Giorgio Bonaguro: bracciali

Con Personal Code e Liason, presentati in occasione di “Il design italiano incontra il gioiello”, Bonaguro ricerca un linguaggio estetico che dialoghi con artigianalità e tradizione.

Giorgio Bonaguro: bracciali
Realizzati in argento da un'azienda situata nel distretto orafo italiano di Vicenza, famoso per la tradizione e la qualità dei suoi gioielli, i due bracciali progettati da Giorgio Bonaguro vogliono unire la ricerca progettuale all’aspetto più emozionale tipico del gioiello.
Personal Code è ispirato al linguaggio grafico e industriale del codice a barre: un insieme di linee a contrasto elevato e cadenza irregolare che rappresenta il codice identificativo. Sulla struttura di base del bracciale (una lamina piegata in argento) sono saldati una serie di cerchi in argento, il cui numero e frequenza possono essere scelti dal cliente, quasi a creare un proprio codice personale.
Giorgio Bonaguro: bracciali
In apertura: Giorgio Bonaguro, Personal Code. Sopra: Giorgio Bonaguro, Liason.

Liaison ha una struttura più semplice: alle dimensioni tipiche del bracciale “alla schiava” affianca una ricerca verso la riduzione del peso e della quantità di materiale. È caratterizzato da tre elementi di lunghezze diverse, realizzati in lamina d’argento, curvati e saldati tra loro; di questi l’elemento centrale è placcato in oro e vuole rappresentare in modo simbolico la preziosità dell’incontro tra i due elementi in argento, figura metaforica dell’incontro tra due persone.

Questi bracciali sono stati presentati in occasione della mostra “Il design italiano incontra il gioiello” curata da Alba Cappellieri e Marco Romanelli e ospitata prima a Vicenza e poi a Milano.

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