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Niemeyer and Ravello

Il progetto dell'Auditorium di Ravello era stato concepito da Oscar Niemeyer nel 2000, ma diverse controversie legali hanno ritardato l'avvio dei lavori fino al 2006.

Accantonate ormai tutte le polemiche, il cantiere procede attualmente a pieno ritmo e si concluderà nel maggio 2009. Quella che sta finalmente prendendo forma è un'architettura sobria e poco spettacolare che, con discrezione, si fa il suo posto. E sta. La discrezione è virtù preziosa in questo luogo incantato, sospeso su un panorama di perfetta bellezza. Qui si passa il tempo affacciati: una specie di incantamento coglie i visitatori e li attira irresistibilmente verso il bordo, tanto che quello che torna alla mente ripensando a Ravello è innanzitutto ciò che si vede rivolgendogli le spalle. L'inserimento di un'architettura contemporanea in un contesto così particolare aveva spaventato molti; eppure, sebbene la cifra dell'architettura di Oscar Niemeyer sia presente sin dai primi schizzi, il progetto è chiaramente il prodotto del luogo per il quale viene concepito. Ecco allora il bianco assoluto ricorrente nell'architettura mediterranea e le sedute per gli spettatori che seguono il declivio naturale del terreno. Non è certo un caso, poi, che l'auditorium sia stato concepito assieme a una piazza. Chi conosce Ravello sa quanto sia importante qui la condivisione dello spazio pubblico: ancora oggi tutto succede e si decide nella piazza del Duomo. Presto un ulteriore spazio di interazione sarà a disposizione della cittadinanza, all'ombra di un tempio sacro alla musica e alla bellezza. A ben guardare, infine, non si può non rimarcare come nemmeno l'auditorium riesca a sfuggire all'incantesimo che colpisce chiunque arrivi in paese; anch'esso, infatti, finisce con il dare le spalle alla cittadina, per rivolgere il suo grande occhio vetrato nella direzione dove tutti guardano. Se ne sta, perciò, affacciato, in bilico sul bordo, a contemplare il blu del mare, l'azzurro del cielo e il grigio-verde della montagna. Laura Falcone

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