I paesaggi viticoli sono il risultato della lenta e rispettosa azione dell’uomo sulla natura. Nei secoli i fenomeni di produzione hanno portato al ridisegno di colline e pianure, alla modellazione dei declivi montuosi e alla formazione di nuovi scenari di costa che, con gli insediamenti rurali, hanno definito una identità specifica.

Reinterpretare questo patrimonio non è semplice ma negli ultimi anni troviamo numerosi tentativi virtuosi che stanno definendo un nuovo approccio all’architettura. In contrasto con le architetture scultoree e iconiche degli archistar, ecco nascere edifici che si integrano col paesaggio,e che quasi si nascondono tra le sue linee per esaltarne la bellezza.

Casi studio recenti sono le Cantine Antinori progettate da Archea, la Cantina Podernuovo di Alvisi Kirimoto, Château De La Dominique di Jean Nouvel o la cantina Herdade da Cardeira realizzata dallo studio portoghese Embaixada.

Segue questo filone l’ultimo progetto di Chybik + Kristof Architects & Urban Designers nelle campagne della Moravia, in Repubblica Ceca.

I tre volumi della Lahofer Winery seguono le pendenze naturali del terreno circostante, mentre la struttura di cemento entra in sintonia con il ritmo dei filari di vite, armonizzandosi con il paesaggio rurale. Per diminuire l’impatto volumetrico il progetto è stato diviso in tre parti interconnesse: l’impianto di vinificazione, la sede amministrativa dell’azienda e il centro visitatori che include un’area per la degustazione. Particolare è la geometria del tetto, concepito come un anfiteatro che può ospitare eventi all’aperto e concerti.

Gli architetti Ondřej Chybík e Michal Krištof descrivono il concept: “Il progetto integra l’edificio nel paesaggio su cui poggia, immergendo l’architettura tra i suggestivi filari di vite che ricoprono il terreno. Inoltre, abbiamo dato priorità all’esperienza del visitatore sfruttando il tetto come spazio pubblico, un anfiteatro aperto ai visitatori locali e internazionali.”