Una diversa Vespa elettrica è possibile?

Il designer Giulio Iacchetti e lo studio indiano Mightyseed Designs reinventano l’oggetto cult, con una nuova svolta estetica e funzionale.

Chi non ricorda Gregory Peck e Audrey Hepburn nella celeberrima scena del film Vacanze romane in viaggio felici e spensierati sulla mitica Vespa 98?

Oggi quella Vespa, quella icona del neorealismo consacrata anche dal cinema di quegli anni, si reinventa nel modello pensato dal designer italiano, compasso d’oro, Giulio Iacchetti e nel prototipo dello studio indiano Mightyseed Designs. Iacchetti la ripensa elettrica, snella, minimal, dalle linee sottili, esattamente come se fosse uscita da un disegno stilizzato.

La sua Vespampère, (giusto per richiamare l’elettrico), elimina tutti gli elementi superflui e punta all’eleganza dell’essenziale. C’è il classico faro tondo a Led e nel cruscotto lo spazio per uno smartphone dal quale si gestiscono, con un’app, tutte le funzioni. Iacchetti mantiene il design arrotondato, assottigliando le scocche laterali. Negli specchietti retrovisori integra gli indicatori di direzione.

I ragazzi indiani di Mightyseed Designs, invece, hanno letteralmente proiettato nel futuro le linee retrò della protagonista di Vancaze Romane: il manubrio, che nel classico anni 50 era leggermente ricurvo, nel loro progetto è diventato una barra dritta. E resta la capiente pancia posteriore, omaggio all’antenata, pensata per una vacanza vera e propria e non solo per la mobilità urbana.

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