Wieki Somers: Mitate

Ispirate alla cultura giapponese, le sette lampade della collezione Mitate disegnata da Wieki Somers riempiono lo spazio della Galerie kreo di Parigi come sgargianti samurai.

Lo studio olandese Studio Wieki Somers presenta alla Galerie kreo di Parigi (fino al 21 settembre) Mitate, una famiglia di sette lampade da terra: più alte di una persona, riempiono lo spazio della galleria come se fossero samurai sgargianti. “Mitate” in giapponese, è il termine che indica la percezione non usuale di un oggetto, la contemplazione come se l'oggetto fosse altro, per rinnovarne il senso e l’esperienza. “Mitate” è anche una delle parti fondamentali dell’ikebana.

In apertura: Wieki Somers, Mitate, lampada Makoto. Sopra: Wieki Somers, Mitate, lampada Gi. Photo Fabrice Gousset

In questo caso, la partita si gioca tra la semplicità delle lampade e la raffinatezza delle forme giapponesi a cui s'ispirano, frutto di diversi viaggi che Somers ha effettuato in Giappone tra il 2011 e nel 2012. Da questi viaggi e dalla conoscenza dell’artigianato locale, lo Studio Wieki Somers ha raccolto sensazioni, materiali e immagini. Per esempio, gli enigmatici stendardi che nel 1500 identificavano i clan (oggi riproposti sul tessuto della lampada Jin) erano realizzati seguendo procedure rituali tradizionali, ed era anche da questi riti che traevano il loro potere e fascino. A questo proposito, la designer afferma: “Abbiamo voluto creare un equivalente contemporaneo degli stendardi dei samurai del XVI secolo trasformandoli in una famiglia di lampade”.

Wieki Somers, lampade della collezione Mitate in mostra alla Galerie kreo di Parigi. Photo Fabrice Gousset

Altre fonti di ispirazione della collezione Mitate sono: il tessuto utilizzato dalle geishe per proteggere il colore chiaro della loro pelle dall'intensità del sole (riproposto nelle lampade Chuugi e Black Hole), i giardini di pietra la cui vista dona piacere e vigore al mondo (lampade Gi e Cord) e la tradizionale bambola che sembra stia facendo giochi di prestigio con i suoi cappelli (lampade Rei e Shields). Esposte assieme e nell'azione di riflettere la luce una sull'altra, ognuna di queste lampade mostra la propria identità, che si rivela nella superficie, nella forma e nel colore. Ogni lampada propone una combinazione unica di tecnologia e capacità artigianale. Inoltre, ciascuno di questi totem luminosi illustra uno dei sette principi del codice d'onore del samurai, il bushido, da cui prendono il nome (Gi, la decisione giusta; Yuu, il coraggio; Jin, la compassione; Rei, l'azione giusta; Makoto, la verità; Meiyo, l'onore; Chuugi, la devozione).

Wieki Somers, collezione di lampade Mitate, lampada Jin. Photo Fabrice Gousset


I materiali di ogni lampada sono scelti con cura: riflettente o a specchio, assorbente o traslucido, ciascuno crea uno stile di illuminazione diverso. Le lampade sono create da due diversi tipologie di base. La prima è una base in legno simile a un tradizionale altare tokonoma, che crea uno spazio per l'organizzazione di diversi oggetti, la seconda è realizzata in calcestruzzo misto a poliestere con i bordi accuratamente rifilati, che rievocano la consistenza della pietra.


Gi (lampada in corda)

Gi
significa "decisione giusta" in giapponese. Composta da un tubo in perspex circolare, è coperta da un tessuto munito di frange, che diffonde la luce. Strisce luminose a LED sono montate su un anello di alluminio e fissate ad esso col perspex, mentre una costruzione in acciaio trasmette l'energia elettrica all'anello. Il paralume è fissato su pali in alluminio ancorati in una base di pietra in poliestere la cui sommità è tronca.
Paralume: perspex, frangia in corda, alluminio, acciaio inox, sorgente luminosa LED
Corpo: alluminio anodizzato, vincolante cavo
Base: Poliestere, calcestruzzo

Wieki Somers, collezione di lampade Mitate, lampade Rei. Photo Fabrice Gousset


Yuu (lampada a specchio)

Yuu significa “coraggio” in giapponese. Composta da uno speciale laminato di legno e fibra di vetro dorato in oro bianco, ha la forma di un cono con l'occhiello schiacciato. Il LED è collegato al paralume da magneti ed è ancorato alla base di pietra da poliestere tagliato a diverse angolazioni.
Paralume: Fibra di vetro e compensato ricoperti in foglia d'oro, alluminio anodizzato, sorgente luminosa LED
Corpo: Ottone, cavo vincolante
Base: Poliestere,calcestruzzo.

Jin (lampada in tessuto)
Jin significa “compassione” in giapponese. Un tessuto metallico speciale è coperto da un guscio in fibra di vetro che contiene componenti personalizzati a LED. Opaco riflettente da spento, quando è acceso diventa trasparente e il colore acquista effetti particolari con il paralume piumato. Il corpo è realizzato in alluminio anodizzato ed è legato con una corda, mentre la base è in legno con supporti in ottone.
Paralume: Tessuto di Nuno, vetroresina, acciaio al carbonio, alluminio, piuma, sorgente luminosa LED
Corpo: alluminio anodizzato o ottone sabbiato, vincolante cavo
Base: legno, alluminio anodizzato
 

Wieki Somers, collezione di lampade Mitate, lampada Chuugi. Photo Fabrice Gousset


Rei (lampada scudi)

Rei significa “azione giusta” in giapponese. Tre scudi a forma di anello, realizzati in carta Ayagami Kozo, dorata con oro bianco, riflettono la luce dei LED. La carta è tagliata al laser e incollata su anelli in fibra di vetro; il paralume è legato alla strutture di alluminio e acciaio che consente una facile regolazione. Il paralume è sostenuto da un supporto in alluminio anodizzato e da una base in legno laccato.
Paralume: carta Ayagami Kozo con foglia d'oro, cordone cerato, alluminio verniciato, LED
Corpo: alluminio anodizzato, reggicavo
Base: legno laccato, alluminio anodizzato

Makoto (lampada riflettente)
Makoto significa “verità” in giapponese. Una forma circolare in alluminio anodizzato curvato è coperta con un foglio riflettente, di quelli comunemente usati per i segnali stradali. Il foglio è stampato con una sfumatura che gioca sia con luce naturale sia quella LED, fissata al corpo tramite magneti. Il corpo è realizzato in tubi di ottone legati con una corda; la base è legno tulipwood con supporti in ottone.
Paralume: alluminio anodizzato con un foglio di riflessione stampata, sorgente luminosa LED
Corpo: ottone con cavo
Base: legno tulipwood, ottone

Wieki Somers, collezione di lampade Mitate, lampada Yuu. Photo Fabrice Gousset


Meiyo (lampada Mesh)
Meiyo significa “onore” in giapponese. La luce proveniente da una sorgente discreta LED è catturata e racchiusa in un quadrato di maglia di rame piegata e ossidata. Le cuciture sono legate con nodi, unendo la maglia di tondini di rame all'interno di un corpo di alluminio rivestito in rame. Il piede è in legno tulipwood con inserti in rame.
Paralume: rame placcato acciaio inox con trattamento ossidato, cavo, alluminio anodizzato, LED
Palo: alluminio rivestito in rame, cavo
Base: legno tulipwood, alluminio rivestito in rame

Chuugi (lampada Black Hole)
Chuugi significa “devozione” in giapponese. Questa luce di assorbimento, dalla tonalità vellutata, è realizzata in carbonio e fibra di vetro con illuminazione LED integrata. È leggermente rialzata con una costruzione di schermi metallici scuri. Il corpo è realizzato in alluminio anodizzato, legato con una corda, mentre la base è legno tulipwood con finitura laccata.
Paralume: fibra di carbonio e fibra di vetro con rivestimento floccato, acciaio annerito, alluminio anodizzato, sorgenti luminose LED
Corpo: alluminio anodizzato, cavo
Base: legno laccato, alluminio anodizzato o ottone
 


Fino al 21 settembre 2013
Mitate. Studio Wieki Somers
Galerie kreo
rue Dauphine 31, Parigi