Con i suoi oltre 200 anni di storia l’azienda tedesca Duravit mantiene saldo un approccio che vede importanti nomi del design – come la collaborazione storica con Philippe Starck – al servizio di prodotti per il bagno a largo consumo e non esclusivamente prodotti di lusso. È il caso della collezione D-Neo disegnata dal designer belga Bertrand Lejoly, che ha da poco aperto il suo studio ad Anversa dopo essere stato per anni l’Head of Product Design di Vincent Van Duysen e prima ancora collaboratore anni di Matteo Thun – attività che l’ha portato a vivere a Milano per sette anni. Il suo approccio non riguarda tanto il minimalismo estetico quanto una funzionalità che richiama gli archetipi del passato per ottenere prodotti semplici ma “caldi”. D-Neo è una collezione completa – composta di lavabi, consolle e da incasso, lavamani, vasi, rubinetteria, bacinelle e una vasca – e si rivolge a un pubblico “entry level” cioè giovane e alle prese con l’arredamento della prima casa.

All’apparenza l’intera collezione sembra appartenere a un mercato consumer a larga scala, ma qui sta il bello: ciò che appare come un arredo standard è in realtà intriso di dettagli funzionali ed estetici che tradiscono la lunga esperienza di Lejoly. “Nei prodotti entry level mancano prodotti giovani e freschi”, spiega il designer incontrato durante la Milano Design Week 2021. “Siamo partiti dal lavabo per progettare l’intera collezione. Abbiamo ripreso l’archetipo del lavabo, e realizzato una sorta di cornice molto sottile lungo i bordi esterni, facile da pulire e sviluppata con gli ingegneri di Duravit. In alcuni casi la superficie del lavabo si estende per poter appoggiare spazzolini o i prodotti di cura che fanno parte dei nostri rituali quotidiani davanti allo specchio”.

Il mobile sotto il lavabo si apre grazie a una lunga maniglia rettilinea in alluminio estruso che corre da lato a lato, “come un’ombra”, come spiega Lejoly, in contrasto con le finiture del mobile, ad esempio quella in rovere scuro. Tra i mobili sotto il lavabo troviamo anche una variante aperta per poter appoggiare gli accessori senza che risulti caotico, in cui il sifone rimane coperto. “Questa soluzione può funzionare bene anche negli alberghi, per avere soluzioni più snelle. Se poi serve nascondere gli accessori abbiamo pensato anche alla variante con cassetto standard”.

L’approccio di Bertrand Lejoly è onesto e non ha la presunzione di rivoluzionare il modo in cui usiamo i bagni con forme e materiali eccentrici che poi alla lunga risultano di difficile manutenzione, specie per chi non può permettersi servizi di pulizia. “Non abbiamo lavorato in maniera ossessiva sul pezzo coordinato, ogni prodotto doveva avere un senso e un’autonomia per sé. Altro aspetto fondamentale è il volume, che doveva essere il più compatto possibile”. La compattezza è rappresentata dalla vasca autoportante lunga solo 160 cm, decisamente un elemento salvaspazio rispetto allo standard di 180 cm. Per ottimizzarne lo spazio è stato utilizzato il sottile DuraSolid^®, un tipo di Corian utilizzato da Duravit. Sia la vasca che il wc riprendono l’inclinazione molto forte delle bacinelle-lavabo dando coerenza alla collezione. “La soddisfazione di questo progetto nasce dal compromesso tra la mia visione e i processi industriali da soddisfare insieme agli ingegneri per ottenere un prezzo competitivo, una sfida stimolante”.