Gli assoluti: 20 tappeti di design

Tecniche e saper fare antichi incontrano i linguaggi del contemporaneo. I tappeti più iconici interpretati dai designer.

Dalla Persia i tappeti arredavano le corti imperiali tramandando un’arte antica che ha segnato la fortuna dell’Asia centrale. Nel secolo scorso, però, a fronte di un’alta artigianalità che non è andata perduta, il prodotto non si è molto rinnovato nell’estetica e nei linguaggi. Solo quella fucina di talento e sperimentazione che fu il Bauhaus mostrò la capacità di portare l’avanguardia artistica in prodotti di arte applicata come i tappeti. All’alba del terzo millennio, quando alcune realtà produttive hanno coinvolto designer e artisti e si sono presentate alle fiere del design internazionale, il tappeto è diventato un ambito di ricerca. Creativi e progettisti hanno liberato il proprio estro portando soluzioni inesplorate e cambiando il modo di intendere il prodotto.

Se per alcuni il tappeto è una superficie bidimensionale, sulla quale dipingere attraverso i nodi del telaio, per altri diventa l’occasione per mischiare le tecniche, come le tessiture a mano che si uniscono a sistemi di produzione di matrice industriale, ibridando i linguaggi. Quest’eclettismo linguistico porta il knitting della moda nelle strutture tipiche del kilim, oppure i pattern geometrici, solitamente impiegati nei rivestimenti ceramici a parete o a pavimento, nelle morbide tessiture dei taftati.  

Non è un caso che diverse aziende abbiano trasferito nei tappeti i motivi decorativi dei maestri del modernismo italiano, come Gio Ponti o Ico Parisi. Capita di ritrovare, liberamente interpretati, motivi a losange o richiami alla cementine dei pavimenti novecenteschi. Oppure ritornano le geometrie e i broccati delle tappezzerie storiche, ma in versione già logorata dalla patina del tempo.

Il modo contemporaneo di progettare l’immagine, oggi condizionato dalle tecniche della post-produzione o da percezioni fino a qualche decennio fa inaccessibili, come le vedute aree di Google Hearth, influenza anche il linguaggio dei tappeti. Pur trattandosi di superfici bidimensionali il tappeto, rispetto all’immagine, aggiunge la possibilità di giocare sulle texture e gli spessori, dove la maestria delle sapienti mani artigianali superano le possibilità del digitale.

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