Movimento Club: una piattaforma online per promuovere il design emergente

Muove i primi passi l’iniziativa che punta a dar voce ai nuovi talenti creativi. Ne parliamo con i fondatori: Lorenzo Scisciani, Salvatore Morales e Sacha Andraos di Artefatto Design Studio.

In un momento dove tutto sembra essere sempre più frammentato, dai rapporti agli spazi, c’è chi si adopera per tessere relazioni ed esplorare i territori dell’arte e del design. E per farlo sceglie di connettere, promuovere, supportare l’operato di designer e marchi emergenti: stiamo parlando di Movimento Club (www.movimento.club), un nuovo progetto a cura di Artefatto Design Studio presentato durante Milano Design Week 2020 attraverso la mostra in realtà virtuale The Lost Place. In quello che somiglia a un vero e proprio manifesto dell’iniziativa, si legge: “Movimento è una piattaforma online che offre una selezione di prodotti sorprendenti e innovativi rivolti a collezionisti, gallerie di design, architetti e designer”. Ma non solo, Movimento Club tra le altre cose propone sul suo sito una sezione dedicata a novità, interviste, approfondimenti e uno shop online dove acquistare le proposte dei designer.

Partiamo dall’inizio, vi andrebbe di raccontarmi la genesi di Movimento Club?
Si tratta di un progetto creato per incoraggiare e supportare giovani designer e brand emergenti, promuovendone il lavoro attraverso canali comunicativi e commerciali. Nasce per dar loro visibilità con l’idea di creare un unico collettivo. Crediamo fermamente che la collettività, sotto forma di collaborazione, sia uno strumento e un valore indispensabile per dare importanza alle individualità.

E come nasce l’idea di promuovere talenti emergenti?
A partire da un’analisi di come l’industria del design di natura commerciale si sia evoluta, o forse involuta, nel tempo. Da maestri come Ettore Sottass, Castiglioni, Magistretti e Mendini dove lo scopo era quello di divertirsi e far divertire attraverso innovazione, a una situazione attuale dove i player industriali non possono rischiare perché hanno la necessità di mantenere bilanci stabili. Proprio in questo scenario di stallo si innesta l’idea di mettere al centro il giovane designer, sia editore che autoproduttore, affinché continui a cercare in tutti i modi di farsi notare, lavorando sulla sperimentazione e sulla ricerca tecnica e materica. Il nostro ruolo è quello di promuovere il coraggio dei designer emergenti nel mondo.

Dutch Design Days

Come si entra a far parte del club? In altre parole, come organizzate il lavoro di scouting?
Ci poniamo come obiettivo quello di diventare una piattaforma di riferimento e contenitore di prodotti che sono attualmente contestualizzati tra il mondo del design da collezione e il mondo dell’industria del design commerciale. Per arrivare a questo obiettivo troviamo sia fondamentale scoprire nuovi talenti in giro per il mondo, consci del fatto che, seppur la globalizzazione e la comunicazione contemporanea abbia in qualche misura livellato le diversità, la percezione del design contemporaneo da parte di un designer asiatico sarà necessariamente diversa da quella di un europeo, tanto quanto quella di un designer americano rispetto a un designer sudamericano. In questo senso svolgiamo molte ricerche di settore, analisi dei talenti emergenti, monitoraggio di magazine e riviste di settore ma soprattutto presenziamo le summer exhibition dei laureati delle varie università di design sparse nel mondo. Al tempo stesso accettiamo applicazioni volontarie via email (info@movimento.club).

La mappa di Movimento Club è densamente popolata nella zona europea. Avete in programma di estendere i confini oltreoceano, dove siete già comunque presenti?
Proprio così. È necessario per l’evoluzione della piattaforma e fondamentale per il manifesto di Movimento ampliare i confini di collaborazione con designer provenienti da tutto il mondo. È la diversità a portare il valore, quello vero.

“Collaborare è fondamentale. Siamo più forti e possiamo ottenere di più quando lavoriamo insieme”, si legge sul vostro sito. In un periodo come quello che stiamo vivendo mi sembra un valore imprescindibile anche al di fuori dal circuito del design. Siete d’accordo?
Bisogna avanzare insieme, ridisegnare gli scenari futuri partendo da una collettività che condivide gli stessi valori e che si supporta a vicenda. Un melting pot di diverse discipline e culture è necessario.

Quali saranno, secondo voi, le sfide che i designer emergenti dovranno affrontare nel post-Covid? È giusto parlare di opportunità per il mondo del design?
Assolutamente sì. Probabilmente il primo sentimento è quello di sconforto. Il fatto di aver perso la possibilità di proiettare i nostri progetti e programmi nel futuro immediato può destare confusione. Ma la storia ci insegna che nei momenti di grande crisi economica e sociale vengono fuori le idee e i progetti migliori. Sicuramente questo periodo storico ci ha portato a una profonda riflessione su quello che potrebbe essere il mondo del domani, della collettività di oggi, della distorsione del presente e di tanto altro. Crediamo fortemente che si apriranno nuovi scenari comunicativi, progettuali e artistici.

Avete già in caldo qualcosa per il Salone del Mobile 2021, ora che sono state annunciate le date?
Al momento siamo in stretto contatto con gli organizzatori del Collectible fair per il debutto di Movimento in una vera e propria esibizione fisica, si terrà a Bruxelles tra il 27 e il 30 maggio del prossimo anno. Inoltre abbiamo recentemente preso uno spazio a Milano che diventerà ufficio/showroom di Artefatto. L’idea è quella di creare esibizioni temporanee dei membri di Movimento. Per il momento non vogliamo dire altro, speriamo sia una piacevole sorpresa.

Per saperne di più:
Movimento Club

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