Per molti conosciuto come il fotografo di moda che scattava in bianco e nero, Peter Lindbergh è stato molto di più. Negli anni ’90, l’era delle top model e delle cover patinate di Vogue, fu il primo a esprimere la necessità di promuovere degli ideali sani di bellezza, evitando il foto-ritocco e preferendo scatti al naturale. Della sua fotografia colpisce infatti la naturalità e la profondità degli sguardi, sguardi profondi ed evocativi dell’essenza di coloro che rimanevano di fronte all’obbiettivo. Ma non solo: Lindbergh fu in grado di catturare l’anima dei luoghi stessi, spesso e volentieri i lati più “ruvidi” delle città, in netto contrasto con la naturale delicatezza dei suoi soggetti.
La mostra è concepita in tre capitoli. Manifest, la prima sezione, è un’introduzione alla fotografia di moda di Lindbergh. Nella sezione centrale Lindbergh ha scelto e organizzato le immagini che considerava personalmente fondamentali nell’ambito della sua opera. Ha sperimentato con il suo archivio e rivelato nuove storie rimanendo fedele al suo linguaggio. Fotografie emblematiche ed inedite che vengono esposte in coppia o in gruppi, dando luogo a interpretazioni inaspettate e suggestive. La mostra si chiude con la video installazione Testament (2014), la storia di un detenuto condannato a morte, una storia catturata in 35 introspettivi minuti.
Perchè Lindbergh era anche questo: un fotogiornalista, che, come sulle orme di un altro noto fotografo in bianco e nero, Henri Cartier-Bresson, voleva rivendicare la libertà di essere, senza limiti, sé stessi.
Immagine di apertura: Peter Lindbergh: Linda Evangelista, Michaela Bercu and Kirsten Owen, Pont-à-Mousson, 1988 © Peter Lindbergh (courtesy of Peter Lindbergh Foundation, Paris)
- Titolo mostra:
- Untold stories
- Artista:
- Peter Lindbergh
- A cura di:
- Peter Lindbergh
- Museo:
- ARTiglieria Con/temporary Art Center
- Indirizzo:
- Piazzetta Accademia Militare, 10124 Torino TO, Italia
- Date :
- fino al 13 agosto 2021