4 progetti per capire la sintesi organica di Neri&Hu

Una selezione dei progetti dello studio di Shangai di maggiore raffinatezza e precisione, in cui il confronto con l’esistente e la combinazione degli elementi rivela la loro grande maestria nel sintetizzare.

Questo articolo è stato pubblicato in origine su Domus 1070, luglio-agosto 2022.

Ogni scrittore sa che, una volta deciso il titolo da dare a una conferenza, un articolo o un libro, il più è fatto: un titolo perfetto fa cogliere il progetto che è frutto di un’analisi. I titoli risuonano, sono parole che riverberano, scatole magiche che aprono interi universi. 

Provo un certo disagio e scarsissimo affetto per l’espressione “riuso adattivo”. Il termine non è per nulla armonioso: la sua goffaggine linguistica richiama più un intervento odontoiatrico (per di più doloroso) che un’opportunità architettonica. ‘Riciclo’ offre l’efficienza di un’unica parola, ma ricorda cassonetti, scatole di cartone, lattine e bottiglie sciacquate. ‘Recupero’? Fa pensare a relitti marini, a traversine della ferrovia o a banchi di chiesa riutilizzati come arredo per caffè chic. ‘Stratificazione’ fa riferimento alla molteplicità dei materiali in progetti di riuso adattativo, ma per chiunque abbia studiato alla fine degli anni Ottanta e Novanta, non può non evocare palinsesti e altre sovrapposizioni, soprattutto orizzontali e temporali. 

Non sono del tutto sicura che “Sintesi organica” colpisca nel segno con quella particolare, magica precisione che apre orizzonti intellettuali e mondi nuovi, ma cattura lo straordinario talento che Neri&Hu possiedono quando si tratta di combinare elementi. Tuttavia, propongo questo elogio della combinazione con una certa cautela: a parte l’attuale propensione svizzero-belga a creare progetti con singolari tavolozze di materiali, la maggior parte dell’architettura contemporanea in tutto il resto del mondo fa poco più che amalgamare.

Waterhouse

  

Forse questa zelante propensione combinatoria deriva da una critica alla singolarità del Modernismo, in particolare alla massiccia singolarità del Brutalismo tardo moderno, a lungo facile bersaglio di critiche. Ciò che si percepisce come un ‘difetto’ del tardo Modernismo non è, però, tanto una questione formale o materiale, quanto di manutenzione e di programmazione. 

Sospetto che l’attuale moda dell’accostamento temerario sia probabilmente meno una critica ai padri dell’architettura e più una ripercussione dell’allarmante e diffuso declino della qualità dei materiali, della costruzione e dei dettagli nell’edilizia globale. In breve, moltiplicare i materiali distrae. Di fatto, molti edifici contemporanei richiedono sempre più distrazione. 

Nel suo saggio del 1936 L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica, Walter Benjamin scriveva che la percezione dell’architettura è “consumata da una collettività distratta”. Cosa direbbe Benjamin se vedesse i moltissimi edifici che oggi non fanno altro che accelerare questa condizione di distrazione collettiva? Il che ci porta a Neri&Hu, che hanno resistito a questa propensione combinatoria con eleganza e attenzione per tutta la loro carriera. Piuttosto che amalgamare a casaccio, sintetizzano, e lo fanno con risultati sorprendenti. 

Fuzhou Teahouse

  

Il Brick Wall | Tsingpu Yangzhou Retreat nella provincia cinese di Jiangsu (2017), sintetizza vecchio e nuovo, interno ed esterno, mattoni e cemento, mattoni e legno, mattoni e paesaggio. Il mattone di recupero è una costante in tutto il sito, e salda tutte le parti e gli elementi in un insieme coerente. Anche questo materiale è però trattato in modo diverso: dalla posa tradizionale sfalsata al mattone forato, dal mattone a due strati a quello estruso e angolare. Nonostante l’esibizione virtuosa delle possibilità offerte dal mattone, l’intero edificio risulta unificato dai toni grigi e morbidi del materiale di recupero e dalle dimensioni costanti del singolo mattone e delle pareti continue. 

Un analogo successo di sintesi si riscontra in The Black Box Redux | Building Number 31 a Shanghai (2020). Laddove altri progetti sintetizzano strutture esistenti di qualità, adattandole con l’aggiunta di nuovi elementi curati con attenzione, questo intervento riconfigura quello che Neri&Hu descrivono come un “anonimo edificio di quattro piani per uffici e dormitori per la locale società di telecomunicazioni”. Se il Brick Wall era reso omogeneo dal basso contrasto del mattone grigio, questo progetto contrappone le piastrelle smaltate verdi al piano terra con la sovrastante facciata opaca e dipinta di grigio scuro. Eppure i colori, in tutta la loro diversità, piuttosto che creare un forte contrasto appaiono di un’intensità familiare. All’interno, la costruzione di colonne e travi in cemento grezzo contrasta con le pareti bianche e lisce e i pavimenti in cemento lucidato, offrendo ancora una volta differenze, ma nell’ambito di una tavolozza di colori che si può definire consueta, anziché fortemente contrastante. 

Nantou City Guesthouse

  

La Vertical Lane House | The Waterhouse at South Bund a Shanghai (2010) offre contrasti più elevati, ma lo fa con una finezza tale da trasformare una giustapposizione stridente in una sintesi armoniosa. Il progetto converte un edificio in cemento degli anni Trenta, usato dall’esercito giapponese, in un hotel. Le forme in acciaio corten sulla sommità fanno eco alle curve e alla pesantezza del cemento dell’edificio originale sottostante. In una corte interna, sottili persiane di legno e metallo a specchio si aprono secondo la volontà di ciascun occupante, animando le pareti bianche e spoglie. Il DNA dell’edificio originale vive attraverso i dettagli quasi invisibili di ogni superficie aggiuntiva: porte, tettoie, persiane e persino le finestre stesse sono inserti di materiali neutri, semplici e singolari, con tutti i telai, le cerniere e gli altri accessori resi invisibili. 

Allo stesso modo, il progetto Design Republic Home (2012) sintetizza la pesantezza di un edificio in mattoni – la sede della polizia britannica di Shanghai degli anni Dieci secolo scorso – con inserti in acciaio e vetro straordinariamente leggeri. Come nella Vertical Lane House, le grandi lastre di vetro sono tenute in posizione da sottili telai in acciaio. Ancora più magico è il dettaglio più minuto dell’intero progetto: la ringhiera interna che, come la struttura delle luci a sospensione, introduce la più deliziosa, anche se incongrua, ariosità nella più solida delle strutture. Invece di apparire clownescamente discordante, questo contrasto è di una precisione mozzafiato. 

The Chuan Malt Whisky Distillery

  

Tutti i progetti di Neri&Hu raggiungono questo delicato equilibrio di raffinatezza che permette loro di sfruttare le superfici grezze, nonché i materiali, le strutture e le condizioni imperfette trovate in loco, incorporandole nel modo più controllato possibile in un insieme fatto di parti che si fondono perfettamente attraverso gli strumenti architettonici delle proporzioni, delle superfici, delle texture e di una certosina cura dei dettagli, piuttosto che con gli strumenti retorici della forma, della metafora e del modello. La loro è una sintesi serena, che non vuole mascherare o distrarre, ma nemmeno richiamare l’attenzione su di sé. Un approccio senza tempo alla contemporaneità, non un “riuso adattivo” greve o autocompiaciuto: una sintesi organica, tranquilla e poderosa.

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