Studio Philippe Malouin: i primi 10 anni

La Design Parade presenta una mostra dedicata al progettista di origine canadese. Un’occasione per riflettere sul suo metodo di lavoro.

Philippe Malouin

Tradizione vuole che la Design Parade di Hyères – così come la più recente manifestazione gemella di Tolone, dedicata agli interni – organizzi una personale dedicata al presidente della giuria dell’edizione in corso. Per il 2018 è stata la volta di Philippe Malouin, che proprio 10 anni fa ha fondato il suo studio omonimo a Londra. Un’ottima occasione per ripercorrere il lavoro del progettista di origine canadese che, come dice la curatrice Maria Cristina Didero nel suo testo che accompagna l’esposizione, “può essere visto come una sequenza di episodi, composti non solo da un percorso riflessivo e peculiare, ma anche da un preciso approccio al design. Nel suo insieme, rivela distintamente una coerenza sia a livello teorico che tangibile – che non è un obiettivo facile da raggiungere”.

Oltre alla mostra disegnata da Julian Komosa, con pezzi che vanno dal Grace Table gonfiabile presentato per il graduation show alla Design Academy di Eindhoven, capace di accogliere 10 persone e di essere riposto in un borsone quando non in uso, fino a oggetti più recenti come la parete attrezzata Place per Marsotto Edizioni e la Group Chair per SCP, e al progetto speciale Non Lights, presentato al festival, dove la lampada scompare per lasciare spazio a una luce che emerge da una nicchia nascosta in un muro, secondo l'architettura tradizionale della Costa Azzurra, la Villa Noailles (sede della Design Parade), ha organizzato anche un incontro con Malouin, che ha raccontato i alcuni elementi chiave del suo lavoro. Ad esempio, l’utilizzo di video stop motion per comunicare con i clienti. “Un sistema efficace per presentare un’idea”, dice. Così è successo con Speed of Light, un sistema di illuminazione che ricorda le montagne russe realizzato per Design Miami 2016. 

Altro principio è quello di utilizzare tecniche di produzione non adatte a un certo materiale, come nel caso dei recipienti in carta termica (quella degli scontrini), in mostra alla Vienna Design Week 2010. “Oggetti mai entrati in produzione, ma di pura ricerca – che noi amiamo molto”, spiega Malouin. Che ha evidenziato come spesso un’idea ne ispiri un’altra (Time Elapsed, un gigantesco Spirograph in ottone per Lobmeyr ideato a partire da un sacco di riso rovesciato a terra), o una cosa aspiri a essere un’altra (la poltrona Mollo per Established & Sons nasce dal poliuretano estratto da un materasso Ikea piegato e arrotolato).

“La forma finale arriva dopo, non viene disegnata prima”. Per Philippe Malouin l’importanza della sperimentazione è evidente. Lo dimostra il recente progetto di studio sui paraventi per Hem, a New York. “Ci piace fare ricerca con calma, perché è anche grazie agli errori che arrivano le scoperte. Tutte le idee vengono prima provate in studio”. Ma durante l'edizione 2017 di nycXdesign, non c’era troppo tempo a disposizione. La soluzione? “ Ci siamo chiusi in studio e abbiamo fatto screen non stop, per dieci giorni”.

Niente è lasciato al caso. Come scrive Didero “Malouin non solo pensa fuori dagli schemi. Lui pensa anche agli schemi stessi”.

Titolo:
Philippe Malouin. 10 years
Date di apertura:
28 luglio – 30 settembre
Sede:
Villa Noailles
Indirizzo:
Montée Noailles 83400 Hyères
In occasione di:
Design Parade

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