La lampada Pipistrello che Gae Aulenti disegnò per Olivetti a Parigi

La lampada alata del 1965 è un caposaldo del design italiano, oggi in versione pop a base gialla prodotta da Martinelli Luce.

Questo articolo è stato pubblicato in origine su Domus 1084, novembre 2023.

Pipistrello, lampada il cui nome è sufficientemente esaustivo per descrivere le ali di luce che si aprono sopra un corpo metallico allungabile, nasce dal progetto di allestimento che Gae Aulenti (1927-2012) realizza per il negozio parigino della Olivetti alla fine degli anni Sessanta. Dagli anni Cinquanta l’azienda di Ivrea, sta dando un aspetto nuovo e internazionale ai suoi punti vendita, affidati allo studio Bbpr a New York, e a Franco Albini con Franca Helg a Parigi.

Domus 452, luglio 1967

Nel 1967 Aulenti è chiamata a rinnovare il negozio di rue du Faubourg-Saint-Honoré. Lavora per definire uno spazio continuo che mette in comunicazione l’esterno – storico, trafficato, pieno di vita – con lo showroom, accogliente e moderno, grazie alla scelta di materiali come la plastica e l’acciaio cromato. Il negozio è pensato come una piazza italiana, un luogo di sosta e stupore, definito ai perimetri da pareti di laminato bianco e dolci curve di livello, su cui dispone cuscini di pelle, scandito da elementi architettonici dalle forme immediatamente percepibili. Il pilastro rosso arancio e la scala accanto all’ampia vetrina accolgono i prodotti, mentre la scultura lignea africana, come una musa inquietante di Giorgio de Chirico, rappresenta l’uomo che vive le piazze italiane.

Gae Aulenti, sezione e schizzi originali per la lampada Pipistrello, 1965. Matita e china su lucido. 123,5 x 73 cm. © Archivio Gae Aulenti

Sulle pagine di Domus si evidenzia la centralità della luce nell’allestimento dello showroom: “L’illuminazione generale, a fonti nascoste, è coadiuvata dalle fantastiche lampade ‘pipistrello’ sui diversi piani” (Domus 452, 1967). La Pipistrello è quindi un elemento complementare a un progetto d’interni integrale e calibrato, che prevede anche la costruzione di un’atmosfera preziosa e accogliente.

Il disegno dell’archivio, oggi diretto da Nina Artioli, nipote dell’architetta, mostra la riflessione sull’ingegneria della lampada “da tavolo e da lettura”, con il collo telescopico allungabile e le fonti di luce celate da un plexiglas opalino “bianco chiarissimo”, oltre all’attenzione di Aulenti nella proposta dei materiali, delle cromie del fusto (ottone cromato, nichelato) e delle finiture (“marrone scurissimo”). 

Dettaglio della lampada

Prodotti da Elio Martinelli, coraggioso sperimentatore delle soluzioni illuminotecniche più ingegnose, i pipistrelli di Gae Aulenti si accomodano sui gradini e sul pavimento dello showroom parigino come presenze fintamente discrete, che hanno invece la capacità di costruire un’esperienza sensoriale unica e memorabile. Il successo della lampada è immediato: la Pipistrello continua la sua fortuna oltre l’avventura parigina e rimane un punto saldo del catalogo di Martinelli Luce, che oggi ne ripropone una versione “Pop” con la base gialla, una tinta squillante, allegra ma di carattere, in spirito Gae. 

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