Il progetto di Podere Navigliano è parte di una “trilogia” di architetture in contesti rurali (insieme a Ca’ Inua e al progetto Francesca Pasquali Archive) che racconta l’attitudine di Ciclostile Architettura.

I tre architetti con sede a Bologna attingono dal vastissimo patrimonio culturale e materiale dei territori indagati per la progettazione edifici radicati nel loro contesto. Secondo i Ciclostile “essenziale è una necessità, non è minimale né razionale. È la risposta alla complessità dei fenomeni ridotti alla loro condizione essenziale.”

Quella realizzata a Crete Senesi, in provincia di Siena, è la ristrutturazione di un casolare di 600 mq che si sviluppa su tre livelli. L’attenzione alla condizione ambientale, storica e materiale costituisce l’inevitabile punto di partenza per il progetto. Gli architetti bolognesi reinterpretano segni ed elementi della tradizione in chiave contemporanea.

La selezione e il posizionamento dei pavimenti è forse la decisione che meglio rappresenta la sensibilità dello studio: al piano terra, è stata scelta una resina che riprende idealmente il fondo di terra battuta, adattandosi alle nuove funzioni; nella zona giorno troviamo un pavimento in cotto che, recuperando e combinando vecchie piastrelle ritrovate, interpreta la trama originale; nelle camere private con lo stesso metodo si disegna un pavimento di legno con assi di recupero.

Elementi di acciaio – la scala in Corten, il camino e alcuni arredi – sono protagonisti degli interni: elementi di novità che non vogliono mimetizzarsi con l’esistente ma dichiarare la contemporaneità dell’intervento.

Tutte le facciate sono restaurate con la calce usata in origine. Solo la parete dell’ingresso principale è stata ricostruita per motivi strutturali. In questo caso la muratura è stata modificata con l’inserimento dell’elemento (ripetuto) della gelosia, illuminando il vano scala interno.