L’essenza del food design di Massimo Bottura raccontata in 5 minuti

L’ultimo cortometraggio del regista Andrea Marini racconta la creazione di un capolavoro culinario che ha elevato il cibo a forma d’arte.

Il cibo è una forma d’arte? Risponde A Visual Ode to a Hare in the Woods, il cortometraggio di Andrea Marini dedicato al genio di Massimo Bottura, chef dell’Osteria Francescana di Modena. Il titolo del film prende il nome dal piatto-simbolo “Camouflage: una lepre nel bosco”, scomposto in tutti i suoi ingredienti e fasi di preparazione per sondare tutto ciò che c’è dietro e dentro la creazione di un’opera culinaria.

Il corto è suddiviso in sei atti: l’assenza di tutto, un sentiero nel bosco, peccati, purificazione, l’assenza dell’acqua e distruggere per creare, e si apre e chiude con un primo piano sullo sguardo ieratico di Bottura, che qui assurge a mitico homo faber, Prometeo dei tempi moderni. La scena finale è l’impiattamento della sua ricetta più iconica, dove il piatto ricorda più una cornice e il camouflage il dipinto sulla tela.

Le atmosfere scure, sacrali e oniriche del film attingono ai dipinti del XVI secolo così come all’arte contemporanea, non senza un richiamo alla fotografia del cinema d’autore più recente, da Ildikò Enyedi a Yorgos Lanthimos.

Titolo:
A Visual Ode to a Hare in the Woods
Regia:
Andrea Marini
Produzione:
360FX Table Top Studio
Durata :
4 minuti
Completamento:
2019
Paese di produzione:
Italia

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