Alla periferia di Oaxaca una casa si nasconde tra blocchi di cemento grezzi

In Messico, nei sobborghi semindustriali di Oaxaca, Omar López Bautista mimetizza questa casa dandole un aspetto non finito.

Fin dall’inizio i committenti – una coppia i giovani professionisti attivi nel campo dell’istruzione e delle telecomunicazioni – avevano sottoscritto un accordo molto chiaro, secondo il quale la loro casa doveva apparire incompleta a chi le passava davanti.

L’abitazione che ne risulta, con i blocchi di cemento a vista, sorge all’estrema periferia di Oaxaca, dove un misto di case costruite a metà e capannoni cede il passo alla campagna.

È stato questo contesto, descritto dall’architetto Omar López Bautista come “non una zona tra le più sicure”, a dar vita alla particolare estetica del non finito che mima l’aspetto degli edifici circostanti. Mentre le case del centro cittadino hanno uno strato di vernice sulla facciata, oppure mostrano blocchi di cemento su scala più domestica, a Casa Guadalupe solette e blocchi sono a vista, in modo da dare l’impressione di non essere affatto compiuti.

“I committenti volevano ‘sparire’, simulando un aspetto simile a quello delle normali costruzioni circostanti, che a loro volta per lo più sono incompiute perché la maggior parte delle persone non può permettersi l’intera costruzione in un colpo solo”, spiega a Domus l’architetto. 

Otre alla loro scala, i blocchi di cemento formano anche una cavità che permette alla struttura di nascondersi all’interno.

Il metodo costruttivo non è ortodosso in città, dice López Bautista, dove i muratori di solito lavorano con mattoni rossi d’argilla o con blocchi di cemento massicci invece che con questo tipo di costruzione a blocchi cavi, tipicamente riservato ai centri commerciali o alle fabbriche, di solito costruite da lavoratori provenienti dal Messico settentrionale.

Ma si tratta di uno dei fattori che contribuiscono a mantenere relativamente bassi i costi del progetto, che assommano a 375 dollari per metro quadrato, contro il consueto costo di costruzione locale di 525-550 dollari.

La pianta, di 151 metri quadrati, comprende al piano terreno un insieme di soggiorno e cucina accanto a una corte e a un’autorimessa, al piano superiore una camera da letto principale e al terzo e ultimo livello un paio di camere per gli ospiti.

Finestre verticali che si estendono per tutta l’altezza di ogni piano, racchiuse da telai privi di decorazione, sono orientate “in modo da evitare gli sguardi indesiderati del vicinato”, mentre il muro del giardino è sormontato da un poco invitante recinto di cavi metallici.

Gli interni sono un po’ meno austeri, con pavimenti di legno, soffitti tinteggiati di bianco e sparse sequenze di faretti, che creano parzialmente ambienti di soggiorno più invitanti.

Il progetto:
Guadalupe House
Architetto:
ET.co
Architetto capo:
Omar López Bautista
Luogo:
Oaxaca, Mexico
Area:
151 sqm
Progettazione illuminotecnica:
Samantha Betancourt
Struttura:
Miguel Ángel Torres
Completamento:
2018

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