Flavio Castro: casa Planalto

In un sobborgo di San Paolo, Brasile, sovrapponendo due volumi perpendicolari, Flavio Castro crea un’architettura domestica che interseca funzioni e spazi di tipo privato e pubblico.

Il quartiere Planalto Paulista si trova a sud del centro di San Paolo – capitale economica del Brasile, ma anche il luogo in cui tutte le contraddizioni sociali s’incontrano e, loro malgrado, convivono. A fianco dell’Avenida Indianopólis, che dall’aeroporto di Congonhas porta in centro dopo aver percorso il confine del parco di Ibirapuera, quest’area rappresenta il sogno della classe media paulistana: costruita negli anni Cinquanta su un altopiano a circa 800 m di altitudine, è suddivisa in lotti quadrati, ombreggiati da grandi viali alberati.
Flavio Castro
In apertura: coni di luce bucano la soletta della casa Planalto. Sopra: il cortile interno (foto di Nelson Kon)
In questo sobborgo, in un terreno rettangolare di 800 mq, Flavio Castro ha realizzato una casa per una famiglia di quattro persone (una coppia con due bambini). Si è così assunto il compito, apparentemente facile, di ricreare nell’edificio una sequenza di spazi e attività, accogliendo al suo interno la vita privata, ma anche quella pubblica di un nucleo di persone che ama incontrare e interagire con gli altri. Così facendo, Castro ha preso atto di un’altra contraddizione della società brasiliana: l’estrema insicurezza che questa metropoli costantemente riserva ai suoi abitanti. Chiusa da un alto muro verso il quartiere circostante – come spesso accade in Brasile –, la casa Planalto scherma lo spazio dell’abitare con una forma a L, mentre le sue stanze possiedono un carattere ibrido, non del tutto domestico.
Flavio Castro
Il soggiorno è in continuità con la cucina e il giardino (foto di Nelson Kon)

Questo progetto vive sul confine tra i concetti di pubblico e privato e interpreta il terreno a disposizione come fosse parte integrante dell’edificio. In quest’architettura non esistono limiti precisi tra interno ed esterno, principio che Castro rispetta in ogni dettaglio: la maggior parte delle aperture va da pavimento a soffitto, mentre le camere della zona notte sono schermate da grandi pannelli di legno che, incernierati al centro, lasciano intravvedere in lontananza le luci della città.



Il soggiorno, a piano terra, s’affaccia verso il giardino attraverso quattro grandi vetrate scorrevoli, mentre la cucina, priva di serramenti, è completamente aperta verso l’esterno. Il giardino è così un’altra stanza della casa.
Il gesto da cui nasce il progetto è la sovrapposizione di due volumi disposti perpendicolarmente: sono due entità che Castro ha interpretato come autonome – gli spazi giorno sono a piano terra, mentre quelli notturni, più intimi e riservati, si susseguono sul primo piano.

Flavio Castro
Il cemento che dà forma alla scala interna è lasciato al naturale (foto di Nelson Kon). Il video sopra è stato girato da Pedro Kok
Il loro essere due entità indipendenti è sottolineato dalla presenza di una trave metallica: dipinta di rosso, corre lungo tutto il bordo della soletta del volume parallelo alla strada. Segna così in modo deciso, sia all’interno sia all’esterno, la separazione tra i due prismi – o, come raccontano gli architetti, “l’idea di autonomia tra i due volumi”.
Flavio Castro
Il corridoio del primo piano fiancheggia lo spazio a doppia altezza che ospita il soggiorno (foto di Nelson Kon)
Allo stesso tempo, questo elemento rivela il funzionamento della struttura portante dell’edificio: un sistema misto, composto da colonne e travi metalliche, e da solette di cemento armato con uno spessore di 20 cm. I materiali prescelti – cemento, cristallo, legno e acciaio – hanno il compito di sottolineare gli accostamenti cromatici, le tessiture superficiali, l’opacità e la trasparenza. Appaiono per quello che sono, senza finiture superficiali.
Flavio Castro
Il volume in aggetto ospita la zona notte (foto di Nelson Kon)
Nato a San Paolo nel 1983 e di nazionalità italo-brasiliana, Flavio Castro si è laureato nel 2005 presso la FAU/Mack della sua città, per poi specializzarsi nel 2009 presso l’UPC di Barcellona. Nel frattempo, ha collaborato con diversi atelier di progettazione: MAB arquitectos, Arteks Arquitectura, Hidalgo & Hartmann e MMBB. Nel 2006 ha aperto un suo studio a San Paolo.
Flavio Castro
Il muro verso il giardino è inciso da un grande taglio. Una pesante lastra funziona come tavolo da giardino (foto di Nelson Kon)

Casa Planalto, San Paolo
Progetto, direzione lavori, progetto del paesaggio:

Flavio Castro
Design team:
Jennifer Andrade, Claudia Reis
Strutture, impianti:
Edatec
Committente:
Marcos ed Eliana Stuart
Area costruita:
800 mq (lorda)
Fase progettuale:
2012
Costruzione:
2012 – 2013

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