Nel gennaio 2003, il centro Pompidou, insieme al Ministero della Cultura e delle Comunicazioni francese annunciavano l’intenzione di dare vita a una sede decentrata del Beaubourg a Metz. Detto fatto. Bandito il concorso in marzo e selezionati i sei finalisti a maggio, a meno di un anno di distanza, è già stato annunciato pochi giorni fa il nome del vincitore: Shigeru Ban. Sarà infatti l’architetto giapponese, in collaborazione con Jean de Gastines, Philip Gumuchdjian, a realizzare il primo satellite del Pompidou.

Una vasta tensostruttura composta di moduli esagonali servirà a coprire l’insieme degli spazi del centro. Mentre tre gallerie a forma di parallelepipedo (per un totale di 1500 metri quadrati) fanno capolino dalla copertura aprendo tre finestre in altrettante direzioni differenti: la cattedrale, la stazione e il castello. I materiali utitlizzati? Mecolano legno e metallo mentre la membrana dovrebbe essere in fibra di vetro translucida (rivestita di Teflon). Tra i finalisti, al secondo posto si è classificato lo studio frances di Stephane Maupin e Pascal Cribier, al terzo Herzog & de Meuron e, infine, al quarto (ex aequo) Foa, NOX e Dominique Perrault.

Entro il 2007 il centro dovrebbe aprire i battenti al pubblico. Si tratta di un’esperienza inedita per l’istituzione francese che, oltre a dotare la cittadina alsaziana di un centro per le arti moderne e contemporanee di livello internazionale, offrirà anche nuovi spazi alle collezioni del museo parigino. E che potrebbe non rimanere isolata.

Centre Pompidou Metz

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