La piscina più grande del mondo si trova ad Algarrobo, una località turistica del Cile. Misura più di un chilometro di lunghezza e ha un’estensione di 8 ettari, ovvero 77 mila metri quadrati. Se questi numeri non dicono niente allora basta immaginare che ha la stessa lunghezza di 20 impianti olimpionici messi in fila. La piscina più grande del mondo può contenere due milioni e mezzo di litri d’acqua, che viene pompata, filtrata e purificata direttamente dall’Oceano Pacifico.

La pulizia di una vasca di queste dimensioni è possibile solo grazie a una tecnologia brevettata dall’ingegnere cileno Fernando Fischman, che permette la depurazione di volumi d’acqua illimitati. La stessa tecnologia verrà adottata per un’altra laguna artificiale a Sharm El Sheik, che si appresta a essere la piscina più grande del mondo, con un’estensione di 12,5 ettari. Altri mega impianti sono in fase di realizzazione in varie località turistiche sparse per il mondo: Argentina, Grecia e, ovviamente, Dubai.

Quella che circonda il resort di San Alfonso del Mar crea uno scenario da sogno: circondata da palme e sabbia chiarissima, è a contatto diretto con le acque fredde e agitate dell’oceano, che sono separate solo da uno stretto lembo di spiaggia.

La piscina di San Alfonso del Mar è così grande che è possibile navigarla in canoa o in barca a vela. Date le sue dimensioni questa potrebbe essere lo scenario perfetto per una pellicola di Hollywood, magari un bel film d’azione con un folle inseguimento sull’acqua. D’altronde le piscine sono il perfetto set cinematografico per scene indimenticabili, romantiche e non solo. Ce ne sono di famosissime grazie al contributo del cinema, che sono diventate protagoniste e centrali nella memoria del pubblico e della storia.

Quella di Something’s got to give (1962) è celebre in quanto ultima ambientazione in cui ha recitato Marilyn Monroe prima della sua morte. L’attrice sguazza nuda e felice in una classica piscina in muratura, con la tipica scaletta d’acciaio, in una scena che verrà per sempre ricordata come “il bagno di Marilyn”.

Protagonista di un intero film diretto dal regista francese Jacques Deray, La Piscina (1968) è il luogo in cui si svolge il dramma erotico tra Jean-Paul e Marianne (interpretati da Alain Delon e Romy Schneider). In una Saint Tropez di fine anni Sessanta, quella che doveva essere il simbolo del comfort e del relax estivo si trasforma in un luogo del delitto.

Se poi torniamo in California nella metà degli anni Settanta, le vasche vuote sono le protagoniste del film Dogs of Dogtown (2005). È tra gli impianti in disuso per causa della siccità che tre giovani di Venice Beach trasferiscono i “voli sull’acqua” dei surfisti sull’asfalto, rivoluzionando per sempre il mondo dello skateboard.

Parlando di piscine non si può non citare A Bigger Splash, che non è solo il film diretto dal regista italiano Matteo Guadagnino nel 2015, ma soprattutto il celeberrimo dipinto di David Hockney, che ritrae come fosse una polaroid gli schizzi di una vasca in una classica villa losangelina. In occasione della sua retrospettiva al museo Tate di Londra, l’artista racconta: "Quando fotografi uno spruzzo, stai congelando un momento che diventa qualcos'altro. Mi rendo conto che uno schizzo non potrebbe mai essere visto in questo modo nella vita reale, succede troppo in fretta. E questo mi ha divertito, così l'ho dipinto in modo molto, molto lento". 

Luogo di seduzione o di un dramma, scenario di combattimento o di una commedia, scenografia per un musical o per un futuro distopico... Quale può essere la storia migliore per la piscina più grande del mondo?