L’ultima edizione di Marmomac, la principale fiera internazionale dedicata al marmo e alla pietra naturale, è stata anche un’occasione per esplorare nuove frontiere espressive, progettuali, produttive. La manifestazione ha unito una dimensione prettamente business a un palinsesto di appuntamenti culturali rivolti ad architetti e designer che ha fatto luce sui linguaggi contemporanei legati al materiale litico.

The Plus Theatre, un’area all’interno del padiglione 10, è stata l’epicentro di attività come panel di confronto, lectio e workshop. Cinque mostre sono state protagoniste dello spazio: un percorso narrativo che abbraccia l’interno ciclo produttivo, dal blocco al prodotto finito. Il progetto ha restituito ai partecipanti una fotografia allargata delle opportunità generate dalla pietra naturale come materiale d’elezione per i settori più disparati, accanto alle sue nuove applicazioni.

Etica-Litica ha rappresentato una sfida rivolta alle aziende a realizzare prototipi con una sola lastra, grazie alla collaborazione con ADI, l’Associazione per il Disegno Industriale, delegazione Veneto e Trentino Alto Adige; Raffaello Galiotto ha presentato Visionary Stone per promuovere lo sviluppo di opere d'arte sperimentali in pietra lavorate con tecnologia numerica; le nuove tecniche di lavorazione al servizio di progetti per brand internazionali dell’arredo-design sono state al centro di Brand & Stone 4.0, mostra ideata e curata da Danilo Di Michele; la fotografia è stata protagonista di Stoneland, esposizione di progetti rappresentativi dell’uso della pietra realizzati da 15 studi internazionali di architettura. Spazio infine al mondo universitario durante Marmomac meets Academies, con la curatela di Giuseppe Fallacara e Domenico Potenza per la mostra “Italia da scoprire. La ricerca universitaria e il paesaggio dello spazio pubblico urbano”.