Firenze. La rivoluzione radicale del gruppo 9999

Marco Ornella, co-curatore con Emanuele Piccardo della mostra fiorentina sul gruppo 9999, racconta il lavoro del collettivo di architetti-artigiani e i loro percorsi di ricerca, accomunati dallo stesso atteggiamento ludico.

1999 (chiamato gruppo 9999 dopo il 1970), “Happening Progettuale su Ponte Vecchio”, video-proiezioni, Firenze, 1968. Foto Mario Preti. Archivio 9999

Da qualche tempo il termine revival radicale è ricorrente e utilizzato per lo più con un’accezione negativa a intendere l’insistente riproposizione di un tema, quello dell’architettura Radicale e dei suoi protagonisti, ritenuto ormai di moda e perciò pressoché esaurito.

Quando nel 2013 ho iniziato la mia ricerca sul gruppo 9999 (Giorgio Birelli, Carlo Caldini, Fabrizio Fiumi and Paolo Galli), di questo collettivo di architetti – coprotagonista della scena Radicals fiorentina insieme a Archizoom, Superstudio, UFO, Zziggurat e Gianni Pettena – venivano riproposti dai vari curatori solo pochissimi lavori fra cui l’utopia ecologista della Vegetable Garden House, esposta originariamente durante la mostra del MoMA di New York “Italy: The New Domestic Landscape”, e le colorate esperienze della discoteca Space Electronic o dell’happening progettuale su Ponte Vecchio. L’assenza di una storiografia del gruppo, oltre che di un’analisi delle sue teorie e della loro evoluzione, riduceva notevolmente la leggibilità di questi lavori, trasformandoli in singoli episodi a solo corredo dei macrotemi propri del movimento. Il caso di 9999 dimostra come l’argomento si potesse ritenere esaurito solo perché affrontato insistentemente nelle direzioni già note, cioè mostrando un maggiore interesse per quelli che Bruno Orlandoni e Paola Navone definivano nel 1975 gli eroici padri fondatori della Superarchitettura a discapito dei maestri, cioè dei gruppi nati a partire dal 1968 fra cui, appunto, il 9999.

9999, “Individuazione di modelli alternativi analogici alla significazione del Cantico delle Creature di S. Francesco”, fotomontaggio, 1971. Archivio 9999
9999, “Individuazione di modelli alternativi analogici alla significazione del Cantico delle Creature di S. Francesco”, fotomontaggio, 1971. Archivio 9999

La monografia 9999. An Alternative to One-Way Architecture pubblicata nel 2015 è stato un primo tentativo di colmare questo vuoto d’informazioni, di cui ora la mostra “Rivoluzione 9999” – in scena al Museo Novecento di Firenze fino al 28 gennaio 2018 – riprende la narrazione, proponendo un approfondimento che tralascia i fotomontaggi delle visioni pre-ecologiche (esposti nella concomitante mostra “Utopie Radicali” a Palazzo Strozzi) per provare a definire di quale natura sia stata la rivoluzione attuata dal 9999 utilizzando le inedite fotografie scattate fra il 1966 e il 1973 da Giorgio Birelli e Mario Preti.

1999 (chiamato gruppo 9999 dopo il 1970), “Happening Progettuale su Ponte Vecchio”, video-proiezioni, Firenze, 1968. Foto Mario Preti. Archivio 9999
1999 (chiamato gruppo 9999 dopo il 1970), “Happening Progettuale su Ponte Vecchio”, video-proiezioni, Firenze, 1968. Foto Mario Preti. Archivio 9999

Lontano da qualsiasi matrice politica, il carattere sovversivo del gruppo risiede nel perseguire l’acquisizione degli strumenti necessari per l’istituzione della propria autarchia, perfezionando un personale modello di vita basato sulla prassi empirica e la costruzione manuale. La quotidianità, per il 9999, diventa così oggetto di progettazione coinvolgendo amici e familiari su modello dei clan hippie statunitensi. Per questo motivo, il percorso espositivo di “Rivoluzione 9999” apre con gli scatti di Giorgio Birelli ai momenti di lavoro collettivo sullo scafo in legno di 12 metri di cui Paolo Galli ha iniziato la costruzione nel 1970. Il progetto, racconta Galli sulle pagine di Ottagono, è quello di una barca-comunità per 15 persone, nella realtà un costante non-finito simbolo del progetto di architettura e dello sforzo personale per realizzarlo.

Analogamente, anche la costruzione della discoteca Space Electronic nel 1969, nata da un’iniziativa di Carlo Caldini e Fabrizio Fiumi che ne assumeranno poi la gestione, è stata realizzata, a diversi livelli, da tutti i componenti del gruppo al tempo ancora chiamato 1999 e con una formazione allargata (Caldini, Coggiola, Fiumi, Galli, Gigli, Preti, Sani); esperienze, queste, che sono valse al collettivo la definizione di architetti-artigiani. Il 1999, prima, e il 9999, dopo, sono il risultato degli autonomi percorsi di ricerca di ciascun membro fino al 1968, accomunati da un condiviso atteggiamento ludico nell’interpretare la professione e dal considerare il gruppo di lavoro come l’ambito per l’attuazione pratica delle proprie aspirazioni, cimentandosi in molteplici attività creative differenti. È infatti dal viaggio attraverso gli Stati Uniti, intrapreso da Caldini e Preti fra il 1966 e il 1967 – di cui sono esposti gli scatti realizzati da Preti – e dal soggiorno californiano di Fiumi, che provengono gli spunti per l’elaborazione delle prime teorie sull’architettura come comunicazione elettronica e da cui nasce la volontà di realizzare, a Firenze, un locale ispirato all’Electric Circus visto a New York, dove la percezione dello spazio è data dall’esperienza generata dagli stimoli sensoriali gestiti dal progettista e all’interno del quale poter ospitare le principali avanguardie in campo teatrale – lo Space Electronic sarà la tappa italiana del Living Theatre – e musicale.

Chiude la mostra il cortometraggio 9999 Mémoires Fiorentini, un montaggio di interviste e filmati Super 8 realizzato da Elettra Fiumi come primo estratto dal più ampio documentario A Florentine Man dedicato alla vita del padre Fabrizio, proponendo nuovamente uno sguardo interno al gruppo ma questa volta dalla prospettiva della seconda generazione della comunità 9999. Come riporta un appunto manoscritto di Paolo Galli a proposito dell’avventura Radicale: “L’unico progetto è stato il progetto della nostra vita e delle nostre relazioni con gli altri”. Un progetto che è ancora in itinere.

Gruppo 9999

Titolo mostra:
Rivoluzione 9999
Curatori:
Marco Ornella, Emanuele Piccardo
Organizzazione:
Fondazione Architetti Firenze
Direzione Scientifica:
Valentina Gensini
Date di apertura:
27 ottobre 2017 – 28 gennaio 2018 
Luogo:
Museo Novecento
Indirizzo:
piazza Santa Maria Novella 10, Firenze

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