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      10 progetti di riuso delle infrastrutture che non sono la High Line di New York

      10 progetti di riuso delle infrastrutture che non sono la High Line di New York

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      Un progetto che riscatta un palazzo storico pensato per un’altra Barcellona

      1. Jacques Vergely e Philippe Mathieux, Promenade Plantée/ Coulée verte René-Dumont

      Forse una delle prime sperimentazioni di trasformazione da tracciato ferroviario a parco lineare, nonché modello per la High Line newyorkese, la Promenade Plantée, nota anche come Coulée verte René-Dumont, è stata studiata negli anni ’80 e inaugurata nel 1993, andando a ripensare il XII arrondissement di Parigi. Qui i progettisti hanno colto l’occasione per introdurre una rigogliosa natura urbana, costruendo una sequenza di spazi pubblici tra camminamenti sopraelevati, interrati e a livello strada. Tra i vari spazi, il Viaduc des Arts riabita una sezione del viadotto tramite una serie di atelier d’arte collocati sotto le arcate, mentre la copertura ospita dei giardini in cui diversi temi vegetali costruiscono il paesaggio urbano. A livello della strada, invece, la Promenade Plantée si fonde con alcuni giardini parigini, quali il piccolo parco della Square Charles-Péguy e il Bois de Vincennes.

      Foto di Hassan Bensliman via Adobe Stock

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      2. Twelve Architects, Castlefield Viaduct

      Nella città di Manchester, il viadotto di Castlefield è stato recentemente trasformato in uno “sky park”.
      Costruito in epoca vittoriana, la linea sopraelevata è caduta in disuso a seguito della chiusura della stazione centrale connessa, avvenuta nel 1969. La forte valenza storica e la qualità architettonica dell’infrastruttura hanno però spinto ad un suo mantenimento, che ha portato Twelve Architects a ripensarla attraverso un’azione di riuso adattivo.

      Come affermato da Matt Cartwright, direttore dello studio di architetti: “Vogliamo incoraggiare i visitatori a scoprire e godere di questo spazio unico, che rende omaggio alla classica struttura industriale che ha plasmato la storia di quest'area”. La nuova essenza dell’infrastruttura rivela così gli elementi in metallo del viadotto che incorniciano il percorso come una sequenza di portali, mentre la vegetazione corre lungo l’intero tracciato, delimitata da elementi in acciaio corten.

      Courtesy Twelve Architects

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      2. Twelve Architects, Castlefield Viaduct

      Foto di David Bewick

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      3. Aspect Studios, The Goods Line

      The Goods Line è un percorso che connette il porto della città di Sidney con il suo centro città. L’infrastruttura, che un tempo serviva come ferrovia per il trasporto delle merci in arrivo nella città australiana, diventa un nuovo percorso pubblico attrezzato. L’idea dello studio Aspect è quella di un “campus pubblico”, dove una serie di piattaforme configurano spazi pedonali, luoghi dello stare, e momenti di gioco. Questa sovrapposizione di pedane riesce così a disegnare un nuovo ambiente per la città di Sidney, di volta in volta rivelando le tracce della vecchia ferrovia, o cedendo spazio a piccole stanze di natura.

      Come descritto dagli architetti, “Quello che una volta era un canale per il commercio è stato reinterpretato per trasportare il prezioso carico di un quartiere fiorente: cultura, creatività e comunità.”

      Foto di Florian Groehn

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      3. Aspect Studios, The Goods Line

      Foto di Florian Groehn

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      3. Aspect Studios, The Goods Line

      Foto di Florian Groehn

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      4. Em2n, Refurbishment Viaduct Arches

      Il progetto dello studio Em2n si confronta con un riuso adattivo di un viadotto all’interno della città di Zurigo. Qui gli architetti non hanno lavorato al di sopra dell’infrastruttura, si sono invece inseriti al di sotto, ripensandone le campate come nuovi momenti dell’abitare urbano. Secondo gli autori “Il viadotto è più di un semplice ponte. Come una catena montuosa eretta dalla mano dell'uomo appare nella città con una scala derivata dal paesaggio e dalla topografia.” Così il progetto diventa un’azione per abitare questo territorio lineare, non più elemento di cesura ma una macchina di connessione su larga scala.

      Il progetto vede così il viadotto trasformarsi in un nuovo camminamento, mentre al di sotto una sequenza di piccoli edifici produce nuove interazioni con la città, legando le infrastrutture vicine e costruendo un nuovo brano di tessuto costruito.

      Foto di Ralph Hut

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      4. Em2n, Refurbishment Viaduct Arches

      Foto di Antje Quiram

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      4. Em2n, Refurbishment Viaduct Arches

      Foto di Antje Quiram

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      5. Public Work, The Bentway

      A Toronto lo studio Public Work ha riutilizzato lo spazio inutilizzato al di sotto della Gardiner Expressway, la principale superstrada della città canadese, che nel tratto di Downtown si trova ad una quota sopraelevata. Trasformando quasi 2 chilometri del viadotto, Public Work ha ripensato uno spazio trascurato in un vibrante luogo di incontro, tra giardini, percorsi ciclo-pedonali e aree performative.

      Il progetto è stato sviluppato attraverso un forte processo di partecipazione pubblica condotta con i quartieri del vicinato, e cercando di legare l’intorno urbano al nuovo suolo progettato del viadotto. Qui il tema del riuso dell’infrastruttura si coniuga con l’esperienza della comunità, dove l’architettura del viadotto è usata per creare delle stanze urbane, “civic room” come sono definite dallo studio di architettura. Si incontrano così un percorso per skateboard, un anfiteatro capace di ospitare fino a 500 persone, e piccoli spazi di condivisione e passaggio.

      Foto di Franziska via AdobeStock

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      6. Mecanoo, Taichung Green Corridor

      La città di Taichung ha avuto un forte impulso espansivo grazie alla presenza della linea ferroviaria che ne attraversava il centro storico. Oggi, accanto all’infrastruttura, un nuovo viadotto ha assunto il ruolo attivo di trasporto, trasformando lo storico tracciato in uno spazio abbandonato, nonché elemento di cesura.

      Lo studio Mecanoo ha così ripensato la ferrovia, trasformandola in un lungo percorso capace di riconnettere la città, implementando gli spazi verdi e trasformando lo spazio in un luogo di comunità. Gli elementi del tracciato storico sono stati lasciati tra la pavimentazione e le pedane, emergendo come reperti archeologici all’interno del corridoio verde nella città. Questo ha permesso di mostrare la stratificazione tra il nuovo parco urbano e l’infrastruttura che aveva costruito lo sviluppo di Taichung.

      Foto di Ethan Lee

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      6. Mecanoo, Taichung Green Corridor

      Foto di Ethan Lee

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      6. Mecanoo, Taichung Green Corridor

      Courtesy of Mecanoo

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      7. Mvrdv, Seoullo Skygarden

      Seullo Skygarden, iniziato nel 2015 e firmato dallo studio olandese Mvrdv, immagina il riuso di un’infrastruttura costruita negli anni ’70 come nuovo elemento di connessione e vero e proprio giardino sospeso. Un arboretum, capace di sdoppiare il suolo urbano e intersecare la trama della città con nuove vie pedonali.

      L’infrastruttura grigia diventa così un nuovo simbolo di natura per la città di Seul, dove Mvrdv ha trovato spazio per sperimentare una forte commistione di biodiversità locale, in cui specie vegetali disparate di susseguono ritmando il camminamento. Inoltre, 16 piccoli padiglioni offrono l’occasione per ospitare spazi espositivi, caffè, e negozi, trasformando l’infrastruttura non solo in un parco lineare sopraelevato, ma in un motore culturale legato alla città.

      Foto di Ossip van Duivenbode

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      7. Mvrdv, Seoullo Skygarden

      Foto di Ossip van Duivenbode

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      7. Mvrdv, Seoullo Skygarden

      Foto di Ossip van Duivenbode

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      8. Zus, Luchtpark Hofbogen

      Tutti a Rotterdam conoscono il “ponte giallo”, il Luchtsingel, progettato dallo studio Zus. Questa architettura che snodandosi riconnette interi quartieri della città olandese, intercetta e riusa anche la copertura della vecchia stazione dei treni e parte del vecchio tracciato ferroviario, creando un parco che copre un’area di 5000 mq.

      Luchtpark Hofbogen si ispira al paesaggio olandese dei polder, inserendo dei percorsi sterrati e mantenendo le tracce del sedime preesistente. La banchina della’ex-fermata è riusata come fosse un auditorium e spazio di ritrovo coperto in relazione con lo skyline della città. Il nuovo suolo sopraelevato fa così rivivere questo frammento dell’infrastruttura, creando spazio per pic-nic o eventi, e per un gruppo di orti urbani.

      Foto di Walter Herfst

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      8. Zus, Luchtpark Hofbogen

      Foto di Ossip van Duivenbode

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      8. Zus, Luchtpark Hofbogen

      Courtesy of Zus

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      9. Nowa, Parco Lineare di Caltagirone

      Anche in Italia è possibile trovare esempi di infrastrutture abbandonate ripensate come nuovi percorsi in relazione al territorio. Ne è un caso emblematico il parco lineare progettato da Nowa tra Caltagirone e Piazza Armerina. Il progetto, sito in un contesto rurale, riutilizza un’ex ferrovia a scartamento ridotto, disegnando un nuovo percorso nell’area agricola della Sicilia, permettendo di attraversare il territorio e riscoprirne il suo valore storico-naturale.

      Qui il progetto si compone di elementi minimi, ripensando il sedime in maniera quasi grafica, e attrezzandolo in maniera leggera. Il percorso si innerva così di essenze arboree e strutture metalliche leggere, incorniciando il paesaggio e conferendo identità al progetto stesso. Un progetto potenzialmente incrementale, capace di leggere le tracce sottili di un paesaggio costellato di piccole architetture e natura. Purtroppo, l’intervento si è negli anni deteriorato, facendo quasi sparire in alcuni tratti la sensibilità di cui si caricava il progetto.

      Foto di © Salvatore Gozzo

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      9. Nowa, Parco Lineare di Caltagirone

      Foto di © Salvatore Gozzo

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      9. Nowa, Parco Lineare di Caltagirone

      Foto di © Salvatore Gozzo

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      10. Reiulf Ramstad Arkitekter, Chemin des Carrières

      In Alsazia, a Rosheim, una vecchia ferrovia in abbandono disegnava i profili ondulati di un’area di cave, collegando Rosheim a St Nabor. Qui, un progetto di rigenerazione, in stretta relazione alla possibilità di fruire del paesaggio, ha trasformato il vecchio tracciato in un cammino per conoscere il territorio.

      Il Chemin des Carrières, progettato dallo studio norvegese Reiulf Ramstad Arkitekter, rilegge il sito e il vecchio tracciato, che rimane come un segno sul territorio. L’architettura si inserisce nel ripensare alcune porzioni pavimentate, piccoli padiglioni che inquadrano il paesaggio, o camminamenti che dal vecchio tracciato permettono ai visitatori di spostarsi tra le diverse quote della cava. Il percorso, lungo 11 chilometri, è così costellato di piccoli elementi, mentre la vecchia infrastruttura compare e scompare nel disegno del territorio.

      Foto di Florent Michel 

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      Foto di Florent Michel 

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