L’Avenue du General Gallieni, in quanto futura strada metropolitana, è una via trafficata; il traffico è intenso, rumoroso, ma l’ambiente di vita vibrante la porta ad avere una centralità crescente. La scuola di danza si colloca in un paesaggio eterogeneo, che va dai blocchi di appartamenti più o meno recenti a padiglioni ben conservati.

Arretrato rispetto a confine, il progetto rompe il fronte strada lungo il viale per estendere lo spazio pubblico e per raggiungere il cortile posteriore. Ciò giustifica l’accesso ai servizi, segnando una rottura nella continua catena di negozi al piano terra.

Il lotto stretto e profondo si incunea tra un condominio di quattro piani nella parte orientale e un piccolo supermercato a ovest. Questa geometria influenza l’inserimento di un volume semplice, necessariamente indipendente, il cui scopo era quello di liberare quanto più spazio possibile per ospitare grandi studi di danza. La struttura è costituita da pareti in calcestruzzo laterali poste ai confini del sito che sostegono i piani a pianta libera, illuminati di luce naturale e con una vista ininterrotta sopra l’orizzonte.

Dividendo nettamente il programma funzionale in sistemi di circolazione sul fronte strada e in spazi funzionali e giardini verso l’interno, la scuola da un lato ottimizza il flusso e la circolazione e dall’altro gli orientamenti solari. Pertanto, gli studi di danza beneficiano di una illuminazione naturale ottimale dal nord, mentre la circolazione verticale si affaccia sul viale, ricevendo la luce del sud che proietta lunghe ombre.

Gli interni minimalisti e i materiali grezzi come il cemento verniciato e il metallo contrastano con la precisione del rivestimento esterno, composto da un velo di metallo perforato che formano un motivo a diamanti: un pizzo delicato, l’opera di un orafo che funziona come un filtro, per la luce solare senza impedire la vista.

La scuola si nota per la sua differenza con il contesto e gli edifici suburbani. Si è inserita come un oggetto insolito, capace di suscitare perplessità e curiosità nei passanti. Il suo progetto è vicino al disegno urbano, in modo che la sua forma semplice appaia come una scultura minimalista monumentale.