OK
DOMUS: Scopri la Storica Rivista di Architettura, Design e Arte DOMUS: Scopri la Storica Rivista di Architettura, Design e Arte
edicola
ABBONAMENTI
  • Rivista
  • Digital Edition
  • Archivio Digitale
LINGUA
  • it
  • en
Ciao Logout
Sign up / Log in
  • News
  • Architettura
  • Interni
  • Design
  • Arte
  • Archivio
  • Prodotti
  • Assoluti del Design
  • Design Stories
  • Invia il tuo progetto
Sezioni
  • News
  • Architettura
  • Interni
  • Design
  • Arte
  • Archivio
  • Prodotti
  • Covers
  • Progettisti
  • Studi di architettura
  • Città Sostenibili
  • Gallery
  • Design Stories
  • Domus for Design
Magazine
  • Abbonamenti
  • Digital Edition
  • Questo Mese
  • Guest Editor
  • Archivio digitale
Speciali
  • Assoluti del design
  • Modern Work
  • DomusAir
  • Milano Design Week
  • Design nordico
Questo mese

Domus 1106 è in edicola

Seguici
LINGUA
  • it
  • en
Ciao Logout
Sign up / Log in
newsletter Icon
Risultati Nessun elemento trovato Ricerca troppo corta

      19 case firmate da grandi architetti dove puoi dormire

      19 case firmate da grandi architetti dove puoi dormire

      Prossima gallery

      Milano, i nidi di legno di Tadashi Kawamata sui palazzi di Brera

      Walter Gropius, Bauhaus Building, Dessau, Germania, 1925

      Identificato con l'andare degli anni come uno stile, il Bauhaus è stato in realtà una scuola, attiva in Germania tra il 1919 e il 1933. Originariamente stabilita a Weimar, si sposta poi a Dessau a causa di pressioni politiche, dove Gropius progetterà poi la celebre sede della scuola. Qui, è possibile pernottare in monolocali, ricreati su replica delle abitazioni per gli studenti. Tutto, dalla planimetria e i materiali, è stato riportato al suo stato originale. Alcune stanze evocano i loro antichi abitanti in virtù del design dei mobili: alcune stanze selezionate sono attualmente dedicate ai Bauhauslers Alfred e Gertrud Arndt, Josef e Anni Albers e Franz Ehrlich.

      Foto © Stefano Barattini

      Vai all'articolo
      Vai all'articolo
      • SHARE
      • PIN IT

      Walter Gropius, Bauhaus Building, Dessau, Germania, 1925

      Courtesy Bauhaus Dessau

      Vai all'articolo
      Vai all'articolo
      • SHARE
      • PIN IT

      Hans Scharoun, Haus Schminke, Lobau, Germania, 1930-1933

      Insieme a Villa Savoye e Fallingwater, questa villa è considerata tra le espressioni maggiori dei dettami del movimento moderno.  Costruita nell’arco di tre anni a partire da una struttura in acciaio ricoperta di vetro e cemento, si staglia con una forma rettangolare allungata che ricorda una nave, impressione rafforzata da dettagli architettonici come le terrazze curve, la scala esterna e le finestre a oblò.

      Courtesy Stiftung Haus Schminke. Foto © Ralf Ganter

      Vai all'articolo
      Vai all'articolo
      • SHARE
      • PIN IT

      Hans Scharoun, Haus Schminke, Lobau, Germania, 1930-1933

      Courtesy Stiftung Haus Schminke. Foto © Ralf Ganter

      Vai all'articolo
      Vai all'articolo
      • SHARE
      • PIN IT

      Le Corbusier, La Cité Radieuse, Marsiglia, Francia, 1947-1952

      Tra i più celebri edifici di Le Corbusier, è il primo di cinque complessi abitativi simili, realizzati in Francia e Germania tra il 1952 e il 1965. Il progetto dell’edificio di Marsiglia fu commissionato direttamente dal governo francese poco dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale; l’obiettivo era di definire un modello per una nuova generazione di  case popolari da realizzare in tutta la Francia. Per venire a capo degli stringenti requisiti tecnici e finanziari del progetto, Le Corbusier concepì un singolo grande edificio capace di accogliere fino a 1.600 abitanti. Qui una parte dell’imponente edificio è ora occupata da Hotel Le Corbusier, dove nulla è stato modificato della struttura originaria.

      Vai all'articolo
      Vai all'articolo
      • SHARE
      • PIN IT

      Le Corbusier, La Cité Radieuse, Marsiglia, Francia, 1947-1952

      Courtesy Hotel Le Corbusier

      Vai all'articolo
      Vai all'articolo
      • SHARE
      • PIN IT

      Ricardo Bofill, La Muralla Roja, Calpe, Spagna, 1968

      Nel complesso di appartamenti postmoderni a Manzanera firmato da Ricardo Bofill, scomparso questo gennaio, è possibile trovare in affitto diversi appartamenti.  La sua dirompenza, le sue scale magrittiane, i colori che virano dal rosa al rosso, fino all’azzurro del cielo e del mare, l’hanno resa un’icona senza età.

      In Ricardo Bofill, Gestalten, 2019

      Vai all'articolo
      Vai all'articolo
      • SHARE
      • PIN IT

      Ricardo Bofill, La Muralla Roja, Calpe, Spagna, 1968

      Courtesy Muralla Roja Apartment

      Vai all'articolo
      Vai all'articolo
      • SHARE
      • PIN IT

      Jorn Utzon, Can Lis, Mallorca, Spagna, 1971

      Dopo aver lasciato l’Australia nel 1966, Utzon decise di costruire un rifugio dove poter passare del tempo con la sua famiglia, e a Maiorca trovò il luogo ideale. Tuttavia, con il passare del tempo Can Lis divenne un luogo di pellegrinaggio per gli architetti. Can Lis si trova in alto su una scogliera, venti metri sopra il Mar Mediterraneo. La casa si configura come una serie di padiglioni che cercano il miglior orientamento. Dal sentiero che costeggia la costa, la casa è nascosta dietro un muro frastagliato, e solo una sala e una panchina di mattoni segnano l'ingresso.

      Courtesy Utzon Foundation. Foto © Torben Eskerod

      Vai all'articolo
      Vai all'articolo
      • SHARE
      • PIN IT

      Jorn Utzon, Can Lis, Mallorca, Spagna, 1971

      Courtesy Utzon Foundation. Foto © Torben Eskerod

      Vai all'articolo
      Vai all'articolo
      • SHARE
      • PIN IT

      John Pawson e Claudio Silvestrin, Villa Santanyi, Mallorca, Spagna, 2016

      Villa Santanyi è stata costruita per due mercanti d’arte tedeschi nel 1987. L’illuminazione e i dettagli di design derivano principalmente dall’uso ingegnoso di finestre, fessure nei muri e linee rette che allungano la prospettiva. Costruito intorno a un cortile centrale, ogni spazio nella casa per le vacanze con quattro camere da letto è illuminato attraverso spazi drammatici nei soffitti e nelle pareti, che si tratti della cucina con la sua scheggia di vetro dal pavimento al cielo o la camera da letto principale e la sua scala di lucernari.

      Foto © Patricia Parinejad

      Vai all'articolo
      Vai all'articolo
      • SHARE
      • PIN IT

      John Pawson e Claudio Silvestrin, Villa Santanyi, Mallorca, Spagna, 2016

      Foto © Patricia Parinejad

      Vai all'articolo
      Vai all'articolo
      • SHARE
      • PIN IT

      Pietro Lingeri, Villa Leoni, Como, Italia, 1941-1944

      Villa Leoni, in posizione dominante con vista dell’Isola Comacina, venne progettata nel 1938 per la famiglia Leoni Malacrida, titolari di una fabbrica dolciaria sulla riva occidentale del lago di Como.
L'orientamento a sud-est determina la disposizione dei locali: il soggiorno al piano terra e le camere al piano primo affacciano a sud verso il lago con ampie vetrate, mentre i locali di servizio sono distribuiti sul lato verso la montagna. La villa, classificata come monumento storico dai Beni Culturali, è dettagliata inoltre dalla caratteristica scelta cromatica: la facciata principale è finita a stucco color guscio d’uovo; i serramenti di abete sono color verde oliva; le travi del patio rosa salmone; gli interni sono tinteggiati di azzurro, verde e rosa chiaro.

      Courtesy Villa Leoni

      Vai all'articolo
      Vai all'articolo
      • SHARE
      • PIN IT

      Pietro Lingeri, Villa Leoni, Como, Italia, 1941-1944

      Courtesy Villa Leoni

      Vai all'articolo
      Vai all'articolo
      • SHARE
      • PIN IT

      Piet Blom, Cube house, Rotterdam, Olanda, 1972

      Con un totale di 38 case e e due cubi più grandi, il complesso abitativo disegnato dall’architetto olandese formano un baldacchino distinto di forme geometriche. Le pareti di ogni cubo sono inclinate di 54,7 gradi, creando un effetto visivo surreale sia dall’esterno ma anche internamente. L’architettura crea inoltre un ponte pedonale che si snoda su una delle strade più trafficate del centro di Rotterdam.  Nel 2009 uno studio di architettura ha riadattato uno dei cubi più grandi, trasformandolo in un ostello per vedere che effetto fa vivere in una casa cubica.

      Courtesy airbnb

      Vai all'articolo
      Vai all'articolo
      • SHARE
      • PIN IT

      Piet Blom, Cube house, Rotterdam, Olanda, 1972

      Courtesy airbnb

      Vai all'articolo
      Vai all'articolo
      • SHARE
      • PIN IT

      Peter Zumthor, Cottages, Vals, Svizzera, 2009

      Zumthor ha costruito nel 2009 due case di legno a Vals per sé e sua moglie, chiamate Oberhus e Unterhus. Entrambe le case a tre piani hanno un design vernacolare simile, con tetti a capanna e grandi finestre a balcone, ma è l’Unterhus che Peter e Annalisa Zumthor hanno reso disponibile per l’affitto nel 2013. Peter Zumthor ha anche progettato una terza casa, chiamata Türmlihus, anch’essa disponibile per essere affittata.

      Courtesy Zumthor Vacation Homes

      Vai all'articolo
      Vai all'articolo
      • SHARE
      • PIN IT

      Peter Zumthor, Cottages, Vals, Svizzera, 2009

      Courtesy Zumthor Vacation Homes

      Vai all'articolo
      Vai all'articolo
      • SHARE
      • PIN IT

      Adolf Loos, Villa Winternitz, Praga, Repubblica Ceca, 1932

      La Villa Winternitz è l’ultimo edificio di Adolf Loos ad essere completato durante la sua vita.  In un tempo record di un solo anno, lo spaziosoe edificio ha tutti i caratteri del ramplan loosiano, ossia il “progetto di spazio”, che descrive i macro-principi compositivi su cui si sviluppano connessioni di volumi e piani di dimensioni difformi e secondo il quale il tema abitativo si muove su due coordinate ben distinte. La villa ha aperto al pubblico nel 2017.

      Courtesy Villa Winternitz

      Vai all'articolo
      Vai all'articolo
      • SHARE
      • PIN IT

      Adolf Loos, Villa Winternitz, Praga, Repubblica Ceca, 1932

      Courtesy Villa Winternitz

      Vai all'articolo
      Vai all'articolo
      • SHARE
      • PIN IT

      James Turrell, House of Light, Tokomachi, Giappone, 2000

      Nel 2000, la galleria Art Front Gallery di Tokyo ha curato la Triennale d'arte di Echigo-Tsumari, pensata per collegare arte e natura. Distribuito su 187.800 acri di comunità, l’Echigo-Tsumari Art Site, è diventata tra le istallazioni d’arte più ambiziosa del Giappone. Una delle prime e più impressionanti opere realizzate per l’evento fu la House of Light di James Turrell, concepita come una casa di meditazione.  L’idea dell'artista era di incorporare i suoi media e le sue luci con l'uso tradizionale della luce nelle case giapponesi.

      Courtesy House of Light. Foto © Azai

      Vai all'articolo
      Vai all'articolo
      • SHARE
      • PIN IT

      James Turrell, House of Light, Tokomachi, Giappone, 2000

      Courtesy House of Light. Foto © Gentaro Ishizuka

      Vai all'articolo
      Vai all'articolo
      • SHARE
      • PIN IT

      Go Hasegawa, Yoshino Cedar House, Yoshino-gun, Giappone, 2016

      La casa è nata da una collaborazione tra il co-fondatore di Airbnb Joe Gebbia, l’architetto giapponese Go Hasegawa e i residenti di Yoshino. La struttura è un’architettura ibrida tra alloggio e spazio comunitario, progettata per essere un’esperienza condivisa sia per gli ospiti sia per i residenti locali. I visitatori possono prenotare la casa direttamente su Airbnb, nella struttura o presso e uno dei tanti host locali.

      Courtesy airbnb

      Vai all'articolo
      Vai all'articolo
      • SHARE
      • PIN IT

      Go Hasegawa, Yoshino Cedar House, Yoshino-gun, Giappone, 2016

      Courtesy airbnb

      Vai all'articolo
      Vai all'articolo
      • SHARE
      • PIN IT

      Shigeru Ban, Villa Vista, Weligama Bay, Sri Lanka, 2010

      La villa fa parte di un piano di ricostruzione post-tsunami gestito direttamente da Van in quegli anni. Posizionato su una collina, il progetto è strutturato e situato per catturare una serie di viste sull’oceano, sulla giungla e sulla scogliera. Utilizzando materiali locali come teak, pannelli di cemento e foglie di cocco, la struttura presenta una serie di pareti penetrabili composte da doghe aperte e persiane regolabili. La luce naturale filtra attraverso la facciata permeabile disperdendo modelli intricati sui pavimenti in cemento bianco.

      Courtesy airbnb

      Vai all'articolo
      Vai all'articolo
      • SHARE
      • PIN IT

      Shigeru Ban, Villa Vista, Weligama Bay, Sri Lanka, 2010

      Courtesy airbnb

      Vai all'articolo
      Vai all'articolo
      • SHARE
      • PIN IT

      Philip Johnson, Wolfhouse, Newburgh, New York, 1949

      Questa casa di Philip Johnson ha molto in comune con la Glass House: pareti di vetro, piante aperte e interni semplici e puliti. La casa è stata specificamente progettata in modo che i residenti possano guardare il sorgere del sole attraverso il fiume Hudson dalla camera da letto e dal soggiorno.

      Courtesy Wolfhouse

      Vai all'articolo
      Vai all'articolo
      • SHARE
      • PIN IT

      Philip Johnson, Wolfhouse, Newburgh, New York, 1949

      Courtesy Wolfhouse

      Vai all'articolo
      Vai all'articolo
      • SHARE
      • PIN IT

      Steven Holl, Ex of In House, Rhinebeck, New York, 2014

      A circa due ore a nord di New York, la villa privata progettata nel 2016 da Steven Holl è una scultura organica, la quale esplora un linguaggio spaziale che vuole legare l’energia degli spazi interni all’ecologia del luogo. La geometria della casa – interamente alimentata a energia solare – è formata dall’intersezione di trapezoidi e sfere. Gli spazi interni generati hanno una grande intensità volumetrica interna. Esemplare è lo spazio d’ingresso: i visitatori sono accolti da una sfera di legno intagliato la cui forma caratterizza anche la facciata.

      Courtesy Steven Holl Architects

      Vai all'articolo
      Vai all'articolo
      • SHARE
      • PIN IT

      Steven Holl, Ex of In House, Rhinebeck, New York, 2014

      Courtesy Steven Holl Architects

      Vai all'articolo
      Vai all'articolo
      • SHARE
      • PIN IT

      Frank Lloyd Wright, Eppstein House, Galesburg, Michigan, 1959

      Frank Lloyd Wright ha progettato la Eppstein House per Samuel e Dorothy Eppstein, e l’edificio di Galesburg è stato sottoposto a una vasta ristrutturazione nell'ultimo anno per salvarlo da più di un decennio di abbandono. La casa fu originariamente progettata come parte di una comunità usoniana prevista per contenere ventuno case, anche se solo quattro finirono per essere costruite.

      Courtesy airbnb

      Vai all'articolo
      Vai all'articolo
      • SHARE
      • PIN IT

      Frank Lloyd Wright, Eppstein House, Galesburg, Michigan, 1959

      Courtesy airbnb

      Vai all'articolo
      Vai all'articolo
      • SHARE
      • PIN IT

      Oscar Niemeyer, Copan Building, San Paolo, Brasile, 1966

      A San Paolo l’architetto brasiliano disegnò una torre residenziale di trentotto piani, per un totale di centosessanta appartamenti, sviluppati secondo i dettami razionalisti ma collocati alle spalle di sinuose facciate in vetro e acciaio. Per quanto realizzato parzialmente, tra enormi difficoltà e con significative trasformazioni, il Copan costituisce tuttora una delle presenze più straordinarie della metropoli.

      Foto © Nelson Kon

      Vai all'articolo
      Vai all'articolo
      • SHARE
      • PIN IT

      Oscar Niemeyer, Copan Building, San Paolo, Brasile, 1966

      Courtesy airbnb

      Vai all'articolo
      Vai all'articolo
      • SHARE
      • PIN IT

      Vai all'articolo
      Vai all'articolo
      • SHARE
      • PIN IT
      Loading
      Share
      • Sections
        • Architettura
      • Keywords
      • News
      • Architettura
      • Design
      • Arte
      • Opinion
      • Archivio
      • Prodotti
      • Progettisti
      • Correnti architettoniche
      • Edifici
      • Studi di architettura
      • Assoluti del design
      • Speciale Gio Ponti
      • Redazione & contatti

      • Seguici
      Note Legali

      Editorial DomusEditoriale Domus Spa
      Via G. Mazzocchi, 1/3
      20089 Rozzano (Mi) -
      Codice fiscale, partita IVA e iscrizione al Registro delle Imprese di Milano
      n. 07835550158
      R.E.A. di Milano n. 1186124
      Capitale sociale versato € 5.000.000,00 - All rights reserved - Privacy - Informativa cookie completa - Gestione Cookies

      China Germany India Mexico, Central America and Caribbean Sri Lanka Korea icon-camera close icon-comments icon-down-sm icon-download icon-facebook icon-heart icon-heart icon--mobile-logo icon-next-sm icon-next icon-pinterest icon-play icon-plus icon-prev-sm icon-prev Search icon-twitter icon-views icon-instagram