Da sempre l’architettura e l’arte hanno contribuito, insieme, a conformare e realizzare gli spazi della vita degli uomini. I due ambiti hanno spesso una matrice comune e molti grandi artisti sono stati capaci di esprimere il proprio talento sia con capolavori architettonici sia scultorei.

Questo avviene anche nella modernità e non solo nell’architettura storica. Maestri come Antoni Gaudi e Le Corbusier hanno evidenziato e, se fosse possibile, esasperato le intersezioni tra le due discipline, portando il connubio tra arte e architettura a un livello tale che oggi risulta quasi impossibile separare gli elementi artistici dagli elementi architettonici.

Oggi questa attitudine è ripresa e attualizzata dall’azienda italiana Atlas Concorde con la sua nuova collezione 3D Wall Plaster: superfici ceramiche tridimensionali ispirate alle tecniche artigianali della lavorazione del gesso, fin dall’antichità impiegato per scolpire statue, intarsi e stucchi e diventato nei secoli un materiale fondamentale sia per l’arte sia per l’architettura. 3D Wall Plaster esplora la tradizione artistica dei maestri scultori e propone una rivisitazione contemporanea dal sapore handmade. La collezione traferisce sulle superfici ceramiche, realizzate secondo le più aggiornate e innovative tecniche di produzione, il talento dell’artista riprendendone gli strumenti: scalpello, pennello, pettine o spatola. 

Il risultato sono cinque pattern decorativi: Origami è un micromosaico ispirato all’antica tecnica di piegatura della carta, riportata su gesso fresco poi lavorato a spatola; Bloom riprende il segno delicato tracciato dalle setole del pennello sulla trama della tela; Jasmine è un pattern di ispirazione botanic che riproduce, con incavi e rilievi, un intreccio di foglie di gelsomino; Combed richiama la microrigatura superficiale effettuata con un pettine durante il processo di rigatura del blocco e, infine, Barcode è un pattern geometrico a righe orizzontali di ampiezza variabile come prodotto da uno scalpello.

3D Wall Plaster di Atlas Concorde esplora così la forza di un materiale capace di attraversare la storia dell’architettura e animare, anche oggi, ambienti dal design contemporaneo.