Gli intramontabili: 20 divani di design

L’arredo più antico della storia del mobile è espressione di trasformazione tecnica e degli stili di vita. Ecco alcuni tra i divani più iconici dal secondo Novecento.

Cini Boeri, Strips, Arflex, 1972 “Fagotti morbidi sui quali arrangiarsi, nei quali infilarsi, lavabili, disfabili, rifacibili, snodati”, così Cini Boeri ha definito i moduli di Strips, un sistema modulare di divani e letti configurabili in molteplici conformazioni. L’intuizione è stata creare una struttura schiumata e morbida, che richiamasse la piuma dei vecchi cuscini, ricoperta con trapunte come dei vestiti, facilmente sfoderabili grazie al sistema di cerniere. Strips, premiato con il Compasso d’Oro nel 1979 ed esposto nei principali musei di design nel mondo, è una risposta ancora attuale ai cambiamenti di vita e alla richiesta di flessibilità negli spazi della casa. Il divano è rivestito da una trapunta al posto della normale fodera e composto da un ampio sistema di elementi tra divani letto, sofà con e senza braccioli, dormeuse e pouf, che permette conformazioni infinite. La struttura è in metallo e multistrato di pioppo, mentre l’imbottitura  è in poliuretano sagomato a densità differenziata e fibra di poliestere, rivestita in tessuto o pelle.        

Cini Boeri, Strips, Arflex, 1972

Cini Boeri, Strips, Arflex, 1972

Mario Bellini, Le Bambole, B&B Italia, 1970 L’idea di partenza per il divano era quella di una “sporta” contenente materiale amorfo che, poggiata a terra e schiacciandosi, modellava il contenuto. Successivamente si è arrivati all’idea di un grande cuscino armato: una forma naturale, “libera”, difficile da sintetizzare in un disegno di progetto, ma semplice da percepire. Come diceva Bellini: “Le Bambole non sono rivestite in tessuto, ma costruite in tessuto”, infatti, all’interno dello schiumato è annegata un’ossatura – gli spigoli verticali e le membrature elastiche – che si fondono con l’imbottitura. Compasso d’Oro nel 1979, Le Bambole sono un sistema di poltrona, divano a due e tre posti e pouf che, negli anni Settanta, è stato ritratto da Oliviero Toscani con la modella Donna Jordan in top less, rompendo i codici di comunicazione del settore. Divano in schiuma di poliuretano flessibile a freddo Bayfit e fodera in fibra di poliestere, rivestimento in tessuto o pelle. Telaio interno in tubolari e profilati d’acciaio. Dimensioni: 74x106/241x89cm.

Mario Bellini, Le Bambole, B&B Italia, 1970

Ronan & Erwan Bouroullec, Basket 011, Cappellini, 2005 Richiama il divano per esterni con la struttura in metallo a vista e il teorema di cuscini per sedere comodi. Ma è un prodotto per l’interno con un’estetica “casual” che gioca sui colori e sulla morbidezza del sistema di cuscini. Anche le modalità di aggancio di questi ultimi riprendono i divani per esterno: i cuscini della seduta sono fissati tramite cuciture o cerniere a quello grande, che a sua volta è agganciato alla struttura con il veltro – come se si dovesse rimuoverli per proteggerli dalle intemperie. Divano con struttura in metallo verniciato e rivestimento sfoderabile sia in tessuto che in pelle. Dimensioni: 82x190/230x90cm.

Le Corbusier, Pierre Jeanneret, Charlotte Perriand, LC2, Cassina, 1928/1965 È l’archetipo del divano di design. LC2 fa parte della serie dei Fauteuil Grand Confort – poltrona, divani a due e a tre posti e pouf – con strutture in acciaio cromato rivestite con cuscini indipendenti. Sono arredi intesi come “attrezzature domestiche” ed esprimono appieno la logica del razionalismo, che vuole la separazione tra le parti per facilitare e razionalizzare la produzione industriale. La poltrona fu esposta al Salon d’Automne a Parigi nel 1929 ed è stata rieditata da Cassina esclusiva dal 1965. La collezione LC è stata ampliata negli anni includendo la maggior parte degli arredi creati da Le Corbusier, Pierre Jeanneret e Charlotte Perriand, sotto la direzione della Fondation Le Corbusier e di Charlotte Perriand, in collaborazione con Filippo Alison. Divani a due o tre posti e pouf con struttura in acciaio cromato trivalente (CR3) lucido o verniciato. Cuscini indipendenti con imbottitura in poliuretano espanso schiumato e ovatta di poliestere o in piuma. Rivestimento in pelle o tessuto. Dimensioni: 68x130/180x70cm.

Vico Magistretti, Maralunga, Cassina, 1973 “Non penso di progettare mobili e cose che avranno una vita breve, altrimenti rinuncerei in partenza. Un buon disegno non deve avere mai fine, ma ripetersi in un arco di tempo molto lungo”, diceva Magistretti che con Maralunga ha creato un prodotto senza tempo. Tuttavia dirompente rispetto agli schemi e alle modalità di produzione dei divani di allora. Si dice, infatti, che l’intuizione dello schienale sia nata proprio dalla rottura di un prototipo mal riuscito. Così, grazie a un meccanismo di una catena di bicicletta nascosta dentro il poggiatesta, è possibile cambiare trasformare, ribaltandolo, lo schienale per assumere differenti posizioni di seduta. Anche informali. Cassina presenta il divano Maralunga in una versione dalle dimensioni più aggiornate: con la seduta più ampia del 35% in larghezza e del 10% in profondità. La struttura è in tubolare di ferro e l’imbottitura in poliuretano espanso flessibile con rivestimento in tessuto o pelle. Lo schienale è dotato di poggiatesta ribaltabile, indipendente per ogni posto. Dimensioni: 105x214/310x100cm.

Foto G. Brancato

Vico Magistretti, Maralunga, Cassina, 1973

Francesco Binfaré, Flap, Edra, 2000 Non è un divano ma un paesaggio in trasformazione. È un imbottito inedito perché dotato di nove parti inclinabili in maniera indipendente per offrire libere posizioni di relax. Flap è una delle pietre miliari di Edra e, nelle edizioni speciali, è stato rivestito nei tessuti più disparati, anche a lavorazione arazzo, su disegno dello stesso Binfaré, e con Swarovski. In posizione piana può trasformarsi in letto, mentre come seduta può alloggiare fino 14 persone. Struttura in tubolare in acciaio con parti mobili agganciate su doppi meccanismi d’acciaio, può assumere fino a sei inclinazioni. Il basamento è in metallo spazzolato e cromato mentre l’imbottitura è realizzata a mano con oltre 180 pezzi di poliuretano elastico e traspirante. Rivestimento in pelle o tessuto. Dimensioni: 34/84x355x166cm.

Francesco Binfaré, Flap, Edra, 2000

Antonio Citterio, Cestone, Flexform, 2008 “Il tempo è un giudice inflessibile e destina all’oblio tutto ciò che è del tutto privo di contenuti autentici”, un’affermazione inesorabile di Antonio Citterio che non sembra riguardare molti dei suoi prodotti, divenuti grandi classici. Uno è Cestone, che si distingue per i dettagli manifatturieri e per la concezione del divano da posizionarsi al centro stanza e non lungo il perimetro del soggiorno. Le parti più nobili del divano, infatti, sono la schiena e i fianchi che mostrano l'intreccio artigianale in cuoio, cifra caratteristica di Flexform, con un effetto “damier”. Divano componibile con telaio di metallo e pannelli in cuoio intrecciato, basamento in metallo e legno, imbottitura in poliuretano stampato e cuscini in piuma con inserto in materiale indeformabile. Rivestimento in tessuto sfoderabile o in pelle. Dimensioni (versione singola a due e tre posti): 67x225/310x97cm.

Carlo Colombo, Skyline, Giorgetti, 2019 Più che un divano componibile, Skyline è concepito come un’architettura domestica per l’ampia modularità e, dunque, la possibilità compositiva, e per la varietà degli accessori che si innestano negli imbottiti creando un’alternanza di pieni e vuoti. Gli elementi di appoggio svolgono la doppia funzione di bracciolo e di vano contenitore, mentre i poggiatesta sono dotati di meccanismi nascosti per cambiarne l’inclinazione. Con un design sobrio e conformazioni da mini a maxi, Skyline è pensato per essere riconfigurato più volte nel tempo. Serie di divani componibili, chaise longue, seduta bifacciale e pouf disponibile in tre misure di larghezza, il divano presenta una struttura in multistrato e legno massello e cinghie elastiche. La seduta è in poliuretano espanso flessibile e memory foam. I braccioli e gli schienali sono in poliuretano espanso ad alta densità, rivestiti in fibra. L’imbottitura è in piuma d’oca con rivestimento, completamente sfoderabile, in tessuto o pelle. Sono proposte 21 conformazioni differenti tra divani lineari e angolari.

Studio 65, Bocca, Gufram, 1970 Un sofà che è entrato a far parte dell’immaginario collettivo al pari delle opere di Andy Wharol o di altri capolavori della pop art. Bocca è un divano in poliuretano che sperimenta non solo questa tecnologia, allora poco usata in questo settore, ma soprattutto altri linguaggi formali, espressione delle avanguardie artistiche internazionali. Qualche curiosità che pochi sanno del celeberrimo divano: negli Stati Uniti è conosciuto come Marylin sofa, in omaggio alla mitica diva di Hollywood. E il segreto della sua “naturale” bellezza sta nei due angoli della bocca leggermente diversi, proprio come le labbra umane. È stato ritratto dai fotografi più celebri del mondo quali David La Chapelle o Richard Avedon ed è stato prodotto in molteplici varianti, anche in chiave ironica come Dark Lady, una bocca con piercing e un rivestimento lucido simile al latex. Divano in morbido poliuretano rivestito in tessuto. La versione Dark Lady è dotata di piercing rimovibile in metallo cromato. Dimensioni: 85x212x80cm.

Studio 65, Bocca, Gufram, 1970

Philippe Starck, Bubble Club, Kartell, 2000 Vera e propria icona, premiato con il Compasso d'Oro nel 2001, il divano Bubble Club evoca la forma del classico divano artigianale per interni in un prodotto industriale per esterno, interamente realizzato in un unico stampo rotazionale di materiale plastico. Come l'azienda stessa lo definisce, è il “divano della nonna”, che in questa decontestualizzazione trova la sua forza e ironia. Fanno parte della famiglia anche la poltrona e il tavolino, che danno vita a una sorta di salotto industriale. Divano realizzato in polietilene e polietilene colorato in massa stampati. Dimensioni: 76x189x75cm.

Philippe Starck, Bubble Club, Kartell, 2000

Ronan & Erwan Bouroullec, Ploum, Ligne Roset, 2011 Il divano nasce da una ricerca del duo francese sul comfort combinando due materiali: un rivestimento stretch e un poliuretano espanso ultramorbido. Ploum presenta anche una leggera asimmetria nella versione grande, dove il lato destro dello schienale è un po’ più alto del sinistro, così la seduta destra è più profonda della sinistra e la chiusura a cerniera è decentrata. Lievi variazioni geometriche che modificano l’angolazione delle persone sedute, favorendo la conversazione. Divano realizzato con una struttura in tubolare, filo e griglia di acciaio e imbottitura in poliuretano espanso ad alta resilienza, con strato di contatto in poliuretano espanso ultramorbido, rivestiti con una stoffa in maglia doppio strato trapuntata, impunturata a vista. Dimensioni divano a due posti: 66x170x94cm.

Ronan & Erwan Bouroullec, Ploum, Ligne Roset, 2011

Ronan & Erwan Bouroullec, Ploum, Ligne Roset, 2011

Ronan & Erwan Bouroullec, Ploum, Ligne Roset, 2011

Piero Lissoni, Extrasoft, Living Divani, 2008 Quintessenza della morbidezza, Extrasoft cerca forme diverse di intendere il relax, incontrando ambienti e stili di vita più informali. È un divano modulare dalla forma rassicurante, che sostituisce il rigore con un'immagine più dolce: sedute accoglienti e ospitali si accostano l’una all’altra in geometrie regolari ma con contorni incerti. Gli elementi componibili sono di diverse dimensioni, per interno ed esterno. Nella conformazione a isola, i volumi diventano un arcipelago irregolare. Divano con struttura in legno di pioppo e abete tamburato per l'indoor e in multistrato marino per l'outdoor. Imbottitura in poliuretano espanso a densità differenziata rivestita con materassino in piuma d’oca e rivestimento in pelle o in tessuto. Dimensioni sedute: 35x94x68/94cm; 35x120x68/94cm; 35x120/134x94/120cm; 35

Piero Lissoni, Extrasoft, Living Divani, 2008

Piero Lissoni, Extrasoft, Living Divani, 2008

Rodolfo Dordoni, Hamilton, Minotti, 2004 È uno dei primi divani componibili a elevata modularità che oggi è arrivata a 53 elementi. È caratterizzato dalle basi raso terra, con il dettaglio della fascia in metallo che corre come una cornice lungo tutto il perimetro del sistema. Presenta un'estetica sobria ed elegante, che lo ha reso un long seller presente negli ambienti più diversi. Divano con struttura in legno massello e imbottitura in poliuretano espanso a quote differenziate e ad alta resilienza. I cuscini delle sedute e degli schienali sono in piuma d’oca canalizzata con inserto in poliuretano ad alta resilienza. Il rivestimento è in pelle e in tessuto sfoderabile. La base è costituita da una cornice con telaio in metallo a sezione ovale 40x20 mm e finitura black-nickel lucida.

Ron Arad, Victora & Albert, Moroso, 2000 Il divano nasce dall’idea di un nastro piegato e modellato a creare una seduta con schienale asimmetrico. La scelta del nome Victoria and Albert è un omaggio al famoso museo di Londra, presso il quale nel 2000 si è tenuta una mostra antologica sul lavoro di Ron Arad. Divano iconico, le sue linee morbide e ininterrotte ne hanno segnato la fortuna e l’impiego frequente nel contract alberghiero, ma anche in molti set televisivi. Divano con struttura in acciaio rivestita con poliuretano espanso schiumato a freddo; il rivestimento è cucito su misura, esprimendo la capacità sartoriale dell’azienda. Tre dimensioni: 107x205x95cm; 107x255x95cm; 142x297x125cm.

Ron Arad, Victora & Albert, Moroso, 2000

Marcel Wanders, Furrow, Natuzzi, 2018 Le collaborazioni con Marcel Wanders e Mario Bellini, così come con Ross Lovegrove nel 2019, segnano una svolta nella produzione di Natuzzi verso progetti più autoriali, lasciando libertà ai designer di esprimere il proprio stile e la personale visione sia del territorio pugliese, sia delle capacità manifatturiere dell’azienda di Santeramo in Colle. Il divano di Wanders ha un’immagine folk: le cuciture a contrasto, il bicolore e il cuoio del rivestimento richiamano il mondo ippico, mentre i colori e i materiali dei complementi rimandano alla terra pugliese. Divano in cuoio bicolore con cuciture a contrasto. Le imbottiture sono in poliuretano e Climalight, microfibre siliconate, traspiranti e anallergiche. Dimensioni: 84X230x98cm.

Jean Marie Massaud, Sydney, Poliform, 2016 È un divano che appare aerodinamico, non statico, perché costituito da linee inclinate e sfuggenti. Jean Marie Massaud sembra citare il car design. E inserisce riferimenti anche al mondo dell’ufficio, con basi a razze anziché su piedini. Il nome Sydney, infatti, vuole evocare l’anima sfaccettata della città multiculturale. Altro elemento distintivo sono le cuciture a vista. La struttura è in legno con imbottitura con derivati di poliuretano a quote differenziate; rivestimento finale in tessuto sfoderabile. Cucitura a  cordoncino in otto colori. Piedini in metallo verniciato brown-nichel lucido e opaco. Dimensioni: 71x140/155,5/180/190x101cm.

Renzo Frau, Chester, Poltrona Frau, 1912 Capostipite dei divani a lavorazione capitonné, Chester è stato disegnato dal fondatore di Poltrona Frau. È uno dei primi prodotti a catalogo dell'azienda di Tolentino e rimanda al modello classico dell’Inghilterra edoardiana e a quelle sedute che popolavano i club e le country house inglesi. Mai uscito di produzione, Chester è caratterizzato anche dal bracciolo ricurvo e dalla serie di chiodini che rifiniscono il rivestimento in pelle. Negli anni è stato rivisto nelle proporzioni e interpretato in più modelli: con sedute a quattro o cinque posti e con pouf. Divano con struttura portante in faggio stagionato, lo schienale e i braccioli sono imbottiti in crine vegetale, modellato a mano. Il molleggio è ottenuto con molle biconiche legate manualmente e fissate su cinghie di juta. Il cuscino della seduta è in poliuretano espanso e piuma d'oca. Dimensioni: 67x160/208x91cm.

Archizoom Associati, Super Onda, Poltronova, 1967 Come molti dei pezzi disegnati dal gruppo Archizoom, Superonda è una sfida alle convenzioni borghesi, stimolando la creatività e la fantasia dell’utente. È il primo divano privo di scocca, costituito da due onde, ricavate da un unico blocco di poliuretano segato da un taglio a “S” in due parti, che s’incastrano e si sovrappongono generando differenti configurazioni. Leggerezza e componibilità consentono di variarne l’uso: divano, letto e chaise longue. Divano privo di scocca con due blocchi di poliuretano tagliato a “S” e  rivestimento in sky lucido nei colori bianco, nero e rosso. Dimensioni: 38x240x100cm.

Archizoom Associati, Super Onda, Poltronova, 1967

BStudio – Marco Boga, Piumottoø8, Busnelli, 2008 È un monolite di morbidezza dalle forme arrotondate che vanno a coprire i piedini e arrivano fino a terra. BStudio con Marco Boga reinterpretano un classico di Arrigo Arrigoni degli anni Settanta.Composto da un’imbottitura in poliuretano espanso e piuma d’oca, le proporzioni e l’idea di rotondità cambiano a seconda che si tratti del divano a due o tre posti, della poltrona o del pouf. Così la tattilità: in tessuto o in pelle, Piumottoø8 dimostra doti camaleontiche che lo rendono adatto agli ambienti più diversi. La struttura portante è in profilato di metallo mentre l’imbottitura, priva di C.F.C., è composta da poliuretano espanso indeformabile a densità differenziata e da fibra 100% poliestere. Le sedute in piuma d’oca hanno l’anima portante in poliuretano espanso indeformabile. Rivestimento in tessuto sfoderabile o in pelle. Dimensioni: 72x194/220/260/295x64cm.

Quintessenza del design del mobile italiano, il divano è un prodotto che esprime artigianalità e capacità industriale. Emblema della casa borghese, è stato oggetto, soprattutto nella storia del secondo Novecento, di ricerca tipologica nei materiali, nella componibilità e nei modi di utilizzo. Negli anni Sessanta le case si riducono nelle dimensioni, gli stili di vita cambiano e, di conseguenza, il mercato chiede prodotti polifunzionali e variamente configurabili per rimodulare lo spazio. Architetti come Cini Boeri pensano a divani moderni che partono dalla persona, per un uso in totale autonomia. Aggiunge le ruote ai mobili, crea degli elementi che si possano combinare per creare zone living che si trasformano in letti per la notte, rivestiti da trapunte facili da lavare e da sostituire, all’insegna della praticità.

Altri designer, come Vico Magistretti, riflettono invece sulle modalità del sedersi: non più in posizione “da conversazione” ma anche semidistesi, con schienali che si inclinano per rilassarsi davanti alla tv, “nuovo focolare” della casa. La trasformazione degli elementi, così come l’incoraggiamento a sperimentare nuove forme di utilizzo e di occupazione della casa, sono istanze che pervadono tutti gli arredi del cosiddetto Radical Design italiano, che ha generato, con aziende come Gufram, Poltronova e il Centro Ricerche C&B (oggi B&B Italia), prodotti innovativi e long seller. La modularità è un tema ricorrente nella progettazione del divano dagli anni Settanta, non solo perché mette l’utente al centro come soggetto attivo nella composizione del proprio spazio, ma anche perché il prodotto può crescere e integrarsi negli anni in base alle case e alle esigenze delle persone. Nascono così i grandi sistemi componibili, che ai moduli aggiungono anche terminali angolari, dormeuse, tavolini e braccioli multifunzionali, e che arrivano a contare perfino cinquanta elementi.

Cini Boeri, Strips, Arflex, 1972

“Fagotti morbidi sui quali arrangiarsi, nei quali infilarsi, lavabili, disfabili, rifacibili, snodati”, così Cini Boeri ha definito i moduli di Strips, un sistema modulare di divani e letti configurabili in molteplici conformazioni. L’intuizione è stata creare una struttura schiumata e morbida, che richiamasse la piuma dei vecchi cuscini, ricoperta con trapunte come dei vestiti, facilmente sfoderabili grazie al sistema di cerniere. Strips, premiato con il Compasso d’Oro nel 1979 ed esposto nei principali musei di design nel mondo, è una risposta ancora attuale ai cambiamenti di vita e alla richiesta di flessibilità negli spazi della casa. Il divano è rivestito da una trapunta al posto della normale fodera e composto da un ampio sistema di elementi tra divani letto, sofà con e senza braccioli, dormeuse e pouf, che permette conformazioni infinite. La struttura è in metallo e multistrato di pioppo, mentre l’imbottitura  è in poliuretano sagomato a densità differenziata e fibra di poliestere, rivestita in tessuto o pelle.        

Cini Boeri, Strips, Arflex, 1972

Cini Boeri, Strips, Arflex, 1972

Mario Bellini, Le Bambole, B&B Italia, 1970

L’idea di partenza per il divano era quella di una “sporta” contenente materiale amorfo che, poggiata a terra e schiacciandosi, modellava il contenuto. Successivamente si è arrivati all’idea di un grande cuscino armato: una forma naturale, “libera”, difficile da sintetizzare in un disegno di progetto, ma semplice da percepire. Come diceva Bellini: “Le Bambole non sono rivestite in tessuto, ma costruite in tessuto”, infatti, all’interno dello schiumato è annegata un’ossatura – gli spigoli verticali e le membrature elastiche – che si fondono con l’imbottitura. Compasso d’Oro nel 1979, Le Bambole sono un sistema di poltrona, divano a due e tre posti e pouf che, negli anni Settanta, è stato ritratto da Oliviero Toscani con la modella Donna Jordan in top less, rompendo i codici di comunicazione del settore. Divano in schiuma di poliuretano flessibile a freddo Bayfit e fodera in fibra di poliestere, rivestimento in tessuto o pelle. Telaio interno in tubolari e profilati d’acciaio. Dimensioni: 74x106/241x89cm.

Mario Bellini, Le Bambole, B&B Italia, 1970

Ronan & Erwan Bouroullec, Basket 011, Cappellini, 2005

Richiama il divano per esterni con la struttura in metallo a vista e il teorema di cuscini per sedere comodi. Ma è un prodotto per l’interno con un’estetica “casual” che gioca sui colori e sulla morbidezza del sistema di cuscini. Anche le modalità di aggancio di questi ultimi riprendono i divani per esterno: i cuscini della seduta sono fissati tramite cuciture o cerniere a quello grande, che a sua volta è agganciato alla struttura con il veltro – come se si dovesse rimuoverli per proteggerli dalle intemperie. Divano con struttura in metallo verniciato e rivestimento sfoderabile sia in tessuto che in pelle. Dimensioni: 82x190/230x90cm.

Le Corbusier, Pierre Jeanneret, Charlotte Perriand, LC2, Cassina, 1928/1965

È l’archetipo del divano di design. LC2 fa parte della serie dei Fauteuil Grand Confort – poltrona, divani a due e a tre posti e pouf – con strutture in acciaio cromato rivestite con cuscini indipendenti. Sono arredi intesi come “attrezzature domestiche” ed esprimono appieno la logica del razionalismo, che vuole la separazione tra le parti per facilitare e razionalizzare la produzione industriale. La poltrona fu esposta al Salon d’Automne a Parigi nel 1929 ed è stata rieditata da Cassina esclusiva dal 1965. La collezione LC è stata ampliata negli anni includendo la maggior parte degli arredi creati da Le Corbusier, Pierre Jeanneret e Charlotte Perriand, sotto la direzione della Fondation Le Corbusier e di Charlotte Perriand, in collaborazione con Filippo Alison. Divani a due o tre posti e pouf con struttura in acciaio cromato trivalente (CR3) lucido o verniciato. Cuscini indipendenti con imbottitura in poliuretano espanso schiumato e ovatta di poliestere o in piuma. Rivestimento in pelle o tessuto. Dimensioni: 68x130/180x70cm.

Vico Magistretti, Maralunga, Cassina, 1973 Foto G. Brancato

“Non penso di progettare mobili e cose che avranno una vita breve, altrimenti rinuncerei in partenza. Un buon disegno non deve avere mai fine, ma ripetersi in un arco di tempo molto lungo”, diceva Magistretti che con Maralunga ha creato un prodotto senza tempo. Tuttavia dirompente rispetto agli schemi e alle modalità di produzione dei divani di allora. Si dice, infatti, che l’intuizione dello schienale sia nata proprio dalla rottura di un prototipo mal riuscito. Così, grazie a un meccanismo di una catena di bicicletta nascosta dentro il poggiatesta, è possibile cambiare trasformare, ribaltandolo, lo schienale per assumere differenti posizioni di seduta. Anche informali. Cassina presenta il divano Maralunga in una versione dalle dimensioni più aggiornate: con la seduta più ampia del 35% in larghezza e del 10% in profondità. La struttura è in tubolare di ferro e l’imbottitura in poliuretano espanso flessibile con rivestimento in tessuto o pelle. Lo schienale è dotato di poggiatesta ribaltabile, indipendente per ogni posto. Dimensioni: 105x214/310x100cm.

Vico Magistretti, Maralunga, Cassina, 1973

Francesco Binfaré, Flap, Edra, 2000

Non è un divano ma un paesaggio in trasformazione. È un imbottito inedito perché dotato di nove parti inclinabili in maniera indipendente per offrire libere posizioni di relax. Flap è una delle pietre miliari di Edra e, nelle edizioni speciali, è stato rivestito nei tessuti più disparati, anche a lavorazione arazzo, su disegno dello stesso Binfaré, e con Swarovski. In posizione piana può trasformarsi in letto, mentre come seduta può alloggiare fino 14 persone. Struttura in tubolare in acciaio con parti mobili agganciate su doppi meccanismi d’acciaio, può assumere fino a sei inclinazioni. Il basamento è in metallo spazzolato e cromato mentre l’imbottitura è realizzata a mano con oltre 180 pezzi di poliuretano elastico e traspirante. Rivestimento in pelle o tessuto. Dimensioni: 34/84x355x166cm.

Francesco Binfaré, Flap, Edra, 2000

Antonio Citterio, Cestone, Flexform, 2008

“Il tempo è un giudice inflessibile e destina all’oblio tutto ciò che è del tutto privo di contenuti autentici”, un’affermazione inesorabile di Antonio Citterio che non sembra riguardare molti dei suoi prodotti, divenuti grandi classici. Uno è Cestone, che si distingue per i dettagli manifatturieri e per la concezione del divano da posizionarsi al centro stanza e non lungo il perimetro del soggiorno. Le parti più nobili del divano, infatti, sono la schiena e i fianchi che mostrano l'intreccio artigianale in cuoio, cifra caratteristica di Flexform, con un effetto “damier”. Divano componibile con telaio di metallo e pannelli in cuoio intrecciato, basamento in metallo e legno, imbottitura in poliuretano stampato e cuscini in piuma con inserto in materiale indeformabile. Rivestimento in tessuto sfoderabile o in pelle. Dimensioni (versione singola a due e tre posti): 67x225/310x97cm.

Carlo Colombo, Skyline, Giorgetti, 2019

Più che un divano componibile, Skyline è concepito come un’architettura domestica per l’ampia modularità e, dunque, la possibilità compositiva, e per la varietà degli accessori che si innestano negli imbottiti creando un’alternanza di pieni e vuoti. Gli elementi di appoggio svolgono la doppia funzione di bracciolo e di vano contenitore, mentre i poggiatesta sono dotati di meccanismi nascosti per cambiarne l’inclinazione. Con un design sobrio e conformazioni da mini a maxi, Skyline è pensato per essere riconfigurato più volte nel tempo. Serie di divani componibili, chaise longue, seduta bifacciale e pouf disponibile in tre misure di larghezza, il divano presenta una struttura in multistrato e legno massello e cinghie elastiche. La seduta è in poliuretano espanso flessibile e memory foam. I braccioli e gli schienali sono in poliuretano espanso ad alta densità, rivestiti in fibra. L’imbottitura è in piuma d’oca con rivestimento, completamente sfoderabile, in tessuto o pelle. Sono proposte 21 conformazioni differenti tra divani lineari e angolari.

Studio 65, Bocca, Gufram, 1970

Un sofà che è entrato a far parte dell’immaginario collettivo al pari delle opere di Andy Wharol o di altri capolavori della pop art. Bocca è un divano in poliuretano che sperimenta non solo questa tecnologia, allora poco usata in questo settore, ma soprattutto altri linguaggi formali, espressione delle avanguardie artistiche internazionali. Qualche curiosità che pochi sanno del celeberrimo divano: negli Stati Uniti è conosciuto come Marylin sofa, in omaggio alla mitica diva di Hollywood. E il segreto della sua “naturale” bellezza sta nei due angoli della bocca leggermente diversi, proprio come le labbra umane. È stato ritratto dai fotografi più celebri del mondo quali David La Chapelle o Richard Avedon ed è stato prodotto in molteplici varianti, anche in chiave ironica come Dark Lady, una bocca con piercing e un rivestimento lucido simile al latex. Divano in morbido poliuretano rivestito in tessuto. La versione Dark Lady è dotata di piercing rimovibile in metallo cromato. Dimensioni: 85x212x80cm.

Studio 65, Bocca, Gufram, 1970

Philippe Starck, Bubble Club, Kartell, 2000

Vera e propria icona, premiato con il Compasso d'Oro nel 2001, il divano Bubble Club evoca la forma del classico divano artigianale per interni in un prodotto industriale per esterno, interamente realizzato in un unico stampo rotazionale di materiale plastico. Come l'azienda stessa lo definisce, è il “divano della nonna”, che in questa decontestualizzazione trova la sua forza e ironia. Fanno parte della famiglia anche la poltrona e il tavolino, che danno vita a una sorta di salotto industriale. Divano realizzato in polietilene e polietilene colorato in massa stampati. Dimensioni: 76x189x75cm.

Philippe Starck, Bubble Club, Kartell, 2000

Ronan & Erwan Bouroullec, Ploum, Ligne Roset, 2011

Il divano nasce da una ricerca del duo francese sul comfort combinando due materiali: un rivestimento stretch e un poliuretano espanso ultramorbido. Ploum presenta anche una leggera asimmetria nella versione grande, dove il lato destro dello schienale è un po’ più alto del sinistro, così la seduta destra è più profonda della sinistra e la chiusura a cerniera è decentrata. Lievi variazioni geometriche che modificano l’angolazione delle persone sedute, favorendo la conversazione. Divano realizzato con una struttura in tubolare, filo e griglia di acciaio e imbottitura in poliuretano espanso ad alta resilienza, con strato di contatto in poliuretano espanso ultramorbido, rivestiti con una stoffa in maglia doppio strato trapuntata, impunturata a vista. Dimensioni divano a due posti: 66x170x94cm.

Ronan & Erwan Bouroullec, Ploum, Ligne Roset, 2011

Ronan & Erwan Bouroullec, Ploum, Ligne Roset, 2011

Ronan & Erwan Bouroullec, Ploum, Ligne Roset, 2011

Piero Lissoni, Extrasoft, Living Divani, 2008

Quintessenza della morbidezza, Extrasoft cerca forme diverse di intendere il relax, incontrando ambienti e stili di vita più informali. È un divano modulare dalla forma rassicurante, che sostituisce il rigore con un'immagine più dolce: sedute accoglienti e ospitali si accostano l’una all’altra in geometrie regolari ma con contorni incerti. Gli elementi componibili sono di diverse dimensioni, per interno ed esterno. Nella conformazione a isola, i volumi diventano un arcipelago irregolare. Divano con struttura in legno di pioppo e abete tamburato per l'indoor e in multistrato marino per l'outdoor. Imbottitura in poliuretano espanso a densità differenziata rivestita con materassino in piuma d’oca e rivestimento in pelle o in tessuto. Dimensioni sedute: 35x94x68/94cm; 35x120x68/94cm; 35x120/134x94/120cm; 35

Piero Lissoni, Extrasoft, Living Divani, 2008

Piero Lissoni, Extrasoft, Living Divani, 2008

Rodolfo Dordoni, Hamilton, Minotti, 2004

È uno dei primi divani componibili a elevata modularità che oggi è arrivata a 53 elementi. È caratterizzato dalle basi raso terra, con il dettaglio della fascia in metallo che corre come una cornice lungo tutto il perimetro del sistema. Presenta un'estetica sobria ed elegante, che lo ha reso un long seller presente negli ambienti più diversi. Divano con struttura in legno massello e imbottitura in poliuretano espanso a quote differenziate e ad alta resilienza. I cuscini delle sedute e degli schienali sono in piuma d’oca canalizzata con inserto in poliuretano ad alta resilienza. Il rivestimento è in pelle e in tessuto sfoderabile. La base è costituita da una cornice con telaio in metallo a sezione ovale 40x20 mm e finitura black-nickel lucida.

Ron Arad, Victora & Albert, Moroso, 2000

Il divano nasce dall’idea di un nastro piegato e modellato a creare una seduta con schienale asimmetrico. La scelta del nome Victoria and Albert è un omaggio al famoso museo di Londra, presso il quale nel 2000 si è tenuta una mostra antologica sul lavoro di Ron Arad. Divano iconico, le sue linee morbide e ininterrotte ne hanno segnato la fortuna e l’impiego frequente nel contract alberghiero, ma anche in molti set televisivi. Divano con struttura in acciaio rivestita con poliuretano espanso schiumato a freddo; il rivestimento è cucito su misura, esprimendo la capacità sartoriale dell’azienda. Tre dimensioni: 107x205x95cm; 107x255x95cm; 142x297x125cm.

Ron Arad, Victora & Albert, Moroso, 2000

Marcel Wanders, Furrow, Natuzzi, 2018

Le collaborazioni con Marcel Wanders e Mario Bellini, così come con Ross Lovegrove nel 2019, segnano una svolta nella produzione di Natuzzi verso progetti più autoriali, lasciando libertà ai designer di esprimere il proprio stile e la personale visione sia del territorio pugliese, sia delle capacità manifatturiere dell’azienda di Santeramo in Colle. Il divano di Wanders ha un’immagine folk: le cuciture a contrasto, il bicolore e il cuoio del rivestimento richiamano il mondo ippico, mentre i colori e i materiali dei complementi rimandano alla terra pugliese. Divano in cuoio bicolore con cuciture a contrasto. Le imbottiture sono in poliuretano e Climalight, microfibre siliconate, traspiranti e anallergiche. Dimensioni: 84X230x98cm.

Jean Marie Massaud, Sydney, Poliform, 2016

È un divano che appare aerodinamico, non statico, perché costituito da linee inclinate e sfuggenti. Jean Marie Massaud sembra citare il car design. E inserisce riferimenti anche al mondo dell’ufficio, con basi a razze anziché su piedini. Il nome Sydney, infatti, vuole evocare l’anima sfaccettata della città multiculturale. Altro elemento distintivo sono le cuciture a vista. La struttura è in legno con imbottitura con derivati di poliuretano a quote differenziate; rivestimento finale in tessuto sfoderabile. Cucitura a  cordoncino in otto colori. Piedini in metallo verniciato brown-nichel lucido e opaco. Dimensioni: 71x140/155,5/180/190x101cm.

Renzo Frau, Chester, Poltrona Frau, 1912

Capostipite dei divani a lavorazione capitonné, Chester è stato disegnato dal fondatore di Poltrona Frau. È uno dei primi prodotti a catalogo dell'azienda di Tolentino e rimanda al modello classico dell’Inghilterra edoardiana e a quelle sedute che popolavano i club e le country house inglesi. Mai uscito di produzione, Chester è caratterizzato anche dal bracciolo ricurvo e dalla serie di chiodini che rifiniscono il rivestimento in pelle. Negli anni è stato rivisto nelle proporzioni e interpretato in più modelli: con sedute a quattro o cinque posti e con pouf. Divano con struttura portante in faggio stagionato, lo schienale e i braccioli sono imbottiti in crine vegetale, modellato a mano. Il molleggio è ottenuto con molle biconiche legate manualmente e fissate su cinghie di juta. Il cuscino della seduta è in poliuretano espanso e piuma d'oca. Dimensioni: 67x160/208x91cm.

Archizoom Associati, Super Onda, Poltronova, 1967

Come molti dei pezzi disegnati dal gruppo Archizoom, Superonda è una sfida alle convenzioni borghesi, stimolando la creatività e la fantasia dell’utente. È il primo divano privo di scocca, costituito da due onde, ricavate da un unico blocco di poliuretano segato da un taglio a “S” in due parti, che s’incastrano e si sovrappongono generando differenti configurazioni. Leggerezza e componibilità consentono di variarne l’uso: divano, letto e chaise longue. Divano privo di scocca con due blocchi di poliuretano tagliato a “S” e  rivestimento in sky lucido nei colori bianco, nero e rosso. Dimensioni: 38x240x100cm.

Archizoom Associati, Super Onda, Poltronova, 1967

BStudio – Marco Boga, Piumottoø8, Busnelli, 2008

È un monolite di morbidezza dalle forme arrotondate che vanno a coprire i piedini e arrivano fino a terra. BStudio con Marco Boga reinterpretano un classico di Arrigo Arrigoni degli anni Settanta.Composto da un’imbottitura in poliuretano espanso e piuma d’oca, le proporzioni e l’idea di rotondità cambiano a seconda che si tratti del divano a due o tre posti, della poltrona o del pouf. Così la tattilità: in tessuto o in pelle, Piumottoø8 dimostra doti camaleontiche che lo rendono adatto agli ambienti più diversi. La struttura portante è in profilato di metallo mentre l’imbottitura, priva di C.F.C., è composta da poliuretano espanso indeformabile a densità differenziata e da fibra 100% poliestere. Le sedute in piuma d’oca hanno l’anima portante in poliuretano espanso indeformabile. Rivestimento in tessuto sfoderabile o in pelle. Dimensioni: 72x194/220/260/295x64cm.