La visione presentata alla Triennale è di alto spessore considerando le molteplici sfaccettature che questa arte ha sviluppato nella sua storia recente. Basti pensare al lavoro della seconda metà del secolo scorso di maestri (questi meno riconosciuti di Ponti e Magistretti) come Provinciali, Vignelli, Tovaglia, Norda, Steiner e Sassi che hanno rappresentato e vestito non solo prodotti di design, identity di brand, riviste e libri trasformandoli in icone; ma anche alla grafica usata come strumento educativo per i bambini o a quella studiata per le informazioni infrastrutturali come la segnaletica delle metropolitane o degli aeroporti, capace di comunicare in modo globale e immediato a volte meglio di un alfabeto. La grafica non è stile, ma uno strumento per interpretare ed esprimere la realtà: il suo spirito divulgativo ha implicazioni sociali, politiche e economiche.


Se un designer produce una sedia ogni anno, un grafico produce una sedia ogni tre giorni: la grafica ha uno specifico compito che è quello di trasmettere il sapere, la conoscenza e dare poi forma visiva ai messaggi, sostiene Mario Piazza.



TDM5: Grafica Italiana
Triennale Design Museum
Triennale di Milano
viala Alemagna 6, Milano




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