"Ed eccole, finalmente, le Colonne d'Eratostene a Gibilterra. Eccole laggiù, d'improvviso! Solide, giuste, giustificate, autorevoli, incontrovertibili, definitive, teoriche, geometriche". È il matematico e astronomo cirenaico, secondo l'interpretazione di Sergio Frau, ad aver mosso le Colonne fin nello stretto di Gibilterra. Conclusione impeccabile del mito e del rito, quello verbale, misurato solo da parole, senza compasso, che Alessandro il Grande rimpiazza con una carta geografica, la cui precisione è affidata ai passi - tanti quanti l'estensione dell'impero - compiuti dai Bematisti, gli uomini-contachilometri del condottiero macedone. La geopolitica del potere consegna nelle mani della nuova tecnica il destino dei luoghi: lo spazio fisico e la sua rappresentazione non sono più appannaggio della tradizione passata ma delle guerre future. Così dal canale di Sicilia, che parla fenicio, le porte dell'occidente migrano sull'Atlantico per formare un perfetto contrappunto con l'altro canale, quello sul Bosforo, con l'Ellesponto teatro dei miti troiani in cui le mura di una città erano estese tanto quanto lo strazio del cadavere del suo eroe. Ettore non guarda più il vicino Achille ma il sempre più distante Eracle e il Mediterraneo cambia forma nel tempo brevissimo in cui vengono tracciati ad Alessandria i nuovi confini del mondo.
Cartolina #166. Una riconfigurazione dei grandi centri economici e politici presenti in Europa, una nuova metropoli a cavallo tra due mondi che non si differenzia dalle altre se non per estensione e qualità. La luce elettrica simbolo della modernità novecentesca assicura la giusta densità al progetto: è di notte che il rumore visivo delle città rende più netti i loro confini e trasforma il simbolo di un passaggio nella chiave di volta della permanenza fatta di culture in perenne stato d'approccio. Continuamente decollano aerei e attraccano navi in quella che chiaramente è la Nuova Alessandria.


E se la soluzione al problema non venisse da Occidente? Da riconsiderare anche su quali sponde poggerà il ponte…






