Le mostre fotografiche da visitare questa primavera

Da Milano, con le immagini di Henri Cartier-Bresson dalla Cina, a Londra con le foto di Iwan Baan scattate con Francis Kéré, fino alla mostra dedicata agli albori della fotografia in Giappone.

“Maurice Broomfield: Industrial Sublime”, V&A, Londra In mostra presso il V&A Museum di Londra fino al 6 novembre 2022, la mostra “Maurice Broomfield: Industrial Sublime” presenta al pubblico fotografie che raccontano le storie dei lavoratori in fabbrica durante la rivoluzione industriale e l’introduzione di nuove tecnologie. In particolare, il lavoro di Broomfield si colloca negli anni dell’ascesa della Gran Bretagna industriale del dopoguerra fino al suo declino negli anni ’80. La mostra presenta oltre 40 stampe originali tratte dal vasto archivio di Broomfield ospitato al V&A, esposte accanto a una selezione di macchine fotografiche e memorabilia dell’artista. Ad accompagnare il progetto il V&A pubblicherà un nuovo libro su Maurice Broomfield, scritto dal curatore senior del V&A Martin Barnes, con una prefazione di Nick Broomfield.

Foto Maurice Broomfield, Assembling a Former for a Stator, English Electric, Stafford, 1960. (c) Proprietà di Maurice Broomfield

“For the Record: Photography & The Art of the Album Cover”, The Photographers’ Gallery, Londra La mostra “For the Record: Photography & The Art of the Album Cover” inaugura l'8 aprile presso The Photographers’ Gallery a Londra e sarà visitabile fino al 12 giugno 2022.  Il progetto espositivo celebra la copertina d’album come vero e proprio “oggetto d’arte” in grado di plasmare e caratterizzare l’immagine e la carriera degli artisti. In mostra oltre 200 copertine, dalle più iconiche e conosciute alle più stravaganti e particolari. Ma il focus non è tanto sui soggetti rappresentati quanto sul lavoro di fotografi e artisti visivi che hanno contribuito a definire l’identità dei musicisti e delle etichette discografiche che li hanno rappresentati.  In mostra opere di artisti quali Andy Warhol, Cindy Sherman, David Bailey, David LaChapelle, Ed Ruscha, Elliott Erwitt, Guy Bourdin, Helen Levitt, Irving Penn, Jeff Wall, Joseph Beuys, Juergen Teller, Lee Friedlander, Nan Goldin, Richard Avedon, William Eggleston e altri. 

Foto: For The Record, Miles Davis, courtesy The Photographers' Gallery

“James Van Der Zee’s Photographs: A Portrait of Harlem”, National Gallery of Art, Washington DC Fino al 30 maggio 2022, la National Gallery of Art di Washington DC presenta “James Van Der Zee’s Photographs: A Portrait of Harlem”, mostra fotografica che ripercorre la vita ad Harlem tra gli anni ’20 e ’30 negli scatti del fotografo americano James Van Der Zee. Il quartiere newyorkese di Harlem, a maggioranza nera, è stato centro influente della cultura americana durante l'Harlem Renaissance. Con il suo obbiettivo, Van Der Zee ha immortalato celebrazioni, nightclub, negozi e realizzato ritratti di gruppi religiosi, sociali, politici e sportivi della comunità. In mostra anche i suoi famosi ritratti realizzati in studio. 

fino al 30 maggio 2022
Foto James Van Der Zee, Coppia, Harlem, 1932, stampato 1974, stampa alla gelatina d’argento, immagine/foglio: 18,2 x 23,8 cm (7 3/16 x 9 3/8 in.), supporto: 38,1 x 31,7 cm (15 x 12 1/2 in.), Alfred H. Moses and Fern M. Schad Fund 2021.22.1.16 © 1969 Van Der Zee 

“Sebastiao Salgado: Amazonia”, MAXXI, Roma Anteprima italiana per la mostra “Sebastiao Salgado: Amazonia”, visitabile fino al 25 aprile 2022 presso il MAXXI di Roma. Oltre 200 fotografie per celebrare la magnificenza e far luce sulla fragilità dell’ecosistema Amazzone e sull’importanza delle comunità indigene che lo abitano e ne preservano la vita. Accompagna la mostra un paesaggio sonoro composto da Jean-Michel Jarre ispirato proprio ai suoni della foresta. Il progetto ricostruisce i sei anni che Salgado ha trascorso nell’Amazzonia brasiliana, a stretto contatto con le comunità e la natura. 

fino al 25 aprile 2022
Foto Anavilhanas, isole boscose del Río Negro. Stato di Amazonas, Brasile, 2009

“Henri Cartier Bresson – Cina 1948-49 / 1958”, MUDEC, Milano Realizzata in collaborazione con la Fondazione Henri Cartier-Bresson, la mostra “Henri Cartier Bresson – Cina 1948-49 / 1958” è visitabile fino al 3 luglio 2022 presso il MUDEC di Milano. In mostra oltre 100 stampe originali, pubblicazioni di riviste d’epoca, documenti e lettere. Il progetto ripercorre due momenti fondamentali per la storia della Cina: la caduta del Kuomintang e la conseguente istituzione del regime comunista (1948-1949) e il “Grande balzo in avanti” di Mao Zedong (1958). Le fotografie sono state scattate da Cartier-Bresson nell’arco di un soggiorno durato dieci mesi intorno alla zona di Shangai, mentre lavorava alla realizzazione di un reportage commissionato dalla rivista “Life”. Uno sguardo toccante e personale alla Cina di quegli anni. 

fino al 3 luglio 2022 
Foto In Lui Chi Chang, la via dei negozi di antiquariato, la vetrina di un venditore di pennelli, Pechino, dicembre 1948. Vintage gelatin silver print © Fondation Henri Cartier-Bresson / Magnum Photos

“Capolavori della fotografia moderna 1900-1940. La collezione Thomas Walther del Museum of Modern Art, New York”, CAMERA, Torino Dal 3 marzo al 26 giugno 2022 CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia, a Torino, presenta “Capolavori della fotografia moderna 1900-1940. La collezione Thomas Walther del Museum of Modern Art, New York”. Per la prima volta in Italia oltre 230 opere della prima metà del XX secolo che hanno segnato la storia della fotografia. In mostra opere dalla scuola Bauhaus, con le fotografie di László Moholy-Nagy e Iwao Yamawaki, dal movimento surrealista, con Man Ray, Maurice Tabard, Raoul Ubac, e il costruttivismo di El Lissitzky, Aleksandr Rodčenko, Gustav Klutsis. In mostra anche Henri Cartier-Bresson, Alfred Stiegliz, Berenice Abbott, Marianne Breslauer e molti altri. Un progetto del Museum of Modern Art di New York, curato da Sarah Hermanson Meister e Quentin Bajac. 

 3 marzo – 26 giugno 2022
Foto Kate Steinitz, Backstroke, 1930, stampa alla gelatina d’argento, 26,6 x 34,1 cm, Thomas Walther Collection. Dono di Thomas Walther © The Steinitz-Berg Family Art Collection, 1930 Immagine digitale © 2021 The Museum of Modern Art, New York

“Momentum of Light – Iwan Baan and Francis Kéré”, Architectural Association, Londra La mostra “Momentum of Light – Iwan Baan and Francis Kéré”, visitabile fino all’11 giugno 2022, è presentata dall’Architectural Association di Londra come parte della residenza da Heal’s. Le fotografie dell’olandese Iwan Baan sono state scattate nel corso di un viaggio con l’architetto burkinabé Francis Kéré nel marzo del 2020, ed esplorano “l’interazione tra la luce naturale del sole, l'architettura vernacolare e la vita quotidiana nella nazione dell'Africa occidentale del Burkina Faso”. Testimonianza di quanto architetture, textures e forme innovative sanno raccontare e influenzare, in questo caso tramite il mezzo fotografico, il nostro modo di concepire e progettare gli spazi. 

12 marzo – 11 giugno 2022. Foto © Sue Barr

“Geneses of Photography in Japan: Hakodate” al Tokyo Photographic Art Museum Dal 2007, il Tokyo Photographic Art Museum ha inaugurato una serie di mostre dedicate alle origini della fotografia in Giappone. “Genesi della fotografia in Giappone: Hakodate” rappresenta il secondo episodio della serie “Genesi della fotografia in Giappone”, ed è visitabile fino all’8 maggio 2022. La mostra è stata progettata sotto la supervisione di Ohtsuka Kazuyoshi e Takahashi Norihide, e si compone di tre sezioni che presentano le prime fotografie di Hakodate, luogo di nascita della fotografia in Giappone e importante porto nel nord del paese, e materiali correlati. Hakodate ha vissuto molti sconvolgimenti nel corso di più di mezzo secolo, dal Bakumatsu, gli ultimi anni dello shogunato Tokugawa (1850-1868 circa), fino al periodo Meiji (1868-1912). 

fino all’8 maggio 2022
Foto Sconosciuto, Asada Hall, 1877-1886 o più tardi, cianotipia, Biblioteca centrale della città di Hakodate

“Un alfabeto visivo dell’industria, del lavoro e della tecnologia”, Fondazione MAST, Bologna Prorogata fino al 28 agosto 2022, la mostra “Un alfabeto visivo dell’industria, del lavoro e della tecnologia” alla Fondazione MAST di Bologna, presenta al pubblico il ricchissimo patrimonio della Fondazione MAST. Dai primi anni del 2000, la Fondazione ha creato uno spazio dedicato alla fotografia dell’industria e del lavoro che l’ha resa centro di riferimento in tutto il mondo nel settore. L’allestimento è concepito come un alfabeto articolato sulle pareti di tre spazi espositivi. Dalla A di “Abandoned” fino alla W di “Waste”, “Water”, “Wealth”, il progetto vuole stimolare la discussione e il confronto, offrendo accanto ad informazioni specifiche sulle opere esposte anche un commento critico. 

fino al 28 agosto 2022
Foto MAST COLLECTION, installation view, courtesy MAST

“Photography is an austere and blazing poetry of the real”, affermava il maestro statunitense della fotografia Ansel Adams, paragonando la fotografia a una poesia “austera quanto sfolgorante” della realtà. È a partire da questi due aggettivi apparentemente in contrasto che è possibile riflettere sul potenziale documentaristico, quanto creativo e artistico, della fotografia. Attraverso la lente dell’obiettivo non si cattura solo un’immagine ma si compie una scelta. Cosa rappresentare? E perché? 

Il 2022 offre un entusiasmante programma di mostre fotografiche. A partire dall’Italia, con le opere della collezione Thomas Walther direttamente dal MoMA in mostra presso CAMERA Torino, e la mostra “Sebastiao Salgado: Amazonia” al MAXXI di Roma, fino al Tokyo Photographic Art Museum, con il secondo capitolo di una serie di mostre dedicate agli albori della fotografia in Giappone. Da segnalare inoltre il ritorno in Italia della fotografia di Henri Cartier Bresson, con una mostra al MUDEC di Milano sulla Cina di metà Novecento. A Londra invece la mostra di Iwan Baan con il neo-Pritzker Francis Kéré.

James Van Der Zee Ritratto di gruppo, Chiesa di Dio, Harlem, 1933 stampa alla gelatina d’argento immagine: 17,8 x 24,8 cm (7 x 9 3/4 in.) foglio: 18,1 x 25,6 cm (7 1/8 x 10 1/16 in.) National Gallery of Art, Washington, Pepita Milmore Memorial Fund 2018.110.1 © 1969 Van Der Zee

Che si tratti di retrospettive su singoli artisti o group exhibitions in cui dialogano più pratiche artistiche e punti di vista, le mostre raccolte nella nostra gallery regalano al pubblico una narrazione a intreccio: tra la storia di ciò che è raffigurato e quella dei fotografi che hanno realizzato lo scatto. 

“Maurice Broomfield: Industrial Sublime”, V&A, Londra Foto Maurice Broomfield, Assembling a Former for a Stator, English Electric, Stafford, 1960. (c) Proprietà di Maurice Broomfield

In mostra presso il V&A Museum di Londra fino al 6 novembre 2022, la mostra “Maurice Broomfield: Industrial Sublime” presenta al pubblico fotografie che raccontano le storie dei lavoratori in fabbrica durante la rivoluzione industriale e l’introduzione di nuove tecnologie. In particolare, il lavoro di Broomfield si colloca negli anni dell’ascesa della Gran Bretagna industriale del dopoguerra fino al suo declino negli anni ’80. La mostra presenta oltre 40 stampe originali tratte dal vasto archivio di Broomfield ospitato al V&A, esposte accanto a una selezione di macchine fotografiche e memorabilia dell’artista. Ad accompagnare il progetto il V&A pubblicherà un nuovo libro su Maurice Broomfield, scritto dal curatore senior del V&A Martin Barnes, con una prefazione di Nick Broomfield.

“For the Record: Photography & The Art of the Album Cover”, The Photographers’ Gallery, Londra Foto: For The Record, Miles Davis, courtesy The Photographers' Gallery

La mostra “For the Record: Photography & The Art of the Album Cover” inaugura l'8 aprile presso The Photographers’ Gallery a Londra e sarà visitabile fino al 12 giugno 2022.  Il progetto espositivo celebra la copertina d’album come vero e proprio “oggetto d’arte” in grado di plasmare e caratterizzare l’immagine e la carriera degli artisti. In mostra oltre 200 copertine, dalle più iconiche e conosciute alle più stravaganti e particolari. Ma il focus non è tanto sui soggetti rappresentati quanto sul lavoro di fotografi e artisti visivi che hanno contribuito a definire l’identità dei musicisti e delle etichette discografiche che li hanno rappresentati.  In mostra opere di artisti quali Andy Warhol, Cindy Sherman, David Bailey, David LaChapelle, Ed Ruscha, Elliott Erwitt, Guy Bourdin, Helen Levitt, Irving Penn, Jeff Wall, Joseph Beuys, Juergen Teller, Lee Friedlander, Nan Goldin, Richard Avedon, William Eggleston e altri. 

“James Van Der Zee’s Photographs: A Portrait of Harlem”, National Gallery of Art, Washington DC fino al 30 maggio 2022
Foto James Van Der Zee, Coppia, Harlem, 1932, stampato 1974, stampa alla gelatina d’argento, immagine/foglio: 18,2 x 23,8 cm (7 3/16 x 9 3/8 in.), supporto: 38,1 x 31,7 cm (15 x 12 1/2 in.), Alfred H. Moses and Fern M. Schad Fund 2021.22.1.16 © 1969 Van Der Zee 

Fino al 30 maggio 2022, la National Gallery of Art di Washington DC presenta “James Van Der Zee’s Photographs: A Portrait of Harlem”, mostra fotografica che ripercorre la vita ad Harlem tra gli anni ’20 e ’30 negli scatti del fotografo americano James Van Der Zee. Il quartiere newyorkese di Harlem, a maggioranza nera, è stato centro influente della cultura americana durante l'Harlem Renaissance. Con il suo obbiettivo, Van Der Zee ha immortalato celebrazioni, nightclub, negozi e realizzato ritratti di gruppi religiosi, sociali, politici e sportivi della comunità. In mostra anche i suoi famosi ritratti realizzati in studio. 

“Sebastiao Salgado: Amazonia”, MAXXI, Roma fino al 25 aprile 2022
Foto Anavilhanas, isole boscose del Río Negro. Stato di Amazonas, Brasile, 2009

Anteprima italiana per la mostra “Sebastiao Salgado: Amazonia”, visitabile fino al 25 aprile 2022 presso il MAXXI di Roma. Oltre 200 fotografie per celebrare la magnificenza e far luce sulla fragilità dell’ecosistema Amazzone e sull’importanza delle comunità indigene che lo abitano e ne preservano la vita. Accompagna la mostra un paesaggio sonoro composto da Jean-Michel Jarre ispirato proprio ai suoni della foresta. Il progetto ricostruisce i sei anni che Salgado ha trascorso nell’Amazzonia brasiliana, a stretto contatto con le comunità e la natura. 

“Henri Cartier Bresson – Cina 1948-49 / 1958”, MUDEC, Milano fino al 3 luglio 2022 
Foto In Lui Chi Chang, la via dei negozi di antiquariato, la vetrina di un venditore di pennelli, Pechino, dicembre 1948. Vintage gelatin silver print © Fondation Henri Cartier-Bresson / Magnum Photos

Realizzata in collaborazione con la Fondazione Henri Cartier-Bresson, la mostra “Henri Cartier Bresson – Cina 1948-49 / 1958” è visitabile fino al 3 luglio 2022 presso il MUDEC di Milano. In mostra oltre 100 stampe originali, pubblicazioni di riviste d’epoca, documenti e lettere. Il progetto ripercorre due momenti fondamentali per la storia della Cina: la caduta del Kuomintang e la conseguente istituzione del regime comunista (1948-1949) e il “Grande balzo in avanti” di Mao Zedong (1958). Le fotografie sono state scattate da Cartier-Bresson nell’arco di un soggiorno durato dieci mesi intorno alla zona di Shangai, mentre lavorava alla realizzazione di un reportage commissionato dalla rivista “Life”. Uno sguardo toccante e personale alla Cina di quegli anni. 

“Capolavori della fotografia moderna 1900-1940. La collezione Thomas Walther del Museum of Modern Art, New York”, CAMERA, Torino  3 marzo – 26 giugno 2022
Foto Kate Steinitz, Backstroke, 1930, stampa alla gelatina d’argento, 26,6 x 34,1 cm, Thomas Walther Collection. Dono di Thomas Walther © The Steinitz-Berg Family Art Collection, 1930 Immagine digitale © 2021 The Museum of Modern Art, New York

Dal 3 marzo al 26 giugno 2022 CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia, a Torino, presenta “Capolavori della fotografia moderna 1900-1940. La collezione Thomas Walther del Museum of Modern Art, New York”. Per la prima volta in Italia oltre 230 opere della prima metà del XX secolo che hanno segnato la storia della fotografia. In mostra opere dalla scuola Bauhaus, con le fotografie di László Moholy-Nagy e Iwao Yamawaki, dal movimento surrealista, con Man Ray, Maurice Tabard, Raoul Ubac, e il costruttivismo di El Lissitzky, Aleksandr Rodčenko, Gustav Klutsis. In mostra anche Henri Cartier-Bresson, Alfred Stiegliz, Berenice Abbott, Marianne Breslauer e molti altri. Un progetto del Museum of Modern Art di New York, curato da Sarah Hermanson Meister e Quentin Bajac. 

“Momentum of Light – Iwan Baan and Francis Kéré”, Architectural Association, Londra 12 marzo – 11 giugno 2022. Foto © Sue Barr

La mostra “Momentum of Light – Iwan Baan and Francis Kéré”, visitabile fino all’11 giugno 2022, è presentata dall’Architectural Association di Londra come parte della residenza da Heal’s. Le fotografie dell’olandese Iwan Baan sono state scattate nel corso di un viaggio con l’architetto burkinabé Francis Kéré nel marzo del 2020, ed esplorano “l’interazione tra la luce naturale del sole, l'architettura vernacolare e la vita quotidiana nella nazione dell'Africa occidentale del Burkina Faso”. Testimonianza di quanto architetture, textures e forme innovative sanno raccontare e influenzare, in questo caso tramite il mezzo fotografico, il nostro modo di concepire e progettare gli spazi. 

“Geneses of Photography in Japan: Hakodate” al Tokyo Photographic Art Museum fino all’8 maggio 2022
Foto Sconosciuto, Asada Hall, 1877-1886 o più tardi, cianotipia, Biblioteca centrale della città di Hakodate

Dal 2007, il Tokyo Photographic Art Museum ha inaugurato una serie di mostre dedicate alle origini della fotografia in Giappone. “Genesi della fotografia in Giappone: Hakodate” rappresenta il secondo episodio della serie “Genesi della fotografia in Giappone”, ed è visitabile fino all’8 maggio 2022. La mostra è stata progettata sotto la supervisione di Ohtsuka Kazuyoshi e Takahashi Norihide, e si compone di tre sezioni che presentano le prime fotografie di Hakodate, luogo di nascita della fotografia in Giappone e importante porto nel nord del paese, e materiali correlati. Hakodate ha vissuto molti sconvolgimenti nel corso di più di mezzo secolo, dal Bakumatsu, gli ultimi anni dello shogunato Tokugawa (1850-1868 circa), fino al periodo Meiji (1868-1912). 

“Un alfabeto visivo dell’industria, del lavoro e della tecnologia”, Fondazione MAST, Bologna fino al 28 agosto 2022
Foto MAST COLLECTION, installation view, courtesy MAST

Prorogata fino al 28 agosto 2022, la mostra “Un alfabeto visivo dell’industria, del lavoro e della tecnologia” alla Fondazione MAST di Bologna, presenta al pubblico il ricchissimo patrimonio della Fondazione MAST. Dai primi anni del 2000, la Fondazione ha creato uno spazio dedicato alla fotografia dell’industria e del lavoro che l’ha resa centro di riferimento in tutto il mondo nel settore. L’allestimento è concepito come un alfabeto articolato sulle pareti di tre spazi espositivi. Dalla A di “Abandoned” fino alla W di “Waste”, “Water”, “Wealth”, il progetto vuole stimolare la discussione e il confronto, offrendo accanto ad informazioni specifiche sulle opere esposte anche un commento critico.