerendo visioni distorte o modalità alternative di concepire i nostri manufatti, magnificando i freak e le loro estetiche, o anche solo rendendosi uno strumento per riallacciare rapporti sociali e legittimare il divertimento come cura collettiva dopo i lunghi mesi di reclusione.

Tra i progetti in mostra, l’esposizione The Freakshow (a cura di Safran e Erez) mette in questione i confini della normalità attraverso i lavori di 20 designer israeliani e internazionali. I binomi messi in campo dal Matchmaker Project guarderanno invece alla cucina, associando un designer e uno chef nella sperimentazione di nuove possibilità di fare cibo. Per non disattendere le aspettative legate all’arte circense, infine, gli artisti multidisciplinari di Clown X si trasformeranno nei performers della manifestazione, e daranno vita ad una vera e propria parata inaugurale condotta nel giardino dell’Hansen House tra installazioni, robot acrobatici, maxigonfiabili e video virtuali.