Sistemazione degli interni

In occasione dei 100 anni dalla nascita di Lina Bo Bardi, la ricordiamo ripubblicando uno degli ultimi articoli scritti per Domus nel 1944, un ragionamento sulla disposizione degli spazi interni della casa, alla luce dei nuovi materiali e tecniche a disposizione.

Questo articolo è stato pubblicato su Domus 198, giugno 1944.
Lo spirito del mondo di ieri fu l’Accademia: l’accademia che escluse gli artisti dall’industria e dalla manifattura, isolandoli dalla comunità e creando intorno ad essi una vita fittizia (l’arte per l’arte) lontana dal mondo reale. La mancanza della connessione vitale con la comunità condusse inevitabilmente l’arte alla speculazione estetica sterile, mentre la forma espressa dal disegno restava su di un piano pittorico, senza relazione alcuna con la realtà dei materiali tecnici e con l’economia.
L'articolo pubblicato su Domus 198, giugno 1944
L'articolo pubblicato su Domus 198, giugno 1944

Già la seconda metà del XIX secolo vide il principio di una protesta contro l’influenza devitalizzante dell’accademia e si scoprì la base di un’unione fra gli artisti creatori e il mondo industriale. Più tardi nacquero le richieste di prodotti esteticamente attraenti e accettabili economicamente e tecnicamente. I soli tecnici non potevano soddisfare queste esigenze e i disegni “artistici” si dimostrarono assolutamente insufficienti perché forniti da artisti troppo lontani dal mondo reale e completamente impreparati tecnicamente, impossibilitati quindi all’adeguamento della forma coi processi pratici della produzione.

Il metodo del disegno tradizionale fu quindi perduto; l’evoluzione continua della tecnica portò contemporaneamente ad una rapida trasformazione il vecchio modo di vita, sfasando completamente l’espressione delle forme tradizionali.

L'articolo pubblicato su Domus 198, giugno 1944
L'articolo pubblicato su Domus 198, giugno 1944
Perdute le affinità del disegno tradizionale delle forme col tradizionale modo di vita appare la necessità di una nuova aderenza di queste al modo di vita appare la necessità di una nuova aderenza di queste al nuovo modo di vivere. Questa rispondenza dovrà per prima manifestarsi nell’ambiente della vita dell’uomo: la casa. Come dovranno essere gli interni degli appartamenti perché questa aderenza fra forma e vita sia manifesta e coerente?
L'articolo pubblicato su Domus 198, giugno 1944
L'articolo pubblicato su Domus 198, giugno 1944

Il continuo accrescersi di esigenze legate alla nuova vita ha gradualmente cambiato il carattere ed i fini delle stanze dando una apparenza completamente nuova ai mobili e all’arredamento: fattori importantissimi vi contribuiscono con la loro influenza: ventilazione incrociata, insolazione, orientamento, disposizione delle finestre rispetto al paesaggio.

La costruzione a scheletro, con l’abolizione dei muri portanti ha reso possibile una grande flessibilità nel piano dell’arredamento e il procedimento logico di costruzione è ormai quello della più grande libertà nella disposizione degli ambienti; aperti, separati da tramezzi a pareti afone, facilmente trasformabili, chiudenti l’arredamento in modo non permanente mentre un carattere di maggiore solidità apparente caratterizza le installazioni permanenti: bagni, toilettes, cucine, lavanderie e servizi in genere.

L'articolo pubblicato su Domus 198, giugno 1944
L'articolo pubblicato su Domus 198, giugno 1944

Non sempre pareti in muratura e tramezzi permanenti formano separazione tra gli ambienti, molte volte la separazione è ottenuta mediante mobili profondi formanti parete. L’abolizione di tramezzi non strettamente necessari è utile per il massimo rendimento dello spazio legato all’alto costo di costruzione.

L’efficienza nel rendimento dello spazio è desiderabile per ogni tipo d’appartamento, dall’appartamento di lusso a quello popolare: partendo da queste considerazioni è ovvio che per ottenere una efficienza massima da rendimento degli spazi sarà bene evitare i piccoli disimpegni e le molte porte e riservare il più possibile le suddivisioni a mezzo di pareti mobili e tende. Economia di spazio si può inoltre raggiungere con una progettazione accurata di guardaroba e armadi a muro e con l’equipaggiamento meccanico dei servizi.

Le pareti esterne indipendenti dalla struttura portante potranno essere aperte in ampie finestrature orizzontali o completamente vetrate, permettenti, mediante la grande illuminazione diurna la più libera suddivisione interna e l’eliminazione degli angoli oscuri. L’arredamento degli interni, con l’eliminazione delle aggiunte non necessarie, accordandosi armonicamente in una disposizione non formale dei mobili assicurerà quindi il massimo conforto col minimo mezzo.

Il fine della casa è quello di facilitare una vita conveniente e confortevole, e sarebbe un errore mettere troppo entusiasmo per un risultato decisamente decorativo.

Chiarezza di disegno delle varie parti è di prima, seguita da una scrupolosa attenzione di ciascun materiale. Tre sono i tipi di arredamento che possono essere presi in considerazione:

1)    Con mobili già esistenti in commercio

2)    Con mobili standardizzati o prodotti in massa

3)    Con mobili disegnati espressamente

L'articolo pubblicato su Domus 198, giugno 1944
L'articolo pubblicato su Domus 198, giugno 1944

Benché la standardizzazione dei mobili e delle fabbriche sia desiderabile, tuttavia lo scopo è di ottenere una ragionevole varietà. Noi possiamo prendere una lezione dai Giapponesi che raggiungono la varietà, nell’uso di stuoie di uguale misura come base per determinare la forma delle stanze e per sistemare i mobili.

Il bell’artigianato che fiorì in epoca diversa è stato sostituito dalla macchina. Fu provato dall’esperienza che il disegno imitativo artistico portava sciupio nel costo della produzione. La macchina poteva rivestire i suoi prodotti di nuove qualità estetiche. Architetti e disegnatori di tutti i paesi hanno disegnato esclusivamente per la potenzialità della macchina in merito alla estetica ed all’economia. Ambedue gli obiettivi, economia ed apparenza, richiedono semplicità di forma ed una bella rifinitura. In conseguenza sta sorgendo nelle industrie una espressione artistica, che l’architetto può trarre a proprio vantaggio.

Questo vuol dire una nuova ricchezza di materiali: plastici, metalli lucidi, leghe inalterabili, vetro, tessuti. L’arredamento e la sistemazione degli interni possono giovarsi della nuova tecnica e dei nuovi materiali partendo da un principio di scelta rigorosa.

L’uso appropriato dei materiali e l’effetto del loro colore possono essere di grande aiuto nella suddivisione di spazi vincolati. Così la scelta della pavimentazione è di primaria importanza nella creazione di una determinata atmosfera e di un effetto estetico. La pavimentazione amorfa da coprirsi poi parzialmente coi tradizionali tappeti, si può sostituire oggi con una pavimentazione di gomma, sughero, linoleum, fibre di legno passate, piccole lastre di pietra, magnesite, ecc., nuovi tipi messi in commercio in questi ultimi anni: la scelta dipenderà dalla destinazione degli ambienti, dalla sistemazione generale degli spazi, dai mobili, dal grado di colore, semplicità o ricchezza desiderati.

L'articolo pubblicato su Domus 198, giugno 1944
L'articolo pubblicato su Domus 198, giugno 1944

Le pareti e più i soffitti, comprendenti aree ininterrotte di una o più stanze possono venir sottoposti al trattamento acustico mediante l’uso di gesso assorbente i suoni o di pietra o di altro materiale, sordi. La rifinitura dei soffitti e delle pareti ottenuta, oltre il gesso e le solite tappezzerie, mediante nuovi materiali di recente sviluppati dall’industria, deve essere accompagnata da uno studio scrupoloso dell’illuminazione artificiale ottenibile con mezzi diretti e indiretti. Le porte e gli infissi in genere non sono più accessori da decorarsi con stucchi o altri ornamenti ma possono essere resi interessanti mediante l’applicazione del colore, intonato alla gamma fondamentale dell’ambiente.

Grande importanza hanno le finestre, che contribuiscono alla creazione di un’atmosfera, permettendo, con la loro ampiezza, la partecipazione del mondo esterno e della natura, all’ambiente. Le finestre orizzontali sono le più adatte per una maggiore ampiezza panoramica. Porte a battenti o scorrevoli separano, dove esistono terrazze, l’interno dall’esterno. La luce del giorno può essere controllata mediante l’uso di tende o scuri.

Questi, i punti di partenza per un criterio moderno di sistemazione e arredamento degli interni. La scelta delle illustrazioni che accompagnano questo testo è stata dettata dal desiderio di far conoscere i risultati ottenuti negli ultimi tempi dagli architetti di tutti i paesi. Non si è seguita una sequenza strettamente cronologica. Gli esempi presentati comprendono approssimativamente i passati quindici anni.

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