La sedia Element di Poul Kjærholm

Nata come progetto di tesi di laurea, rivoluzionò il design scandinavo con la modernità dell’acciaio. Una seduta essenziale dalla linea sobria e definita, conosciuta anche come PK25 e oggi di nuovo nel catalogo di Fritz Hansen.

Questo articolo è stato pubblicato in origine su Domus 1067, aprile 2022.

Quando Poul Kjærholm (1929-1980), designer danese allievo di Hans Wegner, presenta per la sua tesi di laurea la sedia Element, ha poco più di 20 anni. A differenza dei colleghi scandinavi, non sceglie il legno come materiale d’elezione, ma indirizza le sue ricerche sulla sperimentazione di nuovi materiali industriali. Ha una formazione come ebanista, eppure ad attrarlo sono le qualità dell’acciaio, il materiale che caratterizza la modernità, nell’architettura come nel design, per la solidità costruttiva e per la capacità di riflettere la luce che conferisce ai mobili caratteristiche uniche e mutevoli, amplificandone l’effetto plastico. 

Il disegno d’archivio del 1951, a china e matita, mostra il lavoro di semplificazione delle forme e degli elementi costruttivi che adopera Kjærholm per arrivare alla Element, alla ricerca di una struttura costruita da un unico elemento – il telaio di acciaio armonico – che si piega assecondando la forma, senza giunti o connessioni. Per rivestire la struttura, sceglie una corda naturale, ruvida e dalla marcata fattura artigianale, come quella utilizzata per issare le vele delle barche. Il risultato è una seduta essenziale, che gioca con discrezione con la luce, riflessa dall’acciaio filtrata dalla corda del rivestimento. 

Lla sedia PK25 in corda di Poul Kjærholm. Courtesy Fritz Hansen
La sedia PK25 di Poul Kjærholm. Courtesy Fritz Hansen

La linea sobria e definita della sedia progettata dal neolaureato non passa inosservata e gli garantisce l’ingresso nel team di progettisti di Fritz Hansen, storica azienda scandinava di mobili, che produrrà i primi esemplari della Element, cogliendone la genialità progettuale. La collaborazione, però, si interrompe poco dopo e Kjærholm avvia un felice sodalizio con l’amico e imprenditore Ejvind Kold Christensen, che realizzerà la maggior parte dei suoi pezzi, tra cui la sedia in acciaio armonico, ribattezzata n. 25.

Kjærholm si diverte a combinare l’acciaio con altri materiali, come il cuoio, la pelle, il vimini e il marmo, che diventano le costanti espressive dei suoi progetti, dalle linee sobrie e decise, pensati come sculture polimateriche che dialogano con le architetture che le ospitano. 

Disegno della sedia PK25 di Poul Kjærholm. Courtesy Fritz Hansen
Disegni tecnici della sedia PK25 di Poul Kjærholm, 1951. Courtesy Fritz Hansen

Divenuto una delle figure più significative del design scandinavo, è invitato a curare la sezione della Danimarca alla XII Triennale di Milano, pubblicata sulla Domus di Gio Ponti, grande estimatore delle espressioni dell’industria danese e finlandese. Due anni dopo la scomparsa di Kjærholm, il geniale progetto di laurea torna alle sue origini: Fritz Hansen acquisisce i diritti, rimettendo in produzione i pezzi disegnati tra il 1951 e il 1967, compresa la fortunata seduta, ora a catalogo come PK25 – anche nella versione in corda nera – e realizzata scrupolosamente a partire dai disegni d’archivio.

Immagine in apertura: la sedia PK25 di Poul Kjærholm. Courtesy Fritz Hansen

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