Nella campagna laziale, lo studio Set Architects è stato chiamato a completare il progetto per il recupero di una residenza privata, trasformando l’edificio, coi caratteri tipici dell’edilizia dei piccoli centri della zona, per renderlo capace di rispondere alle domande dell’abitare contemporaneo.
SI parte dall’esterno, dove il trattamento delle facciate vede l’uso di una granulometria diversa dell’intonaco, arricchito da piccoli arretramenti che, come un disegno, definiscono il nuovo volume. All’interno, poi, la planimetria è ripensata, alla luce di una maggior fluidità degli spazi e luminosità.
Il piano terra si distingue per la continuità tra soggiorno e cucina, dove gli elementi di servizio della cucina si sviluppano lungo una parete del soggiorno, per poi raccordarsi con un’isola in legno di rovere ad un pilastro in cemento armato lasciato a vista: un contrasto tra austerità e morbidezza materica che richiama alcuni dettagli ormai frequenti dell’architettura nordica. Questi, sono però accostati ad un’atmosfera più mediterranea, anche grazie all’accostamento di colori e texture.
L’arredo in rovere si contrappone infatti al resto della casa. Il pavimento in microcemento bianco dona luminosità agli ambienti e, insieme a luci, tende e arredi, contribuisce a creare un’atmosfera domestica e accogliente.
La scala per accedere al piano secondo è lasciata a vista, inserendosi nel soggiorno come un oggetto monolitico, al quale si aggancia un esile parapetto in acciaio.
Con gli stessi accostamenti, il piano superiore dispone la zona notte, restituendo in generale la sensazione di una continuità con alcuni elementi della tradizione rurale, ma interpretati in chiave contemporanea.
Questo progetto, di per sè il completamento di una casa, riesca a inserirsi nel contesto rurale, reinterpretando elementi convenzionali attraverso scelte mirate, la sua strategia è quella di generare nuove relazioni spaziali e fisiche.
