Jacques Henri Lartigue, “L’invenzione della felicità” ai Tre Oci di Venezia

Una mostra a Venezia ripercorre il lavoro del fotografo francese Lartigue, dai ritratti dell’alta borghesia degli inizi del novecento, ai bambini, alla moda con sguardo ironico e gioioso.

Sono in mostra alla Casa dei Tre Oci a Venezia 120 immagini, di cui 55 inedite, tutte provenienti dagli album fotografici personali di Jacques Henri Lartigue. A queste si aggiungono alcuni materiali d’archivio, libri come il Diary of the Century (pubblicato con il titolo Instants de ma vie), riviste dell’epoca, un diaporama con le pagine degli album, tre stereoscopie con immagini che rappresentano paesaggi innevati ed eleganti scenari parigini. Questi documenti ripercorrono la sua intera carriera, dagli esordi dei primi anni del ‘900 fino agli anni ‘80 e ricostruiscono la storia di questo fotografo e la sua riscoperta. Il 1963 è un anno cruciale: John Szarkowski, da poco nominato direttore del dipartimento di fotografia del MoMA di New York, espone i suoi lavori, permettendogli di raggiungere il successo quando Lartigue è vicino ormai ai settant’anni.
Il percorso de “L’invenzione della felicità” si articola intorno a questi grandi momenti di riscoperta dell’opera di Lartigue, con i suoi primi scatti precedenti la Prima Guerra Mondiale, che fanno di lui l’enfant prodige della fotografia. Ispirato dai giornali e dalle riviste illustrate dell’epoca, Lartigue s’interessa alla ricca borghesia parigina che si ritrovava ai Grandi premi automobilistici, alle corse ippiche di Auteuil, oltre che agli uomini e alle donne eleganti che le frequentavano.

Jacques Henry Lartigue, Coco, Deauville, 1938
Jacques Henry Lartigue, Coco, Deauville, 1938

A seguito del successo ottenuto con la mostra al MoMA, verso la fine degli anni ‘60, Lartigue incontra Richard Avedon e Hiro, due tra i più influenti fotografi di moda di allora, che si appassionano immediatamente al suo lavoro. Avedon, in particolare, gli chiese di scavare nel suo archivio per riportare alla luce alcuni scatti per creare un ‘giornale’ fotografico. La selezione di queste immagini, fatta dallo stesso Avedon e da Bea Feitler, photoeditor di Harper’s magazine, portò alla pubblicazione nel 1970 del volume Diary of a Century che lo consacrò definitivamente tra i grandi della fotografia del Novecento. Tuttavia, Lartigue non è più da tempo il fotografo amatoriale di inizio secolo. Dagli anni ‘40 pubblica le sue fotografie su riviste, combinando i suoi incontri mondani e le inquadrature ricercate.
Le ultime sezioni della mostra si concentrano sugli anni ‘70 e ‘80, segnati dalle collaborazioni con il mondo del cinema, dove lavora come fotografo di scena per numerosi film, e della moda. L’occhio di Lartigue, non si allontanò mai dalla vita di tutti i giorni, immortalando molti dettagli curiosi e carichi d’ironia. Un interessante focus è inoltre riservato alle memorie che Lartigue scrisse negli anni ‘60 e ‘70, quando inizia a ricomporre i suoi album nei quali aveva raccolto tutti i suoi
scatti.
La mostra è accompagnata da un catalogo bilingue di Marsilio Editori, con una testimonianza di Ferdinando Scianna.

Autore:
Jacques Henry Lartigue
Mostra:
“L’invenzione della felicità”
A cura di:
Marion Perceval, Charles-Antoine Revol, Denis Curti
Luogo:
Casa dei Tre Oci, Venezia
Fino al:
10 gennaio 2021

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